Domani 5 ottobre alle 20.30 la proiezione del film “Quel posto nel tempo” di Giuseppe Alessio Nuzzo. Bruno Alvino “Uno spazio per diffondere cultura, arte e teatro”
Vico Equense - “L’ auspicio è quello che possa funzionare senza soste a 360 gradi. II percorso per la riapertura è stato lungo e complicato.” Con queste parole Bruno Alvino, presidente della cooperativa che gestisce la struttura, annuncia la riapertura del cinema Aequa. Nonostante l’emorragia di spettatori in sala, c’è ancora chi crede e investe nella cultura. Da domani, 5 ottobre, i cittadini della Penisola Sorrentina, e in particolare quelli di Vico Equense, potranno tornare al cinema grazie alla riapertura dell’Aequa, chiuso oramai da oltre trent’anni. “Un sogno – continua Bruno Alvino - nato circa 15 anni fa, quando l'Associazione culturale Teatro Mio si propose per la gestione del nuovo Cinema. Ostacoli di vario genere ne impedirono però la realizzazione." Risolti i problemi quattro anni fa, fu costituita una Cooperativa Sociale, composta da alcuni membri della famiglia Verde, di Teatro Mio e del Social World film festival nella persona del suo direttore Giuseppe Alessio Nuzzo, che ha rinnovato quei locali con 234 poltrone di ultima generazione, schermo panoramico, audio dolby surround 7.1. "Il sogno prese forma – aggiunge Alvino - e da allora, instancabili, tutti insieme, tra mille difficoltà hanno remato in un’unica direzione, facendo sì che il sogno divenisse realtà. Il primo passo è stato fatto: ora ci aspetta l'esame, ancora più difficile: incontrare il favore del pubblico.”
Dopo il taglio del nastro, per festeggiare l’evento verrà proiettato alle 20.30 il film “Quel posto nel tempo”, diretto da Giuseppe Alessio Nuzzo con protagonista Leo Gullotta affiancato da Giovanna Rei, Beatrice Arnera, Erasmo Gensini, Tina Femiano, con la partecipazione di Gigi Savoia e con l’attore americano Tomas Arana. La pellicola racconta una malattia attraverso la poesia del tempo che passa, dei ricordi che si cancellano e quelli che riemergono, incoerenti e irrazionali. L’Alzheimer. La malattia come metafora di un viaggio, nel tempo e nell'immaginazione del protagonista. Una visione della patologia assolutamente inusuale, poiché pensata sia sulla base cinematografica che scientifica, grazie al supporto del Dipartimento di Neuroscienze dell'Università di Padova. Un film che diventa un'esperienza, è la malattia a rivelarsi nel corso della narrazione. La storia deriva dallo sviluppo-studio del cortometraggio “Lettere a mia figlia”, vincitore della menzione speciale ai Nastri d'Argento, primo premio al Giffoni Film Festival e di oltre 140 riconoscimenti in tutto il mondo. “Quel posto nel tempo”, presentato in anteprima il 2 settembre a Venezia in occasione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, è stato girato tra Napoli, Sorrento e Caserta, toccando come location Piazza Plebiscito, la Reggia di Caserta e la Reggia di Portici, grazie anche al supporto dell'Ufficio Cinema del Comune di Napoli, e vede anche il contributo musicale degli allievi del Conservatorio di Rovigo insieme ad Adriano Aponte, coordinati dai David di Donatello Marco Biscarini e Luca Leprotti, impegnati nella ricerca della malattia sull'aspetto sonoro e musicale.
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