giovedì 3 novembre 2022

Circum, si scoperchia il tetto del treno. Il macchinista: «Sfiorata la tragedia»

L'incidente nella galleria di Pozzano. Convoglio fermo, passeggeri appiedati e traffico in tilt 

di Fabrizio Geremicca da Il Corriere del Mezzogiorno

Macchinista e capotreno hanno capito che qualcosa non funzionava perché sul monitor era segnalato un guasto al caricabatterie. Il tempo di arrivare alla stazione di Castellammare di Stabia ed hanno verificato che era schizzata via parte della copertura che impermeabilizza il tetto del vagone. Un pezzo della sfoglia in vetroresina aveva così tranciato il tubo di gomma che veicola l'aria compressa necessaria a tenere in pressione il pantografo, che dunque si era abbassato, e questo aveva determinato il problema all'alimentazione elettrica del treno. Impossibile proseguire: i passeggeri sono scesi ed hanno atteso circa mezz'ora un nuovo convoglio, che è stato dirottato sull'altro binario. Hanno così potuto continuare il loro viaggio in direzione Napoli. L'incidente si è verificato sul treno della Circumvesuviana che era partito da Sorrento alle 7.12, frequentato soprattutto da pendolari diretti al lavoro. Al di là dei disagi sulla circolazione non ci sono state conseguenze gravi. Non era scontato secondo Gennaro Conte, macchinista e sindacalista dell'Orsa. «Nella galleria di Pozzano — racconta — si raggiungono 70 chilometri orari ed evidentemente il pezzo, già malmesso, è schizzato via a causa dell'effetto vela. Ha tranciato il tubo di gomma dell'alimentazione ad aria compressa del pantografo, che è rinforzato ed ha un diametro di circa tre centimetri.


 

Si immagini cosa sarebbe accaduto se l'incidente si fosse verificato in prossimità di una stazione e quel frammento avesse colpito una persona in banchina». Il treno sul quale si è determinato il guasto è un T21, costruito nella metà degli anni Ottanta. Il modello più vecchio tra quelli della Circumvesuviana, che sono circa settanta. Di questi, venti sono stati sottoposti a rifunzionalizzazione. Nel 2025 dovrebbero iniziare a viaggiare i primi tra i quaranta nuovi treni costruiti dalla Stadier, la quale cinque o sei anni fa aveva partecipato ad una gara di appalto con Hitachi ed era arrivata seconda, ma ha poi ottenuto grazie al Tar ed al Consiglio di Stato l'aggiudicazione della commessa, perché i magistrati hanno stabilito che i commissari avevano assegnato i punteggi in maniera irregolare. «Certamente la questione dell'età dei mezzi — sottolinea peraltro Conte — è importante, ma il punto vero è che la manutenzione dovrebbe essere molto più curata». Esclude l'ipotesi che il pezzo della copertura del vagone possa essere stato divelto dall'impatto con un oggetto esterno, in particolare il ramo di un albero. «In galleria — sottolinea — non ci sono alberi e poi i colleghi non hanno avvertito alcun impatto. La copertura si è staccata per l'attrito con l'aria». David Mamone, ex di Trenitalia, ora direttore del trasporto ferroviario in Eav, fornisce la ricostruzione dell'azienda: «La sfoglia di resina si è sfaldata per le vibrazioni o per un urto. Non c'è l'allarme che evoca l'Orsa perché è un materiale leggero, non pesante quello che si è staccato. Dopo questo problema certamente faremo una campagna di ispezione degli "imperiali" (i tetti dei vagoni, ndr). Avevamo, peraltro, già avviato interventi di resinatura impermeabilizzante finalizzati ad eliminale le infiltrazioni d'acqua che si sono verificate in occasioni di piogge».

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