Vico Equense - Incidente stradale lungo la via Raffaele Bosco tra un autobus dell’Eav, che scendeva verso Vico centro, e un’auto che saliva. L’impatto è avvenuto all’altezza del semaforo di Massaquano. Il di bus linea ha invaso l’altra carreggiata sbattendo contro l’auto e arrestandosi sul marciapiede. Per fortuna nessuno saliva a piedi: a pochi metri c’è anche una scuola. Il consigliere comunale di maggioranza Vincenzo Cioffi, ha sottolineato che bisogna intervenire subito per “garantire sicurezza a chi percorre le nostre strade a piedi o con mezzi privati, e punire severamente chi non rispetta le regole." “Giustissimo - gli risponde Francesca Esposito, componente del comitato "Spiaggia superabile", responsabile nazionale accessibilità e inclusione per Marenostrum di Archeoclub d’Italia, - però ci tengo a ricordarle con stima e affetto che lei queste cose non le dovrebbe scrivere su Facebook poichè è un illustre consigliere di maggioranza del nostro comune, ma bensì le dovrebbe dire nelle riunioni di maggioranza che a ciò che mi risulta fate una volta a settimana.” La Raffaele Bosco è diventata sempre di più una strada pericolosa. Nel tratto da Vico a Sant’Andrea il manto stradale è pieno di buche, avvallamenti, lavori in corso mai intrapresi ma che ostruiscono il passaggio con recinzioni e restringimenti di corsie. Sono almeno quattro i punti in cui i muretti di cinta sono crollati. Prima del supermercato Conad di San Vito, sulla destra, salendo, c’è una zona delineata da una rete; a Bonea, prima del secondo supermercato, in curva, sulla sinistra, manca il muretto di cinta proprio nel punto in cui la strada si restringe ed è supportata da barriere di ferro e delineatori in prefabbricato, questi ultimi inseriti da poco. Più su, a qualche metro dalla casa in curva, due tornanti prima di Sant’Andrea, a destra un’altra ripa è sorretta da pali di legno e una rete per un cedimento del terreno. Un versante dopo stessa situazione di muretto crollato con una recinzione in muratura che fa rientrare di molto la corsia. La strada sta collassando tra ripe che vengono giù, buche e asfalto saltato. Sono eterni lavori in corso e le recinzioni intorno più che indicare la manutenzione in atto ricordano solo che a quel punto bisogna fare attenzione.
1 commento:
Che la Raffaele Bosco è diventata da anni un eterno e squallido cantiere a cielo aperto è cosa
nota a tutti, purtroppo, ma che un pullman perda il controllo , penso sia cosa che esula dai problemi di una viabilità disastrata. Nella mia modesta idea penso che si sia trattato di un guasto , o cosa più grave ancora di problema all'apparato frenante dell'automezzo. Cosa che , purtroppo, non è la prima volta che capita. Ci chiediamo se fosse successo non lì, ma in qualche tornante pericoloso più su o anche più giù? Cosa sarebbe potuto succedere? Con questi pullman che, specie in determinati orari sono pieni zeppi di studenti e pendolari? Un pullman che percorre le nostre strade impervie, credo , debba essere controllato a dovere più di quelli che percorrono normali e pianeggianti strade di città, in quanto sottoposti a stress usuranti maggiori, dovuti proprio ai Km percorsi su strade impervie e per giunta disastrate. Ci chiediamo se tutto questo venga fatto? Se i nostri pullman vengano sottoposti a normale e straordinaria manutenzione prima di farli sfrecciare per le nostre strade, e soprattutto , prima di affidare loro il destino dei nostri figli?
Credo che la nostra amministrazione si dovrebbe porre questi semplici interrogativi e , dovrebbe pretendere da EAV Bus pullman nuovi ed efficienti, per assicurare un trasporto efficiente e soprattutto sicuro. Ripeto pensiamo se l'accaduto fosse successo in altri punti della R. Bosco noti a tutti per la loro già mancanza di sicurezza. Si aspetta che muoia qualcuno per intervenire a risolvere delle situazioni che dovrebbero essere normale amministrazione e non straordinaria, ma ,purtroppo, ormai i nostri amministratori non lavorano più per la Res Pubblica ma solo per quella privata o dei pochi privilegiati. Tutto ciò é deprimente e sconcertante per un paese civile. Filomena Arpino
Posta un commento