venerdì 2 maggio 2025

Camera di Commercio di Napoli, Vico Equense conquista un posto in Giunta con Margherita Aiello

Ciro Fiola e 
Margherita Aiello
La proposta: Faito non deve fermarsi, subito eventi per continuare il rilancio

da Agorà 

Vico Equense - Per la prima volta un rappresentante del Comune di Vico Equense entra a far parte della Giunta esecutiva della Camera di Commercio di Napoli e provincia. A ricoprire questo prestigioso e delicato incarico è Margherita Aiello, imprenditrice vicana e figura di riferimento da anni nell'ambito economico e associativo del territorio. La sua elezione rappresenta un traguardo significativo per la rappresentanza locale all'interno di un Ente pubblico fondamentale per lo sviluppo del tessuto produttivo. L'abbiamo incontrata per conoscere gli obiettivi che si prefigge. Margherita, come si è arrivati alla tua elezione? Il mio percorso nasce da un impegno decennale nell'associazionismo di categoria, che considero uno strumento fondamentale per dare voce alle esigenze degli operatori economici. In questi anni ho lavorato per portare proposte concrete, con un atteggiamento costruttivo e produttivo. Questo cammino mi ha portata per la seconda volta nel Consiglio generale della Camera di Commercio e ora nella Giunta esecutiva, eletta al suo interno dopo la nomina del presidente Ciro Fiola. Insieme ai miei colleghi sentiamo il dovere di recuperare il tempo perso durante il lungo periodo di commissariamento, e contribuire a rendere la Camera di Commercio di nuovo uno strumento operativo per le imprese. Qual è il ruolo della Camera di Commercio? Deve essere un motore di sviluppo. Dove ci sono imprese vive, c'è economia, c'è benessere diffuso. Il nostro compito è sostenere chi lavora, chi rischia, chi continua a credere in questo territorio. Per farlo è fondamenta lavorare in squadra, con spirito di collaborazione, superando personalismi e divisioni. Parliamo della Penisola SoRrentina, quali le priorità? La priorità è superare il municipalismo e ragionare in ottica comprensoriale. La DMO (Destination Management Organization) va proprio in questa direzione costruire una destinazione unitaria, riconoscibile, che sappia offrire esperienze integrate. Sorrento è già un brand internazionale, Vico Equense sta costruendo la propria identità anche attraverso la gastronomia, gli altri comuni sono presenti. Ma il vero obiettivo è rompere i limiti del turismo stagionale. Serve una programmazione orientata alla destagionalizzazione, e dobbiamo continuare a lavorare lungo il solco già tracciato.
  Monte Faito dopo la tragedie della funivia, cosa fare per evitare lo stop alla ripresa che c'era stata negli ultimi anni? Faito non è solo un luogo: è un richiamo. É la montagna che ci guarda dall'alto, che custodisce silenzi, respiri profondi e un senso di pace che altrove si fatica a trovare. Negli ultimi anni aveva ricominciato a vivere, a farsi riscoprire, ad accogliere chi cercava natura ma anche qualcosa di più profondo. Ora bisogna lavorare per farle continuare ad avere quella centralità che merita, affinché resti parte viva dell'identità del nostro territorio. Con eventi, iniziative e una visione condivisa bisogna valorizzare la sua vocazione: essere rifugio, ispirazione, spiritualità. Tocca a noi mantenerla viva. Commercio a Vico Equense, come stanno le cose? Il commercio a Vico Equense è una risorsa preziosa, capace di dare ritmo e calore alle nostre strade, di custodire tradizioni e di raccontare ogni giorno l'identità del territorio. Ogni attività commerciale rappresenta un'opportunità di incontro, di crescita e di bellezza condivisa. L'impegno è quello di rendere il commercio sempre più vitale e sostenibile in ogni periodo dell'anno, creando occasioni che valorizzino il nostro patrimonio culturale e naturale, e che coinvolgano chi vive qui e chi sceglie di visitare questi luoghi. Ogni angolo della città può essere un punto di accoglienza, dove scoprire qualcosa di autentico. Sostenere il commercio locale significa prendersi cura del cuore pulsante di Vico Equense, affinché resti vivo, dinamico e capace di ispirare. Cosa si può fare? Occorre costruire un percorso strategico che accompagni i commercianti, li ascolti e li metta in condizione di crescere. Il commercio non va semplicemente sostenuto: va pensato come parte di un ecosistema territoriale che tiene insieme economia, cultura e qualità della vita. 

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