di Massimiliano D'Esposito - Il Mattino
«A Sorrento stiamo vivendo annate eccezionali dal punto di vista dei flussi turistici, ma il territorio rischia di soffocare a causa del traffico, mentre la Circumvesuviana continua ad essere inaffidabile e le vie del mare non sono sfruttate abbastanza». Gino Acampora è il presidente dell'associazione degli Agenti di viaggio della penisola sorrentina, che anche quest'anno si conferma come una delle mete più amate dai turisti di tutto il mondo. Come si preannuncia la stagione? «Il 2023 e il 2024 sono stati anni da incorniciare, nel corso dei quali sono stati superati tutti i record precedenti. Che nel 2025 si verifichi una flessione, seppure contenuta, ci sta. In ogni caso parliamo di oscillazioni minime che non preoccupano affatto e che si possono recuperare». L'obiettivo di una non-stop fino a gennaio 2026 rimane immutato? «Certamente. Lavoriamo per questo. Si programmano iniziative ed eventi che ci consentano di arrivare a Natale ed oltre. Quest'anno, ad esempio, abbiamo la mostra dedicata a Joan Miró, organizzata dalla Fondazione Sorrento, che si inaugura il 29 maggio e prosegue fino al 9 novembre». Va tutto bene allora? «Purtroppo non tutto. Se i turisti continuano ad arrivare e ad apprezzare l'accoglienza e l'ospitalità che riusciamo a garantire, come confermano i tanti riconoscimenti conseguiti, ci sono problemi che ci trasciniamo da tempo e per i quali non si intravede una soluzione». A cosa si riferisce? «Innanzitutto all'emergenza traffico. Da Sorrento a Napoli o viceversa si impiegano anche tre ore. E negli orari di punta o nelle giornate di festa può andare anche peggio. Tenga conto che abbiamo dovuto rivedere gli orari dei transfer verso l'aeroporto: ora si parte quattro ore prima del volo».
Un grosso handicap per la capitale del turismo del Sud? «I tour operator scontano un danno di immagine enorme come dimostrano i continui reclami dei clienti, ma sono i cittadini a subire le conseguenze maggiori, costretti come sono a fare i conti con il caos mobilità ogni giorno». Cosa si può fare? «La strada delle targhe alterne si è rivelata impraticabile a causa delle troppe deroghe accordate. Servirebbero alternative adeguate». Una Circumvesuviana efficiente, per esempio. «Un trasporto ferroviario all'altezza alleggerirebbe il traffico. Ma purtroppo il servizio peggiora sempre più nonostante i proclami dei vertici di Eav. La situazione era leggermente migliorata con il programma di esercizio che istituiva solo treni direttissimi con un numero limitato di fermate sulla linea Napoli-Sorrento. Ma i continui guasti di convogli vecchi e malandati creano disagi a ripetizione come accaduto anche negli ultimi giorni. Siamo al punto che non sai se e quando parti e neppure se arrivi a destinazione». Che fare allora? «L'ipotesi di una sorta di metropolitana di superficie tra Vico Equense e Sorrento è sensata, purché ci siano mezzi nuovi e funzionanti. Ed anche corse fino a tarda sera, almeno fino a mezzanotte. Ci sono tanti lavoratori che sono costretti ad utilizzare l'auto perché non possono rientrare a casa». Alternative alla statale e alla Circum? «Bisogna sfruttare di più le vie del mare. Ci sono tante corse per Capri ma troppo poche per Napoli. Provi solo ad immaginare quanti turisti e pendolari utilizzerebbero aliscafi e navi veloci sapendo che in poco più di mezz'ora potrebbero spostarsi tra la Costiera ed il capoluogo. Basterebbe assicurare partenze al massimo ogni 60 minuti. Per non gravare eccessivamente sul porto di Marina Piccola si può pensare di incrementare le corse da Vico Equense e Castellammare verso l'isola, sia per quanto riguarda il traffico passeggeri che le merci, così da ridurre anche il numero degli autobus e dei mezzi pesanti in arrivo in Costiera. Però perché si arrivi a questo è necessario che anche i sindaci si facciano portavoce delle istanze del territorio».
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