Castellammare di Stabia - Ieri sera, al Circolo Internazionale di Castellammare di Stabia, in Villa Comunale, l’Associazione culturale Itinerando ha presentato due libri del vicano Biagio Cilento: “Quel crocifisso in ferro battuto” e “Quelli del ‘59”. A dialogare con l’autore Filippo Angora e Filomena Baratto. Il Capitano Cilento, con una ricca esperienza di vita, trasfusa nei suoi testi, da diversi anni devolve i proventi delle vendite dei suoi libri a opere di beneficenza: bambini malati e quelli che vivono in luoghi di guerra. Dopo l’accoglienza del Presidente del Circolo Internazionale, il dottor Ennio Biondi, il capitano ha raccontato, con intensa partecipazione, il lungo periodo della sua vita vissuto per mare. Viaggi ricchi di avventure e disavventure che gli hanno permesso di conoscere luoghi e genti in ogni angolo del mondo. Ha continuato con la sua esperienza lavorativa, questa volta a Taranto, e ancora gli anni passati nel deserto in Algeria e la malattia al suo ritorno. E’ stato difficile contenere la straripante personalità del capitano davanti ai ricordi e al vissuto dei vari periodi di vita, non senza amarezze. Il pubblico, affascinato dal racconto, ha seguito con grande interesse.
Ha, poi, rievocato gli anni di scuola presso l’Istituto Nautico “Nino Bixio” di Piano di Sorrento, presentando i suoi compagni con le loro esperienze di vita.
Con un lavoro minuzioso si è messo in contatto con ciascuno col desiderio e la curiosità di conoscere le loro vite attuali e come si sono mossi negli anni. Immancabili, nelle storie di tutti loro, i momenti di nostalgia, di dolore, riportando i loro successi, il coraggio e l'intraprendenza nell'andare avanti.
Rapporti di vita da cui emergono scelte non sempre facili e come queste cambino le sorti di ciascuno.
Una serata ricca e carica di significati senza far mancare l'ironia e la leggerezza nel riportare le narrazioni.
La scrittura è diventata, per il capitano, un modo per alleggerire l’animo, molto spesso attanagliato da ricordi pesanti, disavventure, qualche rimpianto e dispiaceri che non mancano mai.
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