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giovedì 1 ottobre 2009

Esuberi alla Bticino di Torre del Greco

Regione Campania - Continua la lotta per la difesa dell’occupazione nello stabilimento di Torre del Greco, dove l’azienda ha deciso alla fine di luglio il licenziamento di 55 lavoratori su 210. "La Giunta dia risposte sulla situazione dei lavoratori della Bticino di Torre del Greco. Sono giorni -scrive Tonino Scala - che questi lavoratori vivono una situazione drammatica . La Bticino di Torre del Greco è una delle aziende storiche della città per la produzione di materiale elettrico di alta qualità. La società, che appartiene al gruppo Leagrand, non attraversa come qualsiasi altra azienda del Sud, un buon momento economico, a causa della mancanza di commesse italiane ed estere. Chiedo perciò alla Giunta Regionale quali iniziative intendano intraprendere per la messa in sicurezza per lo stabilimento nel medio-termine".
Atto_Consiglio_Regionale

martedì 29 settembre 2009

Sinistra, 1257 emendamenti al piano casa

Regione Campania - 1257 è il numero degli emendamenti presentati dal gruppo della "Sinistra" alla legge sul Piano Casa. "Siamo pronti - afferma il capogruppo Tonino Scala - a dare battaglia in aula . Abbiamo presentato tutta una serie di emendamenti per migliorare questo testo di legge, chiedendo però l'abrogazione degli articoli 5 e 6. Ciò che più mi dispiace - conclude Scala - e l'ho sottolineato anche in Conferenza dei Presidenti di Gruppo è vedere su questa legge un idillio tra Pdl e Pd. Se questa legge dovesse passare dopo le colate di lava del Vesuvio a seppellire questa volta l'intera regione saranno le colate di cemento.”

lunedì 28 settembre 2009

Cosa accade se passa il Piano Casa

Regione Campania – “In questi mesi, - spiega Tonino Scala consigliere regionale de “la Sinistra” - in molti, quasi tutti, non hanno preso in considerazione la battaglia che il mio gruppo politico sta svolgendo in tutte le sedi per arginare i danni che andrebbe a provocare, se passasse così come è il piano casa. Come sempre abbiamo avvertito una sorta di snobbismo, a partire dagli organi di stampa. Come sempre la nostra battaglia è stata bollata come quella degli iscritti al “Partito del NO”. In molti però, forse, non hanno ben riflettuto su ciò che accadrebbe se passassero così come sono stati licenziati gli articoli 5 e 6. Senza parlare in astratto voglio ragionare su come potrebbero cambiare i volti di due realtà che conosco: Castellammare di Stabia e Napoli. A Castellammare, sono anni che la politica e le amministrazioni si interrogano si pongono il problema su come ritrasformare tutta l’ex area industriale. L’articolo 5 se approvato, consentirebbe, ai Comuni che hanno sessanta giorni per decidere, di riconvertirli. Ora chiunque ha masticato le aule consiliari sa bene che in sessanta giorni, difficilmente, tra una fibrillazione e l’altra, soprattutto se si è a fine legislatura, un Consiglio Comunale possa esprimersi. In questo caso accadrebbe che tutte quelle aree diventerebbero appartamenti, mandando all’aria tutti i progetti in atto. Belle case in riva al mare. Residence a posto delle fabbriche, penso ad esempio all’area Avis. Come si spiegherebbe a quegli operai che la loro fabbrica potrebbe diventare un’industria della casa e che certamente loro non potrebbero esser riconvertiti tutti da operai in portieri. Oppure cosa diventerebbe l’ex area Cirio: un ‘enorme fila di appartamenti realizzati in deroga a tutti i piani compreso quello cimiteriale. Si ridisegnerebbe, senza dubbio, il volto della città ma sarebbe un volto deturpato da colate di cemento. Castellammare è chiaro che non ha bisogno di nuove case, ma che invece ha bisogno di deroghe per recuperare il patrimonio esistente. Penso al centro storico. Se invece, guardiamo a Napoli e all’area est, dove il piano regolatore aveva immaginato la realizzazione di un’area verde, accanto al polo petrolifero, e al nascente termovalorizzatore avremmo nuovi appartamenti. Che non so chi acquisterebbe consapevole di sentire l’odore di petrolio e a due passi da un termovalorizzatore. Ho fatto questi due esempi per dire che non si possono scrivere leggi tenendo conto solo del partito del mattone. Non è normale. A differenza delle altre realtà dove si costruisce pensando ad affiancare le zone edificate ad aree verdi, qui vince la logica del mattone su mattone. Qui in nome di un’economia e di un lavoro che non c’è si vuole occupare in modo creativo ogni angolo che c’è della città. Invito pertanto tutti a riflettere su ciò che potrebbe accadere sul proprio territorio. Sconvolgimenti che butterebbero a mare anni di progetti amministrativi in campo. Sconvolgimenti che, a mio avviso, non porterebbero nessuna economia. Perché in tempi di crisi come questa - conclude Scala - chi ha la disponibilità economica di acquistare appartamenti nuovi. Ma questo è un problema che si ripresenterà tra qualche anno, quando penso, facendo ricorso a qualche pubblico finanziamento saremmo chiamati ad aiutare gli imprenditori che si sono indebitati per fare case.”

sabato 26 settembre 2009

Piano casa. Scala, evitiamo di stravolgere il territorio

Regione Campania - "Bassolino così come chiesto dal nostro gruppo intervenga sulla questione Piano Casa". E' quanto chiede il capogruppo de "La Sinistra" Tonino Scala, "proseguiremo dritti sulla nostra strada. Siamo convinti che questo Piano Casa non è una norma di natura urbanistica ma serve ad ampliare vani già esistenti o a stravolgere intere parti del territorio. Abbiamo tentato con grande sforzo di trovare una mediazione sulle grandi questioni. Ma abbiamo constatato che esiste un partito trasversale del mattone. Come gruppo consiliare daremo battaglia in aula, presentando migliaia di emendamenti a questo testo ignobile. Ed è per questo che invitiamo tutte le forze presenti in aula che mettono al centro del proprio agire la politica e la cura del territorio ad intervenire e a sostenere questa battaglia. Se è vero che esiste un partito trasversale del mattone è anche vero che esiste un partito trasversale che ha a cuore il territorio. Questo non significa far parte del partito del "NO". Abbiamo provato in ogni modo a modificare le norme, che giudichiamo di fatto sbagliate, ma abbiamo registrato che di fronte agli interessi il buon senso viene meno. Abbiamo proposto di abrogare gli articoli 5 e 6 ma non abbiamo trovato rispondenza. Abbiamo perciò chiesto al Presidente Antonio Bassolino di intervenire. La nostra speranza è che da palazzo Santa Lucia arrivi un cenno di adesione alle nostre osservazioni. Da Sindaco di Napoli, Antonio Bassolino, ha approvato regole precise in materia urbanistica per mettere paletti a questa giungla selvaggia. Regole che a quanto pare per molti rappresentano soltanto un ostacolo".

La Sinistra scrive al Presidente Bassolino: “Sul piano casa condurremo la nostra battaglia contro una legge che noi riteniamo pericolosa e dannosa"

La Sinistra

mercoledì 23 settembre 2009

Fincantieri, atto di indirizzo

Regione Campania - E' il capogruppo della Sinistra Tonino Scala il primo firmatario dell'atto di indirizzo votato oggi dall'aula consiliare avente ad oggetto la Fincantieri di Castellammare di Stabia. Atto che segue all'incontro svoltosi nella città delle acque lo scorso lunedì. " Come Consiglio Regionale - afferma Scala - ci siamo impegnati a dar voce in tutte le sedi possibili affinchè il Governo Nazionale dia il via libera alla realizzazione di un “Piano di Rottamazione delle Navi” che, da un lato, possa aiutare sul piano della sicurezza le linee di trasporto marittimo, ma che soprattutto possa aprire un nuovo mercato per la Fincantieri. A sollecitare l'avvio di tutte le procedure ad opera della Comunità Europea affinché venga approvata la direttiva relativa all'agevolazione per la rottamazione delle navi".
mozione_fincantieri

lunedì 21 settembre 2009

Rottamazione navi

Regione Campania - "Valuto positivamente l'incontro svoltosi oggi al Comune di Castellammare di Stabia" è il commento del capogruppo regionale della "Sinistra" Tonino Scala. "Penso che sia, dopo l'approvazione dello studio di fattibilità per la realizzazione di un bacino di carenaggio, indispensabile ora , in sinergia, con i parlamentari europei lavorare ad un piano per la Rottamazione delle Navi, uno strumento che possa aiutare sul piano della sicurezza le linee di trasporto marittimo. Uno strumento che soprattutto possa aprire un nuovo mercato per la Fincantieri di Castellammare di Stabia. Ai Capigruppo regionali, chiedo l'impegno di farci come Consiglio Regionale promotori di una conferenza Stato Regioni dove poter affrontare questo tema. Alla Giunta Regionale il compito, dopo l'approvazione della delibera sullo studio di fattibilità del bacino di carenaggio, di attivarsi per la realizzazione, con l'impiego di fondi paser e mettendolo nel circuito delle grandi opere, di questo strumento indispensabile per dare sviluppo all'intero comprensorio".

sabato 19 settembre 2009

Torre del Greco, bombe carta davanti negozi

Scala: "Occorre reagire con fermezza ed operatività alla criminalità che questa notte ha terrorizzato la città di Torre del Greco"

Due bombe carta sono esplose durante la notte a Torre del Greco. Gli ordigni rudimentali sono stati posti dinanzi a una pasticceria di via Vittorio Veneto e a una gioielleria di via Nazionale. Due persone che viaggiavano a bordo di un'auto in transito sono state lievemente ferite dalle schegge dei vetri della vettura, esplosi a causa della forza d'urto della deflagrazione. I due giovani sono stati medicati in ospedale e giudicati guaribili in cinque giorni. Le esplosioni hanno inoltre divelto saracinesche, fatto crollare un controsoffitto e hanno causato una serie di danni ai marmi dei negozi. Il forte boato ha anche provocato la rottura di alcuni vetri di case vicine ai due luoghi in cui sono state fatte esplodere le bombe carta. Sull'episodio di via Vittorio Veneto indaga la polizia, sull'altro i carabinieri. "Occorre reagire con fermezza ed operatività alla criminalità che questa notte ha terrorizzato la città di Torre del Greco" E' quanto dichiara in una nota il capogruppo regionale della "Sinistra" Tonino Scala. "E' con sgomento - ha affermato Scala - che ho appreso dell'esplosione di due ordigni a distanza di dieci minuti l'uno dall'altro, davanti alle saracinesche di due esercizi commerciali nella città di Torre del Greco. Una città che come l'intero comprensorio è attraversata da una profonda crisi economica ed occupazionale. Ad incominciare dall'irrisolta vertenza dei lavoratori della Tirrenia. Ai poteri criminali, alla camorra che prova ad intimidire la città con gesti eclatanti rispondiamo con fermezza ed operatività dimostrando che la città non ha paura. Il cambiamento lo si costruisce dalle piccole cose. Tutti noi insieme siamo più forti della camorra"."Ho visto andare in fumo i sacrifici di una vita – afferma Giuseppe Mennella, proprietario del bar Mennella danneggiato dall’ordigno - ma questo episodio, pur sconcertante, certo non mi fermerà".

Fincantieri, bacino di carenaggio: Scala “Governare le emergenze e progettare il futuro”

Regione Campania - Approvata oggi dalla Giunta regionale della Campania la delibera con la quale si approva il finanziamento dello studio di fattibilità per il nuovo bacino di carenaggio dello stabilimento stabile Fincantieri. La soddisfazione del capogruppo regionale de “La Sinistra” Tonino Scala. “Sono veramente soddisfatto per questo atto della Giunta regionale. Nel mese di luglio la recessione economica, dell'area torrese-stabiese era stato l’oggetto di un mio question time. E non solo, ma il consiglio in seguito approvò un atto d’indirizzo che impegnava la Giunta sulla questione Fincantieri e sulla crisi dell’intera area. Oggi arriva la risposta. Con il nuovo bacino di carenaggio ci sarà la possibilità di costruire le navi in modo tale da rientrare e, addirittura, diventare competitivi sul mercato internazionale. E’ stato fatto un primo passo importante per il rilancio dell’intero settore. Ora bisogna continuare su questa scia. Bisogna creare un vero e proprio polo navale, polarizzando le altre aziende in crisi intorno al fiore all’occhiello rappresentato dalle maestranze locali, uniche, oserei dire, per storia ed esperienza. Dopo l’atto che ha visto il riconoscimento degli ammortizzatori sociali non solo per i lavoratori di Fincantieri, ma anche per l’indotto (tra le prime esperienze in Italia), che ha dato risposte al presente, arriva la delibera odierna, con la quale si sono gettate le basi per il futuro. Governare le emergenze e progettare il futuro. E’ questo il percorso da seguire. Sono questi gli atti che prendono a schiaffi la camorra. Ed è questa la prima risposta seria che possiamo dare a quei lavoratori che, avviliti e presi dalla disperazione avevano urlato “meglio la camorra”. Un esempio di come il lavoro sinergico fra lavoratori, sindacati, istituzioni possa portare a ottimi risultati. Bisogna continuare questo percorso e tenere accesi i riflettori sull’area torrese-stabiese. Un territorio massacrato dalla crisi industriale, ma che continua ad avere grandi possibilità. Bisogna solo crederci e investire su di esso”.

Il Bacino di Carenaggio una risposta concreta per affrontare il dramma lavoro in città portando sviluppo , impiego. Ai richiami della criminalità Castellammare risponde con il lavoro

"Vedere nero su bianco quella che fino al mese di febbraio era solo una proposta, è una grande soddisfazione. La scelta della Giunta Regionale della Campania per quanto riguarda il bacino di carenaggio per gli stabilimenti della Fincantieri rappresenta la giusta conclusione di mesi di battaglie e tavoli istituzionali per arrivare ad una risposta concreta per gli operai della Fincantieri di Castellammare di Stabia" Lo dichiara il capogrupppo regionale della Sinistra Tonino Scala, promotore in questi mesi di diverse azioni istituzionali per giungere alla realizzazione del Bacino di Carenaggio. "La vera risposta che le istituzioni possono dare per allontanare la criminalità e i suoi richiami è portare lavoro e ordinato vivere civile. Con il nuovo bacino di carenaggio ci sarà la possibilità di costruire le navi in modo tale da rientrare e, addirittura, diventare competitivi sul mercato internazionale. Dopo l’atto che ha visto il riconoscimento degli ammortizzatori sociali non solo per i lavoratori di Fincantieri, ma anche per l’indotto (tra le prime esperienze in Italia), che ha dato risposte al presente, è arrivata questa delibera a gettare le basi per il futuro. Atti concreti per i lavoratori e per le loro famiglie. Atti concreti che rappresentano risposte a chi preso dalla disperazione avrebbe potuto compiere scelte irreversibili o sbagliate, magari andando ad ingrossare le file della camorra. Alla camorra si risponde con il lavoro con questa delibera si è data una risposta forte e concreta. Una risposta per un nuovo inizio in tempi in cui pensare al futuro diventa sempre più difficile".

Stazione unica appaltante, Scala “Era ora! Nel frattempo blocchiamo gli appalti in corso”

Regione Campania - “Non posso che accogliere con soddisfazione il fatto che finalmente diventa operativa la Stazione unica appaltante”. Dichiara Tonino Scala, capogruppo regionale de “La Sinistra”. “Una proposta che il sottoscritto presentò insieme al consigliere Oliviero nel 2008 e approvata nella Legge Finanziaria Regionale dello stesso anno. convinti, già allora che, la Stazione Unica Appaltante è uno strumento importantissimo per combattere fenomeni di infiltrazione criminale negli appalti pubblici, essendo consapevoli delle difficoltà che vivono i Comuni della nostra Regione. Quindi, la Stazione Unica appaltante è già da tempo legge nella Regione Campania, dove le leggi si fanno ma, troppo spesso, non trovano applicazione. Gli unici comuni che, a oggi, hanno chiesto di applicare questa norma sono Castellammare di Stabia e Torre del Greco” – Continua Scala – “ Ma tant’è. Meglio tardi che mai direbbe qualcuno”. “Ciò che ritengo prioritario adesso, e che chiedo all’ Ufficio di Presidenza, è di bloccare tutti le procedure di gare per beni e servizi in corso per rimodularle alla luce della nuova convenzione con la Prefettura, in modo da garantire a questi appalti pubblici “la massima trasparenza e rigore” – Conclude il capogruppo – “ Un intervento necessario che riempie di contenuti le parole del Presidente Sandra Lonardo, la quale ha annunciato di voler “proseguire sulla strada di una corretta ed efficiente politica di prevenzione e di lotta alla mafia e alla camorra”.

Su Facebook l’appello di Scala per salvare dal “vuoto” la Reggia di Quisisana

Un gruppo e una causa sul social network Facebook dove tanti stanno raccogliendo l’appello di Scala per salvare dal “vuoto” la Reggia di Quisisana di Castellammare di Stabia

Regione Campania - L’accorato appello che il consigliere Tonino Scala, capogruppo regionale de “La Sinistra”, ha lanciato agli intellettuali, ai politici, alla società civile, con il quale invita a scrivere al Ministro Bondi per sollecitare una rapida decisione sull’apertura nella Reggia della Scuola di Alta Formazione per il Restauro, è approdato sul social network più popolare del momento: Facebook. E’ stato formato un gruppo e una causa che stanno facendo registrare centinaia di adesioni. Molti i commenti, e tante le critiche per il Governo, accusato di essere miope. La scuola di restauro nella Reggia è un’occasione che il territorio non può perdere. Serve alla cultura, alla tutela del patrimonio storico-artistico, all’economia e all’occupazione. D’altra parte la Reggia è stata restaurata con i finanziamenti CIPE, proprio con tale finalità. Rimane incomprensibile, per tutti, il silenzio del Governo. “Abbiamo messo in piedi tutte le iniziative istituzionali che potevamo. – dichiara Scala - Continueremo a sollecitare la Regione affinché intervenga presso il governo nazionale per definire in tempi brevi questa vicenda. Ma siamo anche convinti che, se il sollecito arriverà in modo massiccio anche dalla società civile, Bondi non potrà continuare a fare finta di nulla. Per ora Facebook, se non arriveranno risposte la mobilitazione sarà ben altra” .

venerdì 18 settembre 2009

Nomine, per Scala “ Sandra Lonardo non rappresenta più l’intero consiglio regionale”

Regione Campania - Duro attacco a Sandra Lonardo, presidente del Consiglio regionale della Campania, sia dall’opposizione sia dalla maggioranza. L’accusa “lottizza le nomine”. Bufera su Sandra Lonardo sulle nuove nomine effettuate senza la ratifica del Consiglio regionale. Undici i decreti di nomina firmati dal presidente del Consiglio tra il 6 luglio e il 15 settembre. Le nomine dovrebbero passare al vaglio del Consiglio regionale ma è diventata prassi consolidata aggirare l’ostacolo: si inseriscono le nomine per tre volte all’ordine del giorno e non votarle per arrivare ai poteri sostitutivi che sono in capo al Presidente del Consiglio. “Purtroppo non è la prima volta che ciò accade – dichiara Tonino Scala, capogruppo regionale de “la Sinistra” – già un anno fa siamo stati costretti ad intervenire, stigmatizzando questo modus operandi, ma a quanto pare, “il lupo perde il pelo ma non il vizio”. “Qui non si mettono in discussione le persone nominate o la legittimità, ma l’iter procedurale”. – continua Scala - In spregio della democrazia le nomine si fanno con dei veri e propri blitz. Chi decide è Il presidente del Consiglio con questo o quel capogruppo. La maggior parte dei consiglieri viene a conoscenza dei nuovi “eletti” quando vengono pubblicate sul Burc. E’ inaccettabile. “Tra l’altro le dichiarazioni del Presidente Lonardo a sua discolpa non convincono nessuno. Ha detto che ha “agito nel rispetto delle regole e del Consiglio. Le nomine erano necessarie per consentire il regolare funzionamento degli enti”, se fosse davvero così come mai alcune nomine, non fra le ultime, riguardano i revisori dei conti di alcune ASL che , di fatto, non esistono più. – spiega il capogruppo - Revisori che, comunque continuano a percepire gli stipendi, per fare cosa, non è dato sapere. Non credo che la nostra Regione può permettersi ancora sprechi del genere. Non credo che questi giochetti per favorire “l’amico dell’amico” possano essere più consentiti. “A malincuore bisogna constatare che Sandra Lonardo come Presidente del Consiglio non svolge più funzioni di garanzia e non rappresenta più l’intero corpo del Consiglio. Le nomine vanno ratificate in Aula. Lo ribadiamo per l’ennesima volta. Per questo il gruppo consiliare de “La Sinistra” – conclude Tonino Scala - chiederà che la vicenda sia discussa in Aula per definire sia il ruolo dell’Ufficio di Presidenza sia quello della stessa Presidenza del Consiglio che, a quanto pare sembra più il segretario in pectore di un partito che un organo di garanzia istituzionale”.

Carcere Poggioreale: Scala "detenuti in attesa di umanità"

Continua il tour istituzionale nelle carceri campane del Capogruppo regionale de "La Sinistra", Tonino Scala. “A Poggioreale è negato anche il diritto alla salute”, sostiene il consigliere che chiede alla Commissione Sanità di invitare l' ASL NA1 a un tavolo istituzionale da convocare ad horas

Regione Campania - Tonino Scala, insieme a una delegazione dei Giovani Socialisti, accompagnati dal loro segretario nazionale Luigi Iorio, e ad Arturo Scotto responsabile del Mezzogiorno di Sinistra Democratica, ha visitato il carcere di Poggioreale. Il tour istituzionale del capogruppo regionale de “La Sinistra” è iniziato nel mese di luglio. Le visite hanno uno scopo ben preciso: fotografare la situazione delle carceri campane, in crisi da tempo, che rischiano il collasso definitivo in assenza di una strategia d’intervento da parte del governo nazionale e, per quanto di competenza, di quello regionale. “Incominciamo dai numeri. – dichiara Scala al rientro dalla visita al carcere di Poggioreale – Ogni giorno nella casa circondariale napoletana arrivano dai 35 ai 40 detenuti. La struttura potrebbe ospitarne 1.495, ma allo stato ne troviamo 2.290. Da qui a poco, questa cifra è desinata a levitare. Per la sospensione dei processi in atto, fra 6 mesi rientreranno nel carcere quanti aspettano il giudizio definitivo agli “arresti domiciliari”. Quindi i 2.290 detenuti ospitati oggi potrebbero diventare 2.600/2.800”. “Un sovraffollamento disumano e già denunciato. – continua il capogruppo - La casa detentiva è stata oggetto di una ristrutturazione. Nella nuova ala le condizioni di vita e igienico sanitarie sono migliorate. Ma la vecchia ala continua a fa registrare una situazione drammatica. Stipati in tanti in cellette minuscole, con servizi igienici quasi inesistenti. Ma ciò che necessita di una risposta immediata è l’assistenza sanitaria”. “Il trasferimento delle competenze sanitarie dal Dipartimento dell´amministrazione penitenziaria e dal Dipartimento della giustizia minorile del Ministero della Giustizia alle Aziende sanitarie è stato definito con il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell´1 aprile 2008. – Spiega Scala - Per questo oggi stesso chiederò alla Commissione regionale alla sanità di convocare un istituzionale che veda la presenza dell’assessore regionale Mario Santangelo e l’ASL NA1, affinché si arrivi ad un programma articolato che nell’immediato garantisca l´assistenza e riabiliti le persone tossicodipendenti, e che miri anche al reinserimento attivando processi di formazione e attività lavorative. Ma per fare bisogna adeguare le strutture. Ristrutturare le case circondariali, aumentare l’organico, prevedere personale specializzato”. “Il Ministero deve stanziare dei fondi finalizzati a questo. – Sottolinea il rappresentante de “La Sinistra” - Sono convinto che la risposta al sovraffollamento delle strutture e alla crisi delle carceri non può essere la rincorsa alla costruzione di nuovi istituti di pena, magari con un ampliamento della gamma dei reati e un inasprimento delle pene previste ma deve passare attraverso una politica volta alla rieducazione e al reinserimento sociale, affettivo e culturale dei detenuti, in alternativa a soluzioni unicamente repressive e punitive destinate a riempire le carceri della popolazione più vulnerabile della nostra società”. “Da qui, - conclude Tonino Scala - l’appello alla Giunta regionale di garantire una costante vigilanza, di cercare soluzioni adeguate per il rispetto dei diritti umani e della normativa italiana e internazionale. Avere più rispetto della vita umana. Questo è un messaggio che le istituzioni devono veicolare con forza e con ogni mezzo. Per questo bisogna sapere anche informare per mantenere viva l'attenzione dell'opinione pubblica e il dibattito nella società civile su quanto accade all'interno degli istituti di pena”.

giovedì 17 settembre 2009

Gruppo regionale La Sinistra “Le vittime di Kabul: una tragedia nella tragedia”

Regione Campania - Sei militari italiani sono rimasti uccisi e quattro feriti in un attentato avvenuto nel pieno centro di Kabul, sulla Massoud Circle, la strada che conduce all'aeroporto della capitale afghana. Tra le vittime due sono campane. Un militare di Napoli, il sergente maggiore Roberto Valente, 37 anni - abitava in via Consalvo - e uno di Pagani, il caporal maggiore Massimiliano Randino. La Campania paga ancora una volta il suo prezzo di vite umane alla pace e all'impegno dei militari in terre difficili come l'Afghanistan. Roberto era alle sue prime ore di missione. Era partito, infatti, due giorni fa per raggiungere gli altri parà della Folgore. Lascia la moglie un figlio piccolo. Anche l'altro militare era al «battesimo» a Kabul, arrivato con il contingente che doveva dare il «cambio» agli altri soldati. “La perdita dei sei militari del 186esimo reggimento della Folgore di stanza in Afghanistan e dei civili afgani, è una tragedia nella tragedia”. Afferma con rammarico Tonino Scala, capogruppo regionale de “La Sinistra” - “Non servono parole di cordoglio, perché in questi casi non se ne trovano” – continua il capogruppo – “Vorremmo dire molte cose, comprese alcune riflessioni politiche sull'utilità di questa missione. Ma adesso, possiamo solo mettere da parte ogni polemica unendoci semplicemente al profondo dolore e al cordoglio della nazione tutta di fronte, comunque, ad un atto di esecrabile vigliaccheria, un atto di pura disumanità che non ha tenuto in nessun conto della vita sia dei militari italiani uccisi, sia delle decine di civili che si trovavano a passare lì per caso”. Con l´attentato di oggi, sale a 20 il numero di militari italiani morti in Afghanistan dall´inizio della missione italiana nel 2004.

mercoledì 16 settembre 2009

Reggia di Quisisana: sulla scuola di restauro il colpevole silenzio di Bondi

I lavori di ristrutturazione della Reggia di Quisisana di Castellammare di Stabia, sono completati da tempo, ma il Governo ancora non autorizza l’apertura dell’Alta Scuola di Restauro. Scala lancia un appello “Scriviamo tutti al Ministro Bondi”

Regione Campania - “Abbiamo, tutti, invano sperato, che l’apertura di quest’anno accademico potesse vedere anche l’inaugurazione della scuola di restauro nella splendida Reggia di Quisisana. Ma così non è stato, e il silenzio assordante da parte del Governo non è foriero di buone notizie. La Reggia rischia davvero di diventare un’altra cattedrale nel deserto”. Queste le dichiarazioni di Tonino Scala, Capogruppo regionale de La Sinistra. “E’ il Governo che deve decidere, sia per la scuola di restauro sia per il museo archeologico. Questo perché, incomprensibilmente, nell’accordo di programma quadro con il ministero per i Beni culturali si è affidato alla Regione la gestione di numerosi siti campani di grande interesse archeologico e artistico, escludendo Palazzo Reale di Quisisana e gli Scavi di Stabiae. Penso, soprattutto oggi, che sia stato un grosso errore di valutazione da parte della Regione. Ma tant’è. Ora siamo nelle mani del Governo, e nonostante,, le lettere di denuncia al governatore della regione Campania, Antonio Bassolino, le interrogazioni regionali che il sottoscritto ha indirizzato all’allora assessore Velardi e i solleciti al ministro Bondi, non si muove nulla”. – Continua Scala – “Ricordo che stiamo parlando di una scuola di restauro, quindi di cultura e occupazione, in un territorio che ne ha estremo bisogno. Non dimentichiamo che l’area torrese-stabiese è attraversato da tempo da un crisi economica che sta mietendo molte vittime. Per questo il silenzio del Governo è ingiustificato e colpevole. Chissà se, l’attesa per ottenere l’ autorizzazione di un Casinò, sogno di Velardi, che optava per questa destinazione d’uso, sarebbe stata più breve!” – Commenta il consigliere –“E meno male che il tavolo di concertazione tra Comune, Regione Campania, Soprintendenza Archeologica di Pompei, Direzione Beni Culturali Regione Campania e Dipartimento per le Politiche di Sviluppo del Ministero dello Sviluppo Economico, individuò come funzione culturale importante per il palazzo reale di Quisisana l'allestimento del museo archeologico, da affiancare alla scuola di Alta Formazione per il Restauro. E per questo il Cipe decise di trasferire il finanziamento destinato a villa Gabola alla Reggia borbonica”. "Il palazzo reale di Quisisana, - spiega il rappresentate de La Sinistra - da tempo doveva essere un polo di attrazione regionale e nazionale. Sei anni di lavoro, 20 milioni di euro spesi per l’allestimento nel Palazzo Reale e per il recupero del giardino storico, rischiano di naufragare nel mare dell’inefficienza e della burocrazia” . “Tutto tace. Nessuna notizia sui fondi per i costi gestionali, nessuna decisione: niente di niente. E la Reggia resa ancora più bella dal fresco maquillage, rischia di rimanere un contenitore vuoto”. “E pensare che si fa un gran parlare - sottolinea Scala - sia a livello regionale che nazionale di interventi di valorizzazione dei bei culturali, di rilancio del territorio, di riqualificazione e di interventi atti a sviluppare cultura e turismo, e soprattutto, di politica “del fare”. Parole che, seguite da questi fatti, rimangono prive di ogni significato e che rendono il “fare” politica sempre meno credibile”. Tonino Scala conclude le sue dichiarazioni lanciando un appello:“Bisogna che da questa situazione d’impasse si esca al più presto. Per questo lancio un appello a tutti, intellettuali, politici di buon senso, società civile: facciamo arrivare tutti la nostra voce al Ministro affinché decida al più presto per l’apertura della Scuola di Alta Formazione nella Reggia di Quisisana. Per evitare la vanificazione del lavoro fin qui svolto, per evitare ulteriori sprechi, per difendere i beni culturali, per la tutela del patrimonio storico, per incentivare la cultura, per il rilancio del territorio, del turismo, dell’occupazione e per dare un senso al nostro “fare” politica sul territorio”.

lunedì 14 settembre 2009

Al posto della scuola una beauty farm? Per Scala è “scandaloso”

Vico Equense - Il Consigliere regionale Tonino Scala, in un’interrogazione presentata in data, chiede l’intervento della Regione per impedire al Comune di Vico Equense di penalizzare il suo territorio con un dimensionamento scolastico "irresponsabile e illegittimo”, e se si dovesse davvero sacrificare una scuola per una beauty farm, l'azione del Comune sarebbe anche "a dir poco scandalosa". “Se non si giudichi l’operato dell’amministrazione comunale di Vico Equense illegittimo e perciò perseguibile. In caso affermativo, si vuole sapere se la Regione, come parte in causa, intenda adire gli organi legali competenti”, questa è una delle domande che il Consigliere regionale, capogruppo del Movimento per la Sinistra, in un'interrogazione, pone all’assessore regionale Corrado Gabriele e al Governatore in persona. L’assessore regionale all’Istruzione era già intervenuto nella vicenda, diffidando il Comune di Vico “... dal procedere a qualsivoglia arbitraria soppressione dei punti di erogazione dell’offerta (scolastica) in aperta violazione delle disposizioni normative e regolamentari nazionali e regionali garantendo, anche in considerazione delle migliaia di istanze espresse dai fruitori del servizio, il normale svolgimento delle iscrizioni....” Ma a quanto pare “Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire” – afferma Scala – “Non è bastata la sentenza del Tar che ha annullato il provvedimento comunale, non è bastata la diffida della Regione Campania, e non servono nemmeno le proteste dei cittadini. L’amministrazione di Vico Equense continua imperterrita ad inseguire il suo scopo snobbando tutto e tutti. Non c’è che dire, un vero esempio di “buona amministrazione". Tra l’altro la Giunta Comunale ha approvato anche una radicale modifica del Piano triennale delle opere pubbliche e, fra queste opere, avrebbe previsto la sostituzione dell’edificio scolastico ubicato nella Frazione di Montechiaro con una beauty farm e relativo parcheggio sottostante e che, nella frazione di Ticciano al posto della scuola forse vedremo una pista di biciclette BMX". “Amministrare significa fare scelte che vanno nella direzione degli interessi dei cittadini, e non solo”. - Dichiara il rappresentante de La Sinistra - “Le scelte devono palesare la capacità di chi è chiamato a gestire la “cosa pubblica” di sapere capire le priorità per la crescita individuale e sociale. Sacrificare una scuola per una beauty farm non certo va in questa direzione. E come dire, in piena linea con la tendenza dei media di stampo berlusconiano, che è più importante “apparire” che “essere”, e che la cultura, esattamente come insegna il “Grande Fratello” è un optional. Per questo trovo questa decisione a dir poco scandalosa”. “L’atto deliberativo non ha valore. Annullato dal Tar Campania, - spiega Scala - viola anche tutti i parametri legislativi in ordine alla presenza massima di studenti negli istituti scolastici, oltre che a negare qualsiasi buon senso. Ho chiesto con urgenza un intervento regionale – conclude Scala - finalizzato non solo ad evitare che le scuole del territorio vengano abbattute e scongiurare l’accorpamento che porterebbe a disagi e a una formazione monca, ma anche per evitare che si continui nella logica che la formazione faccia parte di una categoria di serie B, e quindi, possa essere seconda a qualsiasi altro. Perfino a una pista ciclabile". "La scuola – conclude Tonino Scala - è il biglietto da visita di una società civile, per questo deve essere una priorità nell’agenda politica e programmatica di ogni amministrazione pubblica…incluso il Comune di Vico Equense”.

venerdì 4 settembre 2009

Scala, giovedì prossimo consiglio regionale sul precariato

Regione Campania - Il Presidente del Consiglio Regionale della Campania, Sandra Lonardo, ha convocato per oggi alle ore 11,30, presso la sala ''Caduti di Nassiriya'', al 21° piano della sede consiliare - Centro Direzionale di Napoli isola F/13 - la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari per possibili iniziative del Consiglio Regionale sulla questione del precariato nella scuola in Campania. "Il Consiglio di giovedì prossimo rappresenta un segnale importante che come istituzione diamo ai precari della scuola". E' quanto dichiara il capogruppo della Sinistra Tonino Scala, a conclusione della riunione. Primo firmatario insieme ad altri 13 consiglieri del centro sinistra di una richiesta di consiglio straordinario su questo tema.

giovedì 3 settembre 2009

Area Torrese – Stabiese è emergenza sociale

Regione Campania - "La Regione si attivi subito a sostegno dei lavoratori dell'area torrese - stabiese è quanto chiede il capogruppo regionale della "Sinistra" Tonino Scala. "Domani - annuncia Scala- sarò al fianco dei lavoratori del nostro comprensorio. Tanti sono i segnali che arrivano da quest'area dove ormai l'emergenza occupazionale ha toccato punte drammatiche. In questi mesi in Regione mi sono attivato affinchè si trovassero delle soluzione idonee per scongiurare la crisi. Una crisi inesorabile. Sono tante le persone e le famiglie che si troveranno senza un lavoro e senza un reddito. Nel dare la mia adesione alla manifestazione di domani chiedo la convocazione urgente di un tavolo istituzionale per affrontare la questione prima che sia troppo tardi".

lunedì 31 agosto 2009

Scala, una riunione sul piano casa

Regione Campania - "Subito una riunione per il Piano Casa" è quanto chiede il capogruppo regionale della"Sinistra" Tonino Scala, alla ripresa dei lavori istituzionali, dopo la pausa estiva. "Non è - afferma Scala - più il tempo di attendere. Questo provvedimento voluto dal governo Berlusconi soltanto per dare ossigeno all’economia del mattone,aveva suscitato già una serie di problemi nella fase di stesura. Un provvedimento che in deroga agli strumenti urbanistici, penso alla fatica qui in regione per approvare il Ptr, porta a stravolgere interi territori, favorendo il partito del mattone, ingrossando gli appetiti dei poteri criminali. Come gruppo regionale in commissione ci siamo battuti contro questo testo di legge. Abbiamo già preparato centinaia di emendamenti per contrastare un provvedimento che stralcia anni di battaglie. Questo disegno di legge così come presentato è inaccettabile. E va riscritto. Non possiamo premiare gli abusi edilizi né tantomeno non avere paletti sui cambi di destinazione d’uso. Da qui la mia richiesta di mettere in piedi un tavolo politico, di convocare immediatamente un incontro al fine di arrivare a breve con una proposta di legge condivisa”.