di Antonino Siniscalchi
Penisola sorrentina - Anche quest’anno, puntuale come il caldo di agosto, in Penisola Sorrentina si riaccende il dibattito sulla mobilità. Tavoli tecnici, proposte estemporanee, annunci e ipotesi si susseguono, mentre nel frattempo la realtà scorre — o meglio, procede a passo d’uomo — tra la Statale Sorrentina, il Corso Italia e via degli Aranci. Il risultato? Gli stessi ingorghi di sempre, traffico lento e nervoso, accessi a Sorrento e dintorni resi complicati e, spesso, frustranti per residenti e turisti. L’impressione è che, ancora una volta, si stia cercando di “tamponare” l’emergenza con iniziative dell’ultimo minuto, utili giusto a far scorrere il calendario fino a fine agosto. Le vere soluzioni strutturali restano lontane, rinviate, ridimensionate o archiviate per motivazioni che, a distanza di anni, appaiono quanto meno discutibili. Basti citare il caso della strada dei quattro cimiteri, progetto cassato per il timore di favorire l’abusivismo edilizio, ma che avrebbe potuto alleggerire un nodo cruciale della viabilità. Intanto, anche i collegamenti alternativi hanno perso terreno. Le vie del mare sono state ridimensionate, con meno corse e orari meno competitivi, mentre la Circumvesuviana sembra aver ulteriormente ampliato le proprie criticità, tra ritardi, cancellazioni e un’offerta che non riesce a reggere la domanda crescente nei mesi estivi. A complicare ulteriormente il quadro, il cambiamento del turismo: non solo più auto private e scooter, ma anche l’arrivo in forze dei megabus di Italo, Ferrovie dello Stato e FlixBus, che scaricano decine di passeggeri in punti già congestionati per sopperire alle precarie condizioni dei treni in transito sulla Napoli-Sorrento. Un fenomeno che si aggiunge al traffico locale e intercomunale, aggravando una situazione già al limite.
Il paradosso è evidente: si parla di “prevenire” il traffico di agosto… ad agosto. Ogni anno, la storia si ripete con un copione ormai noto: emergenza percepita, soluzioni tampone, rimandi a progetti futuri che non arrivano mai. La Penisola Sorrentina continua così a vivere il proprio paradosso estivo: essere una delle mete più ambite d’Italia e al tempo stesso un luogo dove muoversi, in alta stagione, diventa una prova di resistenza. Il problema non è più solo di vivibilità: la mobilità è ormai un fattore determinante anche per la qualità dell’offerta turistica. Senza un piano vero, condiviso e di lungo periodo, il rischio è di continuare a discutere di traffico ad andamento lento… sempre e solo quando le code sono già formate.

Nessun commento:
Posta un commento