di Massimiliano D'Esposito - Il Mattino
Vico Equense - Lo hanno tenuto d'occhio fino a quando non hanno potuto fermarlo in flagranza di reato, accusandolo della pesca dei prelibati e costosi datteri di mare. Gli uomini della Capitaneria di porto di Castellammare di Stabia hanno così bloccato C.M., un 55enne pescatore di frodo, già conosciuto dalle forze dell'ordine e condannato in passato per analoghi illeciti penali contro l'ambiente. Il blitz è scattato ieri mattina nelle acque di Vico Equense, nella zona verso il confine con il litorale stabiese, al culmine di appostamenti che hanno visto impegnati i militari della Guardia Costiera imbarcati sui mezzi in dotazione al Corpo. Il personale agli ordini del comandante Andrea Pellegrino ha operato sotto il coordinamento della Direzione marittima della Campania guidata dal contrammiraglio Gaetano Angora per cogliere sul fatto il pregiudicato di Castellammare e denunciarlo alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata per i reati connessi all'estrazione dei molluschi dai fondali rocciosi. Operazione della Capitaneria di porto che, in realtà, non si è ancora conclusa. I militari sono sulle tracce dei mandanti che, una volta individuati, potranno essere a loro volta deferiti all'autorità giudiziaria. Dopo i blitz degli anni scorsi, che hanno portato in carcere diversi soggetti che facevano parte di veri e propri sodalizi criminali dell'area stabiese-vesuviana impegnati nella pesca di frodo dei datteri di mare della penisola sorrentina, che venivano prelevati anche dalle acque dell'Area marina protetta di Punta Campanella, della zona di tutela del Banco di Santa Croce e finanche della base dei Faraglioni di Capri, la raccolta avviene ora esclusivamente sulla base di una precisa richiesta da parte di un committente.
In questo modo il datteraro non deve preoccuparsi della vendita del prodotto, rischiando di finire nelle maglie dei controlli delle forze dell'ordine, ma ha già un acquirente pronto a sborsare la cifra pattuita che può superare i 100 euro al chilogrammo. Nella maggior parte dei casi si tratta di ristoratori che non si fanno scrupoli dal servire in tavola molluschi la cui commercializzazione è vietata, anche perché, chiaramente, il costo del piatto è proporzionato all'azzardo. Allo stesso tempo ci sono privati che pur di gustare i datteri di mare sono disposti a spendere centinaia di euro ed a rischiare una denuncia penale. Proprio per questo dalla Guardia Costiera di Castellammare di Stabia fanno sapere i controlli sul litorale di competenza, in particolare sulla filiera ittica, proseguiranno senza sosta. «Si raccomanda alla popolazione di consumare solo prodotti tracciati e di origine certa - l'appello del comandante Pellegrino -. L'operazione appena conclusa si inserisce in un più ampio quadro di tutela della legalità e della sostenibilità ambientale con l'obiettivo di contrastare pratiche illecite che mettono a rischio l'ecosistema marino e compromettono i diritti dei consumatori». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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