sabato 17 novembre 2007

Casa rossa

Ormai la chiamano la Casa rossa, non più la Cosa. «La costruzione è a buon punto». Eccola, la sinistra. Quella che al ministro Fabio Mussi piace così, nuda, senza aggettivi, «e invece sempre pronti a chiamarci la sinistra radicale, o estremista, o massimalista, mai che invece qualcuno dica la destra affarista». La sinistra che viaggia verso i suoi Stati generali dell´8 dicembre a Roma, e che a Napoli si sente più avanti degli altri, pronta ad andare unita e federata già alle amministrative di primavera. «È vero, Arturo, che lo facciamo prima degli altri?», domanda Andrea Di Martino, segretario napoletano di Rifondazione. Arturo è Scotto, il più giovane parlamentare d´Italia, eletto nelle liste dei Ds e rimasto fuori dal Pd, oggi con Sinistra democratica. «È vero, lo facciamo, lo facciamo». La sinistra senza aggettivi, unita e federata, in Campania partirà dalle comunali di Pozzuoli e Giugliano, forse anche Afragola. «Guai a unirsi solo in virtù di appuntamenti elettorali. Bisogna farlo per rinnovare la politica», ammonisce Salvatore Vozza, sindaco di Castellammare.

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