venerdì 24 febbraio 2017

Armi, mercato senza crisi


Il Sipri, (Stockholm international peace research institute) che si occupa di osservare e tenere sotto controllo la pace e la sicurezza internazionale e quindi anche il commercio delle armi nel mondo, ha diffuso, nel rapporto annuale, la notizia di un forte incremento delle vendite di armi dell’8,4% dal 2012 al 2016. L’Italia è all’8° posto come paese esportatore di armi, con il 2,7% dietro la Spagna. Il primo posto spetta agli Stati Uniti con vendite aumentate del 22%, dove, per tener testa alle richieste, si sono incrementati i turni nelle fabbriche di armi. Subito dopo gli Stati Uniti, la Russia e a seguire la Cina, mentre al quarto posto la Francia con il 6%. Tra i paesi che importano armi il primo posto spetta all’India con i suoi conflitti col Pakistan, seguita dall’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi.
 
I nostri principali acquirenti di armi sono i Turchi. Una situazione che desta qualche preoccupazione o comunque delle riflessioni, vista la richiesta vertiginosa cui stiamo assistendo. L’unico paese fornito di armi veramente moderne, ultima generazione, è la Svezia, che vende solo a paesi in democrazia e non impegnati in conflitti vari. Ma anche questo può essere un fatto formale, in quanto basta acquistare delle armi, anche se un paese democratico e senza guerre in atto, per essere aggressivi.

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