La tassa entra in vigore il primo marzo, esplode l'ira di esercenti e operatori. Esentati solo i pullman dei visitatori che pernottano, la delibera illustrata ieri: è polemica
Fonte: Gimmo Cuomo da Il Corriere del Mezzogiorno
Pompei - «Chi siete? Dove andate? Un fiorino». Come l'inflessibile doganiere di un celebre film con Benigni e Troisi, il Comune di Pompei si accinge ad esigere, a partire dal primo marzo prossimo, ben ottanta euro per ciascun bus turistico di lunghezza superiore ai 7 metri che vorrà accedere alla zona a traffico limitato gialla. Gli euro saranno 88 m caso di veicoli non ecologici (euro o, 1-2) Un balzello annunciato (si iniziò a parlare della questione già nel 2014), ora apertamente osteggiato dagli operatori economici della città e dai tour operator che fanno affidamento sui milioni di turisti che ogni anno arrivano in città per visitare gli Scavi archeologici o il Santuario della beata Vergine. A dare il via libera al provvedimento che regola le modalità di accesso dei bus è stato il commissario prefettizio Donato Cafagna, che, però, dalla fine di gennaio ha lasciato l'incarico perché promosso prefetto di Taranto. Gli è succeduta il viceprefetto Maria Luisa D'Alessandro. Che rientrerà in città la prossima settimana. E così a spiegare i dettagli del nuovo dispositivo ai rappresentanti di categoria sono stati ieri mattina i funzionari del Comune e il dirigente della Polizia municipale Gaetano Petrocelli. Per i turisti organizzati non ci sarà via di scampo: saranno esentati solo quelli (pochi) che pernotteranno a Pompei.
Nessuno sconto, è stato invece previsto per chi dopo l'escursione deciderà di fermarsi solo per il pranzo. Il ticket, come si è detto, sarà applicato a partire dal primo marzo. La misura per due mesi avrà carattere sperimentale. Cioè, non saranno applicate sanzioni a chi non rispetterà le disposizioni, anche perché il sistema di videosorveglianza, par te integrante del piano della Ztl, ancora non è operativo. Solo i bus in regola col pagamento, effettuato online, potranno accedere ai parcheggi all'estemo del perimetro degli Scavi direttamente dallo svincolo autostradale di Pompei Ovest. Gli altri dovranno utilizzare l'uscita di Pompei-Est, al confine con Scafati per adempiere al pagamento del ticket d'ingresso al check point in piazza Falcone e Borsellino, distante circa tre chilometri dall'area archeologica. I motivi di perplessità non mancano. Commercianti e agenti di viaggi sono furibondi. Ma anche la présidente dell'Adap, l'associazione degli albergatori pompeiani, Rosita Matrone, non esita, nonostante l'esenzione prevista in favore della propria categoria, ad esprimere forte preoccupazione per le conseguenze che il balzello potrebbe avere sull'economia locale. «Innanzitutto - afferma l'albergatrice - contestiamo i tempi di applicazione del provvedimento. I contratti con chi organizza le escursioni ormai sono già stati sottoscritti. I turisti che vengono a Pompei mediamente non appartengono a una fascia alta, basta guardare il prezzo medio di un pasto nei ristoranti. Se consideriamo che spesso i pullman non sono pieni, ma trasportano una trentina di persona, si deve calcolare un incremento prò capite di circa tre euro. Siamo veramente preoccupati perché alcuni tour operator hanno già minacciato di cambiare meta». Gli Scavi di Ercolano potrebbero rappresentare l'alternativa. Il presidente locale di Confcommercio Alessandro Di Paolo premette: «La categoria che rappresento non è pregiudizialmente contraria alla misura. Esigenze di bilancio comunale e problemi di inquinamento ambientale rendono necessarie alcune limitazioni. Tuttavia in questo modo sembra che la medicina sia peggiore del male. I bus che arriveranno a Pompei Ovest senza il pass, dovranno raggiungere il check point attraverso la strada che costeggia il fiume Sarno per poi tornare indietro. Altro che lotta all'inquinamento». Ettore Cucari, presidente regionale della Fiavet (Agenti di viaggi) è categorico: «Non si possono cambiare le carte in tavola quando le tariffe dei transfer sono già state comunicate. Anche con la soprintendenza archeologica c'è l'accordo che eventuali aumenti del biglietto degli Scavi dovranno essere comunicate un anno prima dell'entrata in vigore. Questa vicenda rappresenta l'ennesima conferma dell'interesse della politica per il settore del turismo».
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