domenica 28 gennaio 2018

Circum, i controllori aggrediti da due donne


Piazza Garibaldi, le avevano sorprese senza biglietti. Insulti, calci, danneggiati i tornelli. Fuga sul treno 

Fonte: Francesco Gravetti da Il Mattino 

Le dita nel naso e nelle orecchie dei controllori, i calci negli stinchi, gli insulti: le due donne che ieri mattina volevano passare ai tornelli della stazione di piazza Garibaldi della Circumvesuviana non hanno esitato ad usare un vasto campionario di metodi aggressivi. Poi hanno danneggiato i tornelli e, nell'andare via, hanno anche minacciato di morte la squadra di lavoratori Eav che, per evitare ulteriori momenti di tensione, ha scelto di abbandonare i varchi e tornare in ufficio. Motivo dell'aggressione: la mancanza di biglietto. Nonostante le due donne fossero prive del titolo di viaggio, infatti, hanno insistito con il passare lo stesso ma hanno trovato la netta opposizione degli addetti ai controlli. Di qui la lite, denunciata anche dal sindacato Cisal (uno dei controlli aggrediti è un sindacalista), che ha proclamato lo stato di agitazione ed ora chiede un incontro urgente con la governance di Eav per definire azioni di tutela nei confronti dei dipendenti, quotidianamente esposti a fatti del genere.
 
L'episodio è avvenuto ieri alle 9: ai varchi di piazza Garibaldi la squadra dei controllori è operativa già da un paio di ore. Elevano pure diverse multe: passeggeri sprovvisti di ticket che accettano di pagare la contravvenzione per poter prendere il treno. Le due donne, però, non ne vogliono sapere; dicono di essere dirette in un non meglio identificato ospedale, sottolineano l'urgenza del loro viaggio, pretendono di passare senza il biglietto. I controllori sono irremovibili e allora le due reagiscono: prima verbalmente, poi fisicamente con calcetti agli stinchi e le dita nel naso e nelle orecchie. Ad un certo punto si allontanano, poi tornano: prendono di mira i tornelli, li danneggiano e, nell'andare via definitivamente, minacciano i dipendenti. A questo punto il coordinatore della controlleria sceglie di ritirare la squadra e farla tornare in ufficio, per evitare che la situazione possa degenerare. Per tutta la mattinata i varchi restano aperti: il servizio di controllo viene sospeso e tra i lavoratori si alimenta il nervosismo. Molti sottolineano che gli episodi di violenza avvengono tutti i giorni, altri lamentano l'assenza di aiuti. In effetti, ieri mattina non e' era la guardia giurata, che pure altre volte è presente per coadiuvare il lavoro dei controllori. Spiega Luciano Graziano, sindacalista Cisal: «I lavoratori hanno bisogno di maggiori tutele, chiediamo una presenza più alta di vigilantes perché ogni giorno rischiamo di essere aggrediti. Per questo abbiamo scritto all'Eav e ci aspettiamo un riscontro rapido». Intanto è stato proclamato lo stato di agitazione e nei prossimi giorni l'azienda potrebbe convocare i sindacati proprio per discutere della questione della violenza al personale, peraltro ampiamente dibattuta più volte. Il presidente Eav Umberto De Gregorio si è sempre detto contrario ad un muro contro muro sulla tutela del personale; «È un problema dal quale si esce tutti insieme, scioperare o protestare non serve. Dobbiamo, invece, collaborare per risolverlo e le istituzioni e le forze dell'ordine devono darci una mano». Qualche mese fa, Eav ha diffuso i dati relativi ai casi di violenza e ai reati sui treni e sui bus; il numero complessivo degli eventi di natura criminosa si è ridotto del 28 per cento, passando da 478 a 344 casi. Gli eventi a danno del patrimonio sono calati del 31 per cento passando da 350 a 242. Gli atti vandalici sono diminuiti del 29 per cento, passando da 29 la 207 casi; i furti (tentati e consumati) sono diminuiti del 64 per cento, passando da 14 a 5 casi; aggressioni al personale (fisiche e alterchi) sono diminuite del 33 per cento, passando da 45 a 30 casi. Gli eventi a danno dell'utenza sono calati del 20 per cento passando da 128 a 102 casi. Segni di miglioramento ma, come avvenuto ieri mattina, gli episodi di violenza continuano a verificarsi.

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