Operazione antibracconaggio del Nucleo Carabinieri Forestali di Castellammare di Stabia che, assieme al WWF Terre del Tirreno, hanno effettuato un controllo delle zone di caccia nel Parco Regionale dei Monti Lattari e sul territorio della Penisola Sorrentina. Durante un pattugliamento effettuato nei giorni scorsi, anche in orari notturni e all’alba, sono stati controllati numerosi cacciatori ed individuati diversi nascondigli, abilmente occultati tra la vegetazione e nelle grotte calcaree della dorsale dei lattari che guarda il golfo di Salerno, con 150 munizioni da caccia ed un fucile! Si tratta di un espediente per poter cacciare di frodo in qualsiasi periodo dell’anno, anche a caccia chiusa ed a specie protette: i fucili infatti non vengono portati da casa ma sono nascosti nella montagna, dopo averne abraso la matricola, sotto i muri, in grotte o tra la vegetazione, assieme alle munizioni, costituendo un ulteriore grave pericolo. “I rinvenimenti di questi giorni non sono certo un caso isolato - spiega Claudio d’Esposito Presidente del WWF Terre del Tirreno - solo tra Monte Comune e S. Maria del Castello, nel comune di Vico Equense, negli anni scorsi sono state individuate e sequestrate centinaia di cartucce nascoste e anche fucili da caccia, quasi sempre con matricola abrasa per non consentire di risalire al proprietario.
C’è gente da quelle parti, ma anche sul versante di Torca a Massa Lubrense, Vicalvano a Piano di Sorrento, Priora a Sorrento, Trasaella a Sant’Agnello, Moiano a Vico Equense e altrove, che infrange impunemente da sempre le leggi della caccia! Sono degli irriducibili, convinti di restare impuniti in eterno; sono gli stessi che all’alba non esitano a sparare nei pressi delle abitazioni e che rendono le notti insonni ai cittadini a causa dei richiami delle quaglie che in primavera ed autunno, durante il passo migratorio, echeggiano dalle montagne. Contro di loro il sistema di controllo e di repressione è ancora troppo scarso! Gli enormi danni all’ecosistema, le tante vittime innocenti anche tra gli umani provocate dalla caccia in pochi mesi e le continue e sfacciate infrazioni alle regole, dovrebbero farci riflettere con quanta scarsa professionalità, preparazione e onestà in tanti imbracciano indebitamente un fucile e detengono impropriamente una licenza di caccia. Ai giorni d’oggi la caccia è sempre più anacronistica ma, purtroppo, si continua ad esercitarla … e spesso con modalità tanto vietate quanto dannose e che, purtroppo, sono tristemente tollerate nella mentalità di molti seguaci di Diana!”
Le operazioni di repressione del bracconaggio continueranno fino a chiusura della stagione venatoria e si avvarranno anche dell’ausilio di sofisticati sistemi di videosorveglianza e fototrappolaggio ad infrarossi.
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