sabato 27 gennaio 2018

Pd tra veti, dubbi e tanti scontenti

Si va verso il Renzi-Minnitì-Siani. Umberto Ranieri torna in campo candidato nella formazione di Lorenzin 

Fonte: Simona Brandolini da Il Corriere del Mezzogirono 

La notizia di giornata è il ritorno sul campo di Umberto Ranieri, candidato nella lista della ministra Lorenzin. Il presidente della fondazione MezzogiornoEuropa tenta di tornare in Parlamento dopo le ultime esperienze dem non proprio positive (ogni riferimento alle primarie del 2011 non è casuale). Tutto il resto è una nebulosa. Il grande Boh, tanto per citare un mito renziano come Jovanotti, va in scena in poche centinaia di metri, tra piazza Poli e via Sant'Andrea delle Fratte. È lì che da un paio di giorni sono letteralmente accampati uscenti e aspiranti al trono dem. Non sono liste. Sono sliding doors: si entra Papa si esce parrocchiano. «Sembriano tutti studentelli che aspettano i quadri di fine anno. Stiamo sfiorando il ridicolo», confessa amaramente un papabile di stanza al Ginger di via Borgognona. Vincenzo De Luca ha dato buca al premier Paolo Gentiloni. Ad ora di pranzo s'è affrettato alla volta di Roma, pensando che lo slittamento della direzione fosse solo pomeridiana. Alla fine è corso a blindare sempre più il figlio Piero che s'aggira da giorni al fianco della segretaria regionale Assunta Tartaglione e di Mario Casillo. Soggiornano anche nello stesso hotel. De Luca senior è in piazza Poli, dove c'è la sede romana della Regione Campania. Da lì non schioda.
 
«La Campania è andata in coda, Renzi leggerà la lista quasi a conclusione», un uscente ha quasi un travaso di bile. Al Nazareno il segretario s'è blindato dietro due porte, due citofoni, due segretarie. Dentro i big fidati. Fuori quelli dell'ultimo miglio. «Se sapevo venivo più tardi, rimanevo a Ercolano a lavorare», Ciro Buonajuto è l'unico che parla senza l'anonimato. Non è candidabile, ne candidato. Ma è nella commissione elettorale del Pd. Vive la giornata con lieto distacco, consolando qualche amico di cordata. C'è il terzetto composto da Emilio Di Marzio, dandy tra i dandyssimi Pittella brothers. Ci sono i solisti Leonardo Impegno e Marco Sarracino. C'è il tridente d'attacco Lello Topo, Giovanna Palma e Giosi Ferrandino. Simone Valíante fa su e giù con la compagna. Il tandem Tartaglione-Casillo è a difesa del castello, al terzo piano del Nazareno. Teresa Armato è al lavoro nel suo ufficio, poi, simulando un'inesistente calma, va ad un'iniziativa elettorale con la ministra Roberta Pinotti. Quelli che in giro non si sono proprio visti sono Valeria Valente, Gennaro Migliore e Enzo Amendola. O sono sicuri o fanno finta di esserlo. La caffetteria napoletana di piazza di Pietra non conta più gli espresso e le camomille. Dalle occhiaie nere nessuno ha chiuso occhio. Renzi-Penelope tesse e sfila la tela delle candidature per l'intera giornata. Nel gioco di veti chi va peggio sono gli orlandiani. Sono entrati in tre candidati: Camilla Sgambato, Marco Di Lello e Marco Sarracino, se ne salva una sola. Tant è che i socialisti gridano: «Ci rifiutiamo di credere che il Pd di Renzi abbia deciso di espellere la cultura socialista. Il veto posto sul nome di Marco Di Lello da parte del segretario Renzi è dunque inammissibile». Rosi Bindi presidente dell'Antimafia telefona al collega di commissione, temporaneamente, silurato: «Marco e cosa ti aspettavi?». È un terno al lotto: i fortunati vincono uninominale e plurinominale. Sono i big veri, i pezzi da novanta nazionali e locali. Non pare smentita fino a tarda sera la voce della candidatura in Campania del ministro Marco Minniti. La presenza del responsabile dell'Interno è una mossa politicamente logica: nella regione tra le più berlusconiana si candida il ministro che piace più all'elettorato di destra. Senza contare l'impegno al governo sui temi della sicurezza e ultimamente delle babygang. Confermato anche Matteo Renzi, il segretario nazionale lo aveva annunciato urbi et orbi che si sarebbe candidato nel collegio di Firenze all'uninominale e al plurinominale anche in Campania. Accanto a Minniti e Renzi, c'è Paolo Siani l'unico che è realmente in campagna elettorale da un po' mentre tutti sono nei box ad attendere. Inutile parlare di posti. Fino alle 22 è ancora tutto in alto mare. Gli ultimi rumors quotano nei posti utili: Tartaglione, Valente, Gennaro Migliore (osteggiato da molti campani ma sponsorizzato da Maria Elena Boschi che ha per lui pare abbia fatto riaprire la lista campana), Camilla Sgambato, Stefano Graziano, Umberto Del Basso de Caro, Massimiliano Manfredi. C'è Piero De Luca nel collegio di Salerno, ma anche per qualche ora al plurinominale di Caserta. Fino al pomeriggio ci sono anche Franco Alfieri e Tino Iannuzzi.

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