lunedì 29 gennaio 2018

Topo e Tartaglione al posto dei sindaci, rabbia in Costiera

Lello Topo e Assunta Tartaglione
Schierati i big per strappare il collegio al centrodestra Tito (Meta): no, sarà più difficile 

Fonte: Ciriaco M. Viggiano da Il Mattino 

Scontentare gran parte dei circoli della provincia a Sud di Napoli era impresa ardua, quasi quanto rimontare la sconfitta patita nel 2013 per mano del centrodestra. Eppure, a giudicare dalle reazioni alle liste dei candidati al Parlamento, il Partito democratico ci è riuscito senza difficoltà. Delusi i democrat sorrentini che speravano di piazzare un loro esponente nella rosa degli aspiranti deputati o senatori. Polemiche pure a Portici dove nel mirino è finita la candidatura di Francesco Emilio Borrelli nel collegio uninominale per la Camera. Liste alla mano, la strategia del Pd è chiara: schierare consiglieri regionali e dirigenti di partito, considerati grandi portatori di voti, per scalfire lo strapotere del centrodestra nel Napoletano. Perciò la compagine di Renzi ha messo in campo l'«artiglieria pesante» candidando alla Camera Lello Topo, presidente della commissione regionale Sanità, e Assunta Tartaglione, segretario campano , nel collegio plurinominale che raggruppa Portici, Torre del Greco, Castellammare e la Costiera. Una decisione che, tuttavia, non è vista di buon occhio da quanti ritengono che Topo e Tartaglione non siano sufficientemente «strutturati» su quel territorio.
 
Così come desta malumore la scelta della consigliera comunale gragnanese Silvana Somma come candidata alla Camera nel collegio uninominale, con conseguente bocciatura dei democrat sorrentini. «Strappare il collegio al centrodestra sarà ancor più difficile dopo l'esclusione dei candidati della Costiera - dice Giuseppe Tito, sindaco di Meta in lizza per una nomination fino a qualche giorno fa - Si è persa l'occasione di garantire rappresentanza al nostro territorio. Rispetteremo comunque questa decisione sostenendo i nomi individuati dal partito». E nel Vesuviano? A destare malumore è la candidatura di Francesco Emilio Borrelli nel collegio uninominale per la Camera. il motivo è presto detto: l'anno scorso, in occasione delle Comunali, il consigliere regionale dei Verdi ha sostenuto il candidato sindaco Salvatore Iacomino insieme a Sinistra Italiana, Centro democratico e Dema. Una scelta che avrebbe incrinato i rapporti con Enzo Cuomo, alfiere del Pd poi premiato dalle urne. Ora a usare parole di fuoco è il segretario cittadino dem Riccardo Zaccaro: «Borrelli ha condotto una campagna elettorale con toni feroci contro il partito e Cuomo, appoggiando una linea sonoramente battuta alle elezioni». Secondo indiscrezioni, il malessere è talmente forte che qualcuno sarebbe pronto a sostenere il Pd solo al Senato e non anche alla Camera, convertendo così in numeri l'ostracismo nei confronti di Borrelli. «Mai usato toni sopra le righe verso Cuomo che stimo profondamente - replica il candidato - L'alleanza tra Verdi e Pd è nata a fine 2017, quindi non c'è incoerenza con la scelta di sostenere Iacomino alle comunali. Anzi, i Verdi sono da sempre alleati del Pd in Campania. Mettiamo da parte le polemiche e lavoriamo per vincere». In questo bailamme, chi esulta è Mario Casillo. Il consigliere regionale, uomo forte del Pd campano, è riuscito a piazzare i suoi fedelissimi anche in provincia. È il caso non solo di Topo, Tartaglione e Somma, ma anche di Franco Manniello: il presidente della Juve Stabia si gioca uno scranno da senatore nel collegio uninominale di Torre del Greco. Un ottimo risultato per Casillo, simile a quello che il presidente campano Vincenzo De Luca ha centrato m altri collegi: segno che il patto tra i due per il governo della regione è forte e destinato a durare.

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