Vico Equense - Oggi è la Giornata internazionale dei bambini scomparsi. Sono migliaia ogni anno quelli che svaniscono nel nulla. Per questo è nata la Giornata Mondiale: sensibilizzare l'opinione pubblica nei confronti dei minori che scompaiono senza lasciare traccia. Una data che ricorda la scomparsa del piccolo Ethan Patz, 6 anni, rapito a New York il 25 maggio 1979. Secondo dati della rete Globale per i Bambini Scomparsi, un programma del Centro Internazionale per i Bambini Scomparsi e Sfruttati, almeno 8 milioni di bambini spariscono ogni anno, vale a dire 22.000 al giorno. Dei tanti minori che si perdono le tracce c’è anche Angela Celentano, tre anni, svanita nel nulla mentre è sul monte Faito con i genitori. Era il 10 agosto del 1996. La Procura oplontina ha indagato con tenacia, battendo ogni pista, senza tralasciare alcun dettaglio, arrivando sino in Messico. Nulla. Ma il dolore per la famiglia resta immutato e con esso la speranza di vedere Angela tornare a casa a 26 anni dalla sua scomparsa. Il primo a rendersi conto della sua assenza fu il padre Catello, che verso le 13 si accorse di non vederla più giocare in giro. L’ultimo a vederla e passare del tempo con lei fu un ragazzino di 11 anni, Renato, che fece con lei un breve tratto per riporre il pallone in auto e ad una biforcazione le chiese di tornare subito dai genitori, prima di proseguire da solo. “Tutti cominciarono a cercarla e quando, dopo pochi minuti, ci rendemmo conto che non riuscivamo a trovarla, chiamammo subito i carabinieri di Vico Equense – racconta il papà sul sito dedicato ad Angela –. In meno di due ore quel posto si riempii di tantissime persone per cercare Angela e prima che fosse sera anche i militari dell’esercito si aggiunsero alle altre forze dell’ordine per le ricerche”. “Per quattro giorni e quattro notti siamo rimasti sul posto per cercare Angela – continua il racconto del papà –. Lasciammo Faito solo quando ci fu la certezza che Angela non fosse più sul Monte (qualcuno l’aveva portata via dal primo istante). Per quattro giorni furono usati tutti i mezzi che nel 1996 erano disponibili. Arrivarono subito le unità cinofili, un elicottero militare, munito di un sofisticato apparecchio a raggi infrarossi che riportava sul monitor qualsiasi corpo in movimento nella notte; furono utilizzati di notte anche i cavalli (che avvertono la presenza di qualcuno nel buio), cani volpe (il loro fiuto avverte un corpo anche fino a 2 metri sotto terra).
Fu chiesto ed ottenuto l’intervento di speleologi e rocciatori per escludere un eventuale allontanamento e caduta accidentale di Angela. Il Monte Faito presenta molti dirupi e rifugi nascosti. Furono sondati i pozzi che raccoglievano acque piovane perché un tempo serviva per il maneggio ormai dismesso. Per quattro lunghi giorni e notti, il Monte Faito fu messo sotto sopra ma di Angela nemmeno l’ombra …”.
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