mercoledì 25 maggio 2022

Vico Equense. Riccardo Scarselli “Così la costa sarà svenduta vogliamo lavoro. No indennizzi”

L’accordo nella maggioranza sui balneari è uno dei temi in primo piano sulle pagine di politica dei quotidiani in edicola oggi. Il destino delle concessioni demaniali dovrebbe avere le ore contate. Gli stabilimenti balneari andranno all’asta. La speranza è che il Governo assicuri un diritto di prelazione o garantisca ai balneari un vantaggio rispetto agli investitori stranieri, o a chi dovesse partecipare alle gare. Ma l’accordo di governo sul ddl Concorrenza tarda ad arrivare, e c’è pure il rischio di una crisi di governo. La preoccupazione è tanta e c’è il timore di perdere non solo lo stabilimento balneare, ma anche i tanti investimenti fatti nel corso degli anni. Antonino Pane, Il Mattino, intervista Riccardo Scarselli, del Bikini di Vico Equense, che è anche presidente onorario del sindacato italiano balneari (Sib) e delegato ai rapporti con Bruxelles, che non vuole neanche sentire parlare di ipotesi di accordo. «Contestiamo tutto dalla prima all'ultima parola. – si legge nell’intervista - Stanno costruendo il patibolo per centinaia e centinaia di aziende italiane costruite con i sacrifici di altrettante famiglie». «L'indennizzo – continua Scarselli - non serve a niente, serve il lavoro. Chi deciderà quanto vale il lavoro fatto? Chi deciderà sulle valorizzazioni? Chi valuterà gli investimenti fatti? L'Italia sta assecondando una procedura che fa acqua da tutte le parti. E poi ci sono le disparità tra Paese e Paese».

1 commento:

Giovanni De Simone ha detto...

Ma il sig. Scarselli non aveva chiaro che la sua attività era incentrata su di una concessione temporanea di un bene pubblico?
Gli investimenti fatti hanno generato utili per il sig. Scarselli? Se ne può parlare, magari rapportandolo a quanto ha pagato allo stato la sua concessione? Come spiega che a fronte di costi irrisori per le concessioni, il loro valore di mercato (perché esiste un loro mercato surrettizio) vede ordini di grandezza sempre nell'ordine di milioni di euro? E per il lavoro che prodigamente garantisce a tante famiglie, crede forse di essere l'unico a poterlo/saperlo fare?
Sono d'accordo solo sulle disparità tra paese e paese, perché sino ad oggi, il nostro, gli ha garantito un privilegio che definirei indecente.