Sanità in ginocchio, i mezzi di soccorso vengono dirottati su altri Comuni. La denuncia: «Ottantamila abitanti sguarniti, a rischio anche i turisti»
di Vincenzo Lamberti da Metropolis
Penisola sorrentina - Presidi territoriali di emergenza. In penisola, per gli 80.000 abitanti e i suoi turisti, c'è solo un'ambulanza del 118 con un infermiere a bordo e senza medico per la postazione di Sant'Agnello e un'ambulanza del 118 con un infermiere per la postazione di Vico Equense, spesso senza medico. Questo infermiere dovrà intervenire per soccorrere, raggiungendo i comuni di Massa, Sorrento, Sant'Agnello Piano e Meta, partendo dall'ospedale di Vico Equense, feriti in incidenti stradali, anziani a casa con patologie gravi, pazienti affetti da covid con insufficienza respiratoria coprendo anche i territori di Gragnano, Castellammare, Pompei e Torre quando questi restano scoperti dai servizi territoriali 118. Spesso capita che per i lunghi tempi di attesa per trasferire il paziente al pronto soccorso la stessa ambulanza per tante e tante ore (di recente o stata ferma più di 34 ore) resti non disponibile per un altro intervento. lasciando di fatto la penisola sorrentina completamente scoperta di servizio ambulanza 118 medicalizzata. Ottantamila abitanti che, spesso, restano senza copertura di emergenza. Eppure le leggi partano chiaro: secondo il DM 70/2015, un mezzo di soccorso avanzato deve essere presente ogni 60.000 abitanti con programmazione su scala regionale, per ovviare a eccessive concentrazioni urbane a scapito dell'extraurbano". Una situazione che si sta verificando con preoccupante periodicità.
Già l'organizzazione complessiva non è delle migliori, dal momento che sulle ambulanze sempre più spesso si trovano a viaggiare solo autisti e infermieri. La carenza di medici che accettano di fare il servizio 118 sta portando, sempre più spesso, alla diminuzione qualitativa ñ quantitativa del numero di equipaggi. La Penisola Sorrentina, poi, non ñ un territorio come gli altri. Da Massa Lubrense a Vico Equense, soprattutto d'estate la popolazione quasi raddoppia grazie alla presenza massiccia di turisti. E la movida serale, l'aumento di possibilità di incidenti, liti o altro, non agevola questa situazione, Le organizzazioni sindacali si sono fatte già sentire nei confronti dell’AsI Napoli 3 Sud chiedendo che i vertici dell’Azienda si occupassero di quella che potrebbe diventare una vera ñ propria emergenza, Scoprire, di notte e di giorno, un territorio che conta ottantamila abitanti ñ che vive le sue contraddizioni e le sue difficoltà, rischia di essere un problema serio per la gestione della sicurezza sanitaria. Nell'organizzazione del servizio di "Emergenza Territoriale 118" molte delle criticità derivano proprio dal mancato rispetto dei parametri di riferimento per la programmazione regionale dei "Mezzi di Soccorso Avanzato". Eppure il termine "MSA" dice tutto: un mezzo di soccorso che sia in grado di garantire ai cittadini un livello di soccorso avanzato, che comprenda tutte le procedure diagnostico-terapeutiche o di supporto delle funzioni vitali eseguibili sul paziente. Senza la necessità di alcuna fantasiosa interpretazione, i "Mezzi di Soccorso Avanzato" sono sempre stati considerati come ambulanze o automediche o elicotteri con presenza contemporanea di medico ed infermiere. Come si può pensare di fare tutto da solo una rianimazione avanzata o la corretta gestione di un politrauma, si chiedono i medici? Parametro saggio quello previsto dal DM 70/2015. Un parametro che però non tiene conto della configurazione oro-geografica penisola sorrentina considerando le aree montane e per quelle di difficile accesso. Quanto alla definizione di Mezzo di Soccorso Avanzato in penisola il servizio di emergenza 118 risulta molto diverso e nulla ha a che vedere con la capacità di questi mezzi di dare una effettiva assistenza "avanzata", Un mezzo di soccorso con il solo infermiere o con il solo medico non o un mezzo "avanzato". Ma oggi emerge che contando come avanzati tutti i mezzi infermieristici, di fatto il servizio 118 conta un mezzo con solo infermiere ogni 40.000 abitanti.
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