martedì 26 luglio 2022

Mastella torna con il campanile e avvisa: «In Campania valiamo anche il 9%»

Un minuto prima dice: «Se mi chiamano, io ascolto tutti ma non vado a elemosinare niente a nessuno. Possiamo anche andare da soli". Un minuto dopo avverte: «Non siamo una piccola fronda i ne tengano conto». Clemente Mastella rimette il campanile al centro del simbolo del suo partito, Noi di centro, e poi avvisa Letta: «Se continua a porre veti è inutile votare, vince il centrodestra e lui potrebbe non essere più il segretario del Pd". Il sindaco di Benevento arriva alla sede del Circolo Rari Nantes e snocciola i dati di "Noto sondaggi" che affida, in Campania, al suo Ndc un potenziale di voto del 9%. «Vinceremo anche in alcuni collegi uninominali", dice con il sorriso stampato in faccia. Di persona non si candiderà, per non tradire i beneventani. Ma avverte senza se e senza ma: «Chiediamo di essere valutati per quello che siamo. Vale più la realtà di 11 milioni dì abitanti tra Campania, Puglia, Basilicata e Molise, di quanto non valga un 2% su un territorio nazionale», spiega. «Peraltro siccome al Sud il M5s era molto forte e ne resterà ancora una traccia discreta, noi dobbiamo portare avanti l'esperienza che è stata fatta da De Luca con le regionali - aggiunge -: un'a rea centrale forte in Campania esiste. E dopo l'uscita di scena - ahimè sul piano naturale - di De Mita, io rappresento l'ultimo erede di questa famiglia De ancora forte in Campania e Sicilia". Un fattore di cui tener conto anche per la «jella», dice: «L'ultima volta che in Italia ha vinto il centrosinistra è stato il 2006, e grazie ai voti della Campania». Quindi ricorda che Calenda «non prende un senatore se va fuori dalla coalizione" e da la sua ricetta per il centrosinistra: «Vince a due condizioni, se ci crede davvero e mette dentro tutti tranne M5s, senza veti... lo me la gioco».

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