domenica 9 ottobre 2022

Vico Equense. Apertura del Cinema, Benedetto Migliaccio “Non ci sono andato. L’interesse privato ha prevalso sul pubblico”

Dicembre del 2015, inizio dei lavori 
di ricostruzione del cinema
Sua l’idea di suggerire alla proprietà, di contattare Teatro Mio e Social World Film Festival 

Vico Equense - A differenza degli altri suoi colleghi di Giunta, il vicesindaco, Benedetto Migliaccio, non è andato all’inaugurazione del nuovo cinema Aequa. La sua è stata una scelta volontaria, e di certo non per mancanza di rispetto verso si chi si è prodigato per giungere a questo momento. Lui nel corso degli anni si è dato molto da fare per ridare alla città uno spazio culturale, ingoiando anche qualche “boccone amaro”. Nella sua ricostruzione dei fatti, sul settimanale Agorà, spiega perché ha preferito non partecipare al debutto della nuova struttura. Era il 2001, sindaco Giuseppe Dilengite, e Migliaccio ricorda che l’intervento presentato era di 36 box. L’amministrazione Dilengite fu sciolta prematuramente, e arrivò il commissario. “In quel frangente accaddero fatti poco lineari, - spiega Migliaccio - perché il destino urbanistico dei box venne separato dalla riapertura del Cinema, perché i box auto passarono improvvisamente da 36 a 72, perché il fabbricato del Cinema divenne un ostacolo per la realizzazione dei box, e questa vicenda condizionò tutti gli accadimenti successivi”. Il cinema fu demolito per dare la possibilità alla ditta di lavorare con minori costi. I box furono realizzati e venduti, “lasciando una ferita aperta al posto del cinema da ricostruire” aggiunge Migliaccio.


 

Dal 2006 al 2011 non si fece nulla. “Alla fine del 2011 inizio del 2012 venni informato - che sussistevano serie perplessità sulla sostenibilità economica del Cinema, e sulla appetibilità di una sua gestione. Sarebbe stato un fallimento totale, uno smacco inammissibile perché restava la sensazione untuosa che la voglia di ridare il Cinema alla città fosse stata strumentalizzata per il compimento di un’ iniziativa imprenditoriale assai discutibile e certamente contraria agli interessi dello sviluppo del paese. Ingoiare le macchine dirette a 72 box nel pieno centro del paese, ed al contempo lasciarci senza Cinema. Seppi anche che sarebbe stato presentato un nuovo progetto, una sorta di out out, con varianti estetiche e di funzione; e si disse che era un boccone da dover ingoiare per avere il Cinema.” Siamo nel 2015, e la proposta di variante arriva in Consiglio comunale, e a seguito dei rilievi fatti dall’allora consigliere di minoranza, Giuseppe Dilengite, la maggioranza il cui capogruppo era l’attuale Sindaco, decise di rinviare la seduta ed in seguito quella variante non fu più portata all’attenzione del Consiglio. Da lì è cominciata una nuova storia, che ci porta ai giorni nostri. “Non ci sono andato – continua Migliaccio -, perché ravvedo ancora qualche ombra, ma ne sono felice.”

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