martedì 8 novembre 2022

Monte Faito: da oggi è vietato introdurre animali non autoctoni. Al bando anche il pascolo

Vico Equense - Da oggi sul monte Faito è vietato introdurre “animali non autoctoni” e anche le attività di pascolo sono al bando, fino all’adozione di apposito regolamento. Dopo l’ultimo episodio di aggressione di cani, con conseguente denuncia, arriva l’ordinanza del Comune di Vico Equense. Cinque turiste francesi, infatti, erano finite all’ospedale, assalite da un branco di cani mentre percorrevano un sentiero sulla montagna. Scattati i controlli dopo la denuncia i carabinieri hanno scoperto a Faito una struttura abusiva per le pecore e cani in pessime condizioni, lasciati come unici custodi del gregge. E addestrati ad aggredire chi si avvicinasse. Il caso delle cinque turiste non è isolato. Episodi di aggressioni a turisti ed escursionisti sono all’ordine del giorno. Molti i cani randagi liberi tra i faggi secolari del monte Faito. Da oggi, quindi, sarà vietato è vietato introdurre animali non autoctoni e greggi. Un passo importante, anche se è necessario un controllo da parte delle autorità preposte. «La singolare e ripetuta prassi di introdurre illegalmente animali all’interno delle zone protette del Monte Faito - si legge nell’ordinanza - si potrebbe collegare alle recenti operazioni poste in essere dalle forze dell’ordine per lo smantellamento di presidi illeciti da parte di soggetti non residenti, né dimoranti, né aventi attività lecita e legittima sul territorio cittadino».


 

L’ordinanza punta direttamente il dito contro il «pascolo e transito abusivo di greggi di ovini ed armenti di proprietà di soggetti privi delle necessarie autorizzazioni per lo svolgimento dell’attività di pastorizia, nonché della disponibilità materiale di un terreno adatto e sufficiente all’alimentazione del bestiame», come pure ai «cani di razza presumibilmente maremmana, pastori del Caucaso ed altri meticci di grossa taglia, che con la loro spiccata aggressività limitano la fruizione dei luoghi costituendo un grave pericolo per la pubblica incolumità di residenti, turisti e di avventori». Un riferimento esplicito, appunto, alle aggressioni dei cani avvenute ripetutamente nel corso degli ultimi anni. Oltre che proteggere i cittadini, l’ordinanza mira anche ad evitare «gravi danni alle colture, alla flora ed alla fauna selvatica» arrecati, appunto, dal pascolo dei greggi.

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