venerdì 23 giugno 2023

Boom di visitatori per la mostra dedicata ad Andy Warhol. L’esposizione, con oltre 200 opere, rimane a Villa Fiorentino fino al 15 ottobre

Sorrento - Grande successo di pubblico, sia italiano che internazionale, nelle prime due settimane di apertura, a Sorrento, della mostra dedicata al maestro indiscusso della Pop Art, Andy Warhol. I visitatori apprezzano in modo particolare, oltre al consistente numero di opere in esposizione, circa 200, la cura nell’allestimento, che consente di immergersi in tutti i generi espressivi dell’artista statunitense. La mostra monografica dal titolo “Andy Warhol, Life, Pop & Rock” è ospitata nelle sale di Villa Fiorentino, splendida dimora affacciata sul corso Italia. Un progetto fortemente voluto da Alfonso Iaccarino, amministratore delegato della Fondazione Sorrento, da Antonino Giammarino direttore artistico e Antonino Fiorentino responsabile relazioni internazionali della stessa istituzione, che gode del sostegno dell’amministrazione comunale di Sorrento guidata dal sindaco Massimo Coppola. La mostra, a cura di Vincenzo Sanfo con la collaborazione di Gabriele Accornero, è espressamente concepita andando a caratterizzarsi con tematiche originali come la musica con le Vinyl Cover e i principali generi espressivi del maestro, tra i quali le serigrafie, le polaroid, le riviste Interview e i manifesti. “Riteniamo - commenta Alfonso Iaccarino - che sia un'occasione straordinaria per i sorrentini ed i turisti poter integrare nella propria scelta di tempo libero la visita a questa mostra che racconta mirabilmente uno dei geni assoluti dell'arte moderna, in una cornice come la villa ed il parco che la circonda che accostano bellezza a bellezza”. Andy Warhol, pseudonimo di Andrew Warhola Jr. (Pittsburgh, 6 agosto 1928 – New York, 22 febbraio 1987), è stato il fondatore del movimento della Pop Art ed uno dei più influenti artisti del XX secolo. A proposito della sua vita Andy Warhol diceva: “Preferirei rimanere un mistero. Non mi piace parlare del mio passato, ogni volta lo racconto in maniera diversa. Non per crearmi un’immagine, ma proprio perché dimentico quel che ho detto la volta precedente. In effetti, non penso di avere un’immagine”.

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