sabato 24 giugno 2023

«In Costiera e a Capri tanti schiavi di usurai per il gioco d'azzardo» `

Riflettori sul nuovo allarme ludopatia «In tanti bloccati nella morsa dei debiti» `Preoccupata relazione della fondazione della diocesi di Sorrento e Castellammare 

di Massimiliano D'Esposito da Il Mattino

Sorrento - Gioco d'azzardo ed usura. Due fenomeni purtroppo sempre più spesso correlati considerando come la ludopatia possa facilmente spingere nelle grinfie degli strozzini. Ed una volta entrati nella spirale è estremamente difficile uscirne. Per fortuna ci sono istituzioni disposte a correre in aiuto di chi è pronto a dire basta. Una di queste è la Fondazione Exodus '94, nata in seno all'arcidiocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia per volontà del compianto vescovo Felice Cece e dell'avvocato Luigi de Simone. Insieme diedero vita a un ente che svolge la sua attività al servizio della popolazione di 15 Comuni. Si va dalla Costiera e dall'isola di Capri, territori ricchi grazie al turismo, fino alle aree difficili dell'hinterland stabiese. 

IL BILANCIO 

La fondazione in questi giorni ha riunito i propri vertici per l'assemblea annuale. L'appuntamento ha rappresentato anche l'occasione per tracciare un bilancio di quanto si è prodotto e studiare le strategie per il futuro. Un momento di riflessione che ha fornito l'opportunità al presidente di Exodus '94 e consigliere della Consulta nazionale antiusura, Daniele Acampora, di ripercorrere il cammino dell'organismo.

 

«Ringrazio tutti gli operatori ed i volontari per il loro impegno, per quello che danno ogni giorno - ha sottolineato nella sua relazione - Exodus è un viaggio che ha avuto inizio 30 anni fa e abbiamo il dovere di continuare. A noi non interessa sentirci dire che facciamo cose buone, non amiamo parlare di numeri, perché siamo abituati a incontrare persone e volti». In tre decenni di attività di donne ed uomini in cerca di sostegno morale e concreto ne hanno incontrati tanti. Come Angelo. La sua storia è quella di molti, di troppi. Quando entra per la prima volta in fondazione dichiara subito di essere un giocatore ma non ha bisogno del percorso di svincolo dalla ludopatia: può smettere quando vuole. La busta paga è straziata da finanziarie e pignoramenti, per cui fatica a dar da mangiare ai suoi 4 figli, ma non vuole parlare con i referenti di Exodus della sua situazione debitoria: ha bisogno di 50mila euro, e in fretta. Al rifiuto va via. Ma è disperato. Il gioco lo ha distrutto, economicamente, ma soprattutto come uomo e come padre. Non ha alternative e torna. Vuole a tutti i costi un prestito ma la fondazione è intransigente, bisogna seguire il percorso e chiedere il sostegno dell'ufficio legale che può seguirlo per risolvere a saldo e stralcio le sue posizioni debitorie. Si lascia convincere. Insieme alla moglie comincia a lavorare sulla dipendenza e sulla situazione economica della famiglia, anche attraverso l'educazione alla gestione del denaro ed al risparmio. Intanto l'ufficio legale contatta tutte le finanziarie e comincia a prendere accordi per rientri agevolati delle posizioni debitorie. Lentamente la situazione economica di Angelo diviene sempre meno disperata ed i debiti sostenibili col suo stipendio, mentre diviene consapevole di essere malato e comincia a imparare a gestire la propria dipendenza. 

«STATO IMMORALE» 

Ma per uno che si avvia ad uscirne, tanti rimangono bloccati nella morsa. «Ci piangiamo addosso per l'usura che c'è sul territorio, da Sorrento a Castellammare, Capri inclusa - mette in chiaro Acampora - La verità è che abbiamo un serio problema con il gioco d'azzardo e non abbiamo le forze per incontrare tutte queste persone. Il sistema va cambiato, ma servono percorsi strutturati da fare insieme alle amministrazioni». Spesso, però, ci si scontra con un muro di gomma. «La Fondazione è qui anche perché c'è la Chiesa - puntualizza il presidente di Exodus '94 - Noi ascoltiamo tanto e tutti ogni giorno, ma non basta. Non possiamo continuare ad inventarci soluzioni che non ci sono e questo perché le persone in difficoltà arrivano troppo tardi. Disperdiamo energie che andrebbero messe a sistema. Lo Stato è un amico immorale, che si permette di continuare a finanziare il gioco d'azzardo. Nel nostro territorio è normale andare dall'usuraio». Per Acampora bisogna «incentivare la cultura all'educazione finanziaria» e «fare incontri nelle scuole: diamo fiducia e strumenti ai giovani, non aspettiamo che facciano gli stessi errori dei padri».

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