venerdì 23 giugno 2023

Penisola sorrentina. Chiazze marroni in mare scontro sulla balneazione

Da Vico Equense a Sorrento schiuma e acqua torbida: allarme tra i bagnanti. Gli ambientalisti: “Vietare subito i tuffi”. I sindaci: “Aspettiamo i rilievi dell’Arpac” 

di Massimiliano D'Esposito da Il Mattino

IL CASO 

Chiazze di schiuma che mettono in allarme i bagnanti. Il mare della Costiera, tra Sorrento e Vico Equense, negli ultimi giorni è tutt'altro che invitante. Lo conferma l'ampio reportage fotografico realizzato dalla sezione del Wwf sulla base delle segnalazioni arrivate dai cittadini. «L'acqua si presenta di colore verde-marrone, con scarsa visibilità ed eccesso di fitoplancton - rilevano gli ambientalisti - con schiuma e scagliette in galleggiamento, caratteristiche tipiche di inquinamento da probabili sversamenti fognari». 

GLI AMBIENTALISTI 

L'associazione ambientalista tira in ballo anche il depuratore di Punta Gradelle «che avrebbe dovuto migliorare la situazione», rilevando come «le cause di questa situazione vadano ricercate nello scarico eccessivo di "nutrienti" nel mare e nella manutenzione e controllo del sistema idrico-fognario da parte di amministrazioni ed enti gestori».

 

Il timore è che possa riproporsi quanto accaduto l'anno scorso in piena estate quando l'Arpac rilevò diversi sforamenti dei parametri di legge riferiti all'escherichia coli e agli enterococchi intestinali provocando l'emanazione dei conseguenti divieti di balneazione da parte dei sindaci. «A Vico Equense, a Sorrento, a Piano di Sorrento lato Sopramare e nel Comune di Meta, nei pressi della spiaggia del Purgatorio e del Vallone Lavinola - denunciano gli attivisti - il fenomeno dell'inquinamento delle acque anche stavolta appare evidente, se non eloquente». Eppure appena pochi giorni fa l'Arpac ha diffuso i dati relativi ai test di routine mensili effettuati sui campioni prelevati in Costiera tra l'11 e il 13 giugno e i risultati sono ampiamente nella norma. «Ma è lecito chiedersi di fronte a tale evidenza (la presenza di schiuma, ndr) se non sia il caso di applicare il principio di prevenzione, come richiederebbe la legge oltre che lo stesso buon senso - sottolinea il presidente del Wwf Terre del Tirreno, Claudio d'Esposito -. Principio che impone a chiunque, soggetto pubblico o privato, svolga attività o compia scelte o decisioni che possono produrre effetti negativi sull'ambiente e sulle persone, di preferire l'adozione di soluzioni e di meccanismi che impediscano o limitino tali effetti prima che essi si producano, invece che soluzioni successive al prodursi degli effetti, di tipo riparatorio o risarcitorio». In sostanza il leader degli ambientalisti della penisola sorrentina chiede ai sindaci di vietare la balneazione in via precauzionale. 

LA POLEMICA 

Ipotesi rinviata al mittente senza troppi giri di parole dal primo cittadino di Meta, Giuseppe Tito: «Penso che prima l'Arpac debba fare i necessari accertamenti». Tesi condivisa dal suo collega di Piano di Sorrento. «È inimmaginabile ipotizzare il ricorso a divieti preventivi - puntualizza Salvatore Cappiello -. Eventualmente si possono sollecitare controlli straordinari da parte dell'Agenzia regionale per la protezione ambientale e poi eventualmente intervenire nel caso emergano criticità». Per nulla preoccupati i gestori degli stabilimenti balneari. «È un fenomeno ricorrente in periodi di stagnazione delle correnti - sottolinea Francesco Schisano -. Situazione che dovrebbe cambiare a giorni. Al momento comunque non ci sono problemi per i clienti». Dello stesso avviso il chimico ed ex sindaco di Sorrento, Raffaele Attardi. «Adesso le alghe cominciano a morire, vanno in putrefazione sul fondo e questa poltiglia soffoca tutto - la sua ricostruzione -. I gas di putrefazione fanno risalire la poltiglia a galla e si vede quella che si chiama mucillagine: non è il caso di preoccuparsi perché non è tossica». Di certo, però, ha un brutto aspetto.

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