venerdì 24 maggio 2024

Femminicidio di Anna Scala, il Comune di Piano di Sorrento delibera di costituirsi parte civile

Piano di Sorrento - Il Comune di Piano di Sorrento ha deliberato di costituirsi parte civile nel procedimento penale riguardante il femminicidio di Anna Scala. La donna fu uccisa il 17 agosto dell’anno scorso a Piano di Sorrento e, nei prossimi giorni, presso il Tribunale di Torre Annunziata, sarà celebrata l’udienza preliminare in cui quale sarà formulata l’istanza dell’Amministrazione Comunale. Il Sindaco Salvatore Cappiello sottolinea: «La decisione di costituirsi parte civile rappresenta un dovere morale per la nostra città. L’uccisione di Anna ha sconvolto profondamente l’intera comunità e rivolgo un pensiero affettuoso a lei e ai suoi familiari. Come Amministrazione vogliamo continuare a contrastare con fermezza il fenomeno del femminicidio e ogni violenza di genere, intesa come lesione del diritto all’integrità fisica e psicologica delle donne e come offesa alla propria comunità, promuovendo tutte le iniziative utili a continuare a parlare del fenomeno e proporre una educazione al sentimento ed al rispetto dell'altro». L’Assessore al Contenzioso, avv. Antonella Arnese, e la Consigliera delegata alle Pari Opportunità, Katia Veniero, congiuntamente dichiarano: «Nel nostro Paese ogni tre giorni viene uccisa una donna. È un dato inquietante. I delitti subiti dalle donne ormai hanno assunto dimensioni allarmanti. L’Amministrazione Comunale, tra i propri obiettivi fondamentali, ha quello del contrasto alla violenza di genere e si impegna in tal senso con progetti e iniziative volte a sensibilizzare i cittadini e le giovani generazioni sul tema, nonché per preservare il territorio da fenomeni di violenza nei confronti, in particolare, delle donne. Proprio di recente, in quest’ottica, si è appena concluso un corso di autodifesa personale fortemente voluto dalla nostra Amministrazione. L’uccisione di una donna e i gravi casi di violenza non sono solo un dolore privato ma costituiscono una ferita per tutta la comunità e quindi una violazione anche dell’interesse collettivo di cui il Comune è portatore di preservare la sicurezza dei cittadini e la comunità rappresentata da eventi criminosi».

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