venerdì 24 maggio 2024

Turismo di massa la sfida di Capri «Così l'isola scoppia»

LO SCENARIO

di Antonino Pane - Il Mattino

Capri - La parola magica è regolamentazione. A Capri la pronunciano tutti, sindaci e ex sindaci, consiglieri e ex consiglieri comunali. Nessuno vuole sentire parlare di numero chiuso; tutti, però, invocano un piano di accosti che scaglioni meglio arrivi e partenze; un piano che decongestioni Marina Grande dall'incredibile caos che si crea quando arrivano più mezzi contemporaneamente o si incrociano sbarchi e imbarchi sulla stessa banchina. L'imbuto di Marina Grande, la fila enorme alla funicolare, le code ai mini bus erano diventati un incubo anche per Marino Lembo, il sindaco uscente che ha deciso di non candidarsi per un doppio mandato che, fino a dieci giorni prima della scadenza per la presentazione delle liste, sembrava scontato. E invece Lembo, sorprendendo molto esponenti anche della sua maggioranza, ha detto no. «Non c'erano le condizioni politiche per proseguire - dice oggi - e ho deciso di non fermarmi». Quali sono le condizioni politiche venute meno? Lembo non vuole aggiungere altro. Secondo i rumors della Piazzetta, erano cresciuti gli appetiti tra alcuni rappresentati della ex maggioranza e allora ha deciso di farsi da parte. Certo è che i cinque anni da sindaco sono stati densi.

 

I temi importanti non sono mancati: i collegamenti, l'over tourism, il parco marino. «Tutti temi centrali - ha sottolineato Lembo - su cui abbiamo cercato sempre di salvaguardare l'identità di Capri. Molte questioni purtroppo sono regolamentate da leggi nazionali, abbiamo solo potuto prendere atto della situazione. Certo, ora nel mio ruolo di vice coordinatore nazionale della sezione turismo di Forza Italia, cercherò di far introdurre norme di salvaguardia per le piccole isole». 

I SERVIZI 

Già, norme di salvaguardia. O, addirittura, una legge speciale per Capri. La chiederà l'Unione nazionale consumatori con un appello rivolto direttamente a Mattarella. «Ci rivolgiamo - dice il presidente di Unc Capri, Teodorico Boniello - al Capo dello Stato. Viviamo in spazi ridottissimi dove non c'è la possibilità di emigrare in comuni vicini. A Capri e ad Anacapri l'over tourism è diventata una piaga sociale». Troppi turisti? Il candidato sindaco Ciro Lembo, un veterano dell'amministrazione di Capri, nella lista Capri ai Capresi ha inserito nomi, come l'imprenditore Roberto Russo, che conoscono benissimo le dinamiche del turismo. E, insieme, ripetono che il problema non è il numero delle persone ma la regolamentazione dei servizi. «Si badi bene - sottolinea Ciro Lembo - che non parliamo solo dei servizi marittimi ma anche di quelli terrestri. Come prima cosa chiederò un incontro alla Regione per impostare un ragionamento completamente nuovo sui collegamenti marittimi e terrestri. Sia chiaro, noi vogliamo i turisti, ma li vogliamo scaglionati, distanziati. Non è possibile continuare a sfidare la sorte sul molo dove ad ogni incrocio di partenza e arrivo, qualcuno rischia di finire in acqua». Questa una priorità. E poi? «Mettiamo subito nel mirino la rete di distribuzione elettrica sull'isola. È vecchia, fatiscente e pericolosa. Sono stato in primissima linea quando abbiamo preteso di collegare Capri alla terraferma e grazie a Terna ci siamo riusciti. Ora apriamo una battaglia contro la Sippic, che gestisce una rete obsoleta». Poi c'è il Parco Marino? «Esatto. Noi siamo assolutamente favorevoli, ma è necessario trovare un punto di equilibrio tra servizi di accoglienza, tutela del mare e interessi privati». 

PARCO MARINO 

Determinatissimo anche Paolo Falco, chirurgo all'ospedale del Mare e candidato sindaco con la lista Capri Futura. «Apriremo immediatamente il fronte collegamenti marittimi. La situazione di oggi è pericolosa e offriamo un'immagine pessima ai nostri ospiti. Diciamo subito basta alle solite riunioni dove non si approda mai a nulla. Capri, con me sindaco, pretenderà ascolto. Siamo un'isola che contribuisce parecchio al Pil regionale, vogliamo quello che ci spetta e subito». Falco, contemporaneamente si rivolge ai capresi. «Sono un medico e so benissimo che la politica ci deve anche aiutare a servire meglio le persone. Nelle mie priorità inserisco gli interessi degli isolani che vivono a Capri 12 mesi all'anno. Penso alla sanità, agli anziani, ai diversamente abili. Penso alle difficoltà che bisogna affrontare quando si necessita di servizi non disponibili a Capri. Il Comune deve essere la casa di tutti, degli imprenditori ma anche dei lavoratori. Tutti i problemi possono avere una soluzione soddisfacente se si affrontano con serenità e serietà. Migliorare la sanità, ad esempio, non aiuta solo i capresi; anche gli ospiti arrivano più tranquilli se sanno che possono essere curati». Anche la tutela del mare con l'Area Marina Protetta rientra in queste specificità? «Certamente. Bisogna salvaguardare l'isola e il suo mare questa è una priorità. Ma bisogna farlo senza compromettere gli interessi delle aziende capresi che offrono servizi per il godimento del mare».

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