"Fieri di essere tra i 25 migliori piatti di pasta da mangiare in Italia” il commento di Gennaro Esposito sulla sua pagina social
di New York Times
Vico Equense - Un pasto a La Torre del Saracino, nella cittadina costiera di Vico Equense, è qualcosa di simile a una cerimonia. Inizia in una torre di guardia medievale affacciata sul Golfo di Napoli, dove vieni accolto con un aperitivo (per esempio, un Franciacorta frizzante) e piccole pietanze (forse un panino con pollo ruspante alla cacciatora) mentre ascolti la musica dalla collezione di vinili dello chef Gennaro Esposito, con molta musica pop e jazz napoletana del XX secolo. Poi vieni condotto giù per una scala di pietra fino a una sala da pranzo principale, con alte finestre ad arco che si affacciano sul mare. La minestra di pasta mista con crostacei e pesci di scoglio, uno dei piatti distintivi di Esposito, è un omaggio alla zuppa di pesce che il 54enne chef, originario di Vico Equense, mangiava da bambino. A quei tempi, veniva preparata principalmente con il pescato che non poteva essere venduto nei mercati e di solito richiedeva ore per essere preparata. Ora, a La Torre del Saracino, è un simbolo di abbondanza gioiosa: Esposito utilizza più di mezzo chilo di pesci di scoglio mediterranei, gamberi, calamari e scampi per preparare una porzione. Ancora uno dei piatti più laboriosi del suo repertorio, prevede la cottura lenta dei pesci di scoglio in un leggero brodo di pesce, poi la spremitura in una pressa per anatre francese per trattenere i succhi. Una volta che tutti i frutti di mare e i pomodori San Marzano vengono lasciati a cuocere a fuoco lento sul fornello, per diverse ore, si aggiunge un mix di fino a 15 diverse forme di pasta, sia tubi che spirali (le famiglie tradizionalmente facevano minestre come questa per utilizzare quei fastidiosi avanzi di confezione). La pasta viene lasciata cuocere nella zuppa cosi che, nelle parole di Esposito, "assorba tutta la sua bontà." Abbinamento di vino suggerito: Mastroberardino Stilema Fiano di Avellino.
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