lunedì 8 settembre 2025

Penisola sorrentina. Domenica da incubo da Meta a Castellammare

di Antonino Siniscalchi

Una domenica di sole, a cavallo tra fine estate e inizio d’autunno, si è trasformata in un calvario per automobilisti e turisti lungo la Statale sorrentina. Fin dalle prime ore del mattino le code hanno paralizzato i principali snodi della viabilità: tornanti a passo d’uomo, lunghe attese nelle gallerie di Pozzano, rallentamenti a tratti fermi sul cavalcavia San Marco e poi, verso il casello di Castellammare di Stabia, colonne interminabili. Il bilancio della giornata parla chiaro: oltre due ore per percorrere Castellammare–Sorrento, addirittura tre ore (se non di più) per il tragitto inverso, da Meta a Napoli. Numeri che raccontano meglio di qualsiasi commento lo stress di residenti e visitatori, intrappolati in un imbuto viario che ormai non sembra più sostenibile. Alle difficoltà croniche si sono aggiunti fattori contingenti. Da un lato, lo sbarco e il successivo reimbarco dei croceristi della grande nave attraccata al porto di Sorrento, con centinaia di bus turistici e auto private riversatisi sulla Statale. Dall’altro, una serie di incidenti che hanno ulteriormente rallentato lo scorrimento del traffico: in mattinata, lo scontro tra motorini all’uscita di una galleria, con conseguenze gravi per i feriti e inevitabile blocco della circolazione; nel pomeriggio, lo sbandamento di una Porsche che ha terminato la corsa distruggendo non solo l’auto ma anche parte della struttura circostante, con un nuovo lungo stop imposto per i rilievi e la messa in sicurezza. A farsi portavoce del disagio è Mario Colonna, noto albergatore della Penisola, che lancia due domande provocatorie: «Se non ci fossero stati gli sbarchi e i successivi reimbarcati dei crocieristi, di quanto si sarebbe alleggerito il traffico odierno?

 

E se quei motorini non avessero provocato il grave incidente in galleria e quella Porsche non avesse sbandato nel pomeriggio, distruggendo mezzo e luogo circostante, di quanto lo scorrimento ne avrebbe beneficiato? Io dico parecchio! E voi?». Parole che fotografano l’esasperazione di una comunità che da anni invoca soluzioni concrete. Ogni fine settimana, soprattutto nei mesi di alta stagione, la Penisola sorrentina si trasforma in un imbuto: infrastrutture limitate, collegamenti fragili, assenza di alternative. La giornata di ieri ne è stata l’ennesima prova: tra turisti in partenza e arrivi massicci legati alle crociere, viabilità locale congestionata, incidenti e intasamenti, la Penisola ha vissuto ore difficili che riaccendono il dibattito sulla mobilità sostenibile. Servizi marittimi potenziati, navette dedicate ai crocieristi, maggiore controllo dei flussi e rispetto delle regole di guida sono tra le soluzioni che amministratori e operatori del settore turistico rilanciano da tempo. Nel frattempo, resta l’amarezza di una domenica in cui la bellezza della Costiera è stata offuscata da file interminabili, clacson e nervosismo. Un paesaggio da cartolina che, troppo spesso, deve fare i conti con un nodo viario mai sciolto.

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