mercoledì 29 aprile 2009

Di Pietro il PD è finito

Franceschini stiamo al 94% …

''Io sono all'89%, e il Pd risulta essere al 94% ...''. Lo dice a Porta a porta il leader del Pd, Dario Franceschini, inventandosi scherzando un fantomatico sondaggio in polemica con le previsioni annunciate per il Pdl da Silvio Berlusconi. Franceschini non risponde a Bruno Vespa che gli chiede dove fissi l'''asticella'' di un risultato utile. Per Antonio Di Pietro – invece - il progetto di un grande Partito democratico è già finito''. Il leader dell'Italia dei Valori annuncia, in un'intervista a Il Giornale di essere pronto a sacrificare, dopo le elezioni europee, il suo partito ''per costruire qualcosa di più grande'' in cui ''anche persone con una storia diversa dalla mia possano sentirsi a casa loro''. La strategia dell'ex pm è chiara. ''Dopo le europee - spiega - se andranno come spero'', se l'Idv supererà l'8% ''lancerò un segnale forte: cancellerò il mio cognome dal simbolo del partito'' per fare ''una cosa seria. Una costituente''. Insomma, continua, ''darò un altro scossone all'albero'' e ''faccio io il grande partito che al Pd non è riuscito''. Questo perchè, sono ancora parole di Di Pietro, ''serve un grande partito progressista che sostenga una proposta di governo credibile''. In questo nuovo progetto, il leader dell'Idv intende ''mettere in lista persone normali, evitare voti inquinati'' perchè vuole ''tenere il partito immacolato''. Di Pietro non ha dubbi, fare questa scelta significa ''mettere in gioco'' l'Italia dei valori. ''Sacrifico - continua - quel che mi è più caro, per costruire qualcosa di più grande. Vorrei che anche persone con una storia diversa dalla mia si potessero sentire a casa loro. Il progetto di un grande Pd è già finito. E non certo perchè Di Pietro mette o toglie il nome dal simbolo!''.

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