mercoledì 7 aprile 2021

Vico Equense. “Asturi e il Futurismo” in un catalogo e una mostra

Vico Equense
- L’Amministrazione comunale del Sindaco Andrea Buonocore, attraverso l’Assessorato alla cultura, ha deliberato la pubblicazione del catalogo “Asturi e il Futurismo”. Grazie alla ricostruzione fatta da Salvatore Guida, nipote dell’artista, sulla scorta di diari e appunti inediti, scopriamo un aspetto dell’artista sinora rimasto nell’ombra e possiamo ripercorrere i tempi di quella che dopo qualche anno egli, forse troppo riduttivamente, avrebbe definito la sua “sbandata” futurista. Molti critici e storici dell’arte hanno sorvolato sull’influenza che l’artista subì durante il secondo periodo del futurismo dai padri fondatori. Antonio Asturi conobbe e ritrasse i suoi più autorevoli esponenti; Filippo Tommaso Marinetti, Carlo Carrà, Giovanni Papini, Fortunato Depero, Massimo Campigli, Emilio Notte. All’età di 18 anni il nostro artista visse a Trieste da militare, qui incontrò una pittura così diversa dalla sua, da esserne rapito. Trieste negli anni ’20 come Parigi e Milano diventa una capitale del futurismo e Asturi iniziò ad ammirare la pittura dei vari Marchigh, Carmelich, Spazzapan da restarne affascinato. Nelle sue prime opere futuriste del pittore vicano si ritrovano molte tecniche e stili dei futuristi trentini conosciuti durante gli anni vissuti in terra giuliana. Asturi dal 1925 visse prevalentemente a Roma ospite di Ernesto Guerrieri suo scopritore e mecenate che intuito il talento e la bravura del pittore lo introdusse nei più autorevoli circoli culturali della capitale.
  Già nel 1928 sul giornale “profamilia” si scriveva delle tendenze futuriste di Asturi (come ci riporta il nipote Salvatore) pur mantenendo la propria vocazione impressionista. Sono degli anni ’30 alcuni disegni e 2 autoritratti che salvatore ha inserito nel suo studio di chiara matrice futurista. si arriva nel 1935 agli incontri con i fondatori del movimento ossia il ritratto che Asturi eseguì a Marinetti al circolo adriatico di Roma. Qui fu chiesto ad Asturi di aderire al movimento, ma il pittore vicano non rispose anzi iniziò ad interessarsi alle tematiche futuriste in tutti i suoi aspetti, conobbe altri pittori con cui si confrontava come Carlo Carrà, Emilio Notte, Fortunato Depero. L’Amministrazione comunale a breve allestirà anche una mostra all’interno del Museo Aperto Antonio Asturi, MAAAM, in piazzale Giancarlo Siani, sulla visione e il rapporto dell’artista con il futurismo, con la presentazione del nuovo catalogo e l’esposizione di alcune opere fornite in prestito per l’occasione dalla famiglia. Il MAAAM è stato inaugurato il 20 maggio 2016, all’interno della nuova Casa comunale, a trent’anni dalla morte del pittore. All’interno un’istallazione permanente di circa 40 opere dell’artista donate dagli eredi Gregorio e Anna Asturi.

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