di Massimiliano D'Esposito da Il Mattino
È allarme meduse nel mare tra le due costiere. Già dai giorni precedenti la Pasqua sono stati segnalati numerosi avvistamenti nelle acque tra Positano e Massa Lubrense. Animali dal corpo gelatinoso apparsi negli ultimi giorni anche nella baia di Ieranto ed intorno allo scoglio del Vervece. Ieri mattina, poi, il bacino portuale di Marina Piccola, a Sorrento, è stato letteralmente invaso. Le fotografie realizzate da chi era sul posto riportano alla mente le immagini registrate qualche giorno fa all’interno del porto di Trieste. Da sempre in primavera si assiste a questo fenomeno che è stagionale, sviluppandosi anche in tarda estate ed in autunno. Anche le condizioni meteomarine e le correnti possono spingere questi organismi della specie Pelagia Noctiluca - che vive in genere in mare aperto - sottocosta e concentrarli in punti specifici. Di solito, quelle che vengono chiamate anche «meduse luminose» per la loro capacità di brillare al buio, si trovano soprattutto nel versante salernitano della Costiera, mentre quest’anno si registra una massiccia presenza di questa varietà anche nel golfo di Napoli. Per fortuna, come spiegano dall’Area marina protetta di Punta Campanella, quella individuata in questi giorni in penisola sorrentina «non è una specie di medusa particolarmente urticante, anche perché, come si vede dal colore marrone, si tratta di esemplari ancora in uno stadio giovanile». Ad essere anomalo, negli ultimi anni, è la notevole dimensione del fenomeno, con un numero enorme di meduse che vengono individuate nei nostri mari. Incremento che, secondo gli studiosi, è dovuto in parte ai cambiamenti climatici, con l’innalzamento delle temperature del mare e del Mediterraneo in particolare, dove si riscontra sempre più spesso la presenza di specie tropicali. Altra causa potrebbe essere l’eccessivo sfruttamento delle risorse ittiche. La minore presenza di pesci che, specie nella prima fase della loro vita, mangiano le stesse cose di cui si nutrono le meduse ha fatto venire meno la competizione per il cibo creando uno squilibrio. Insomma, fattori naturali e cause antropiche si sommano, portando a questo fenomeno esplosivo, definito Bloom, che sta interessando diverse zone del Mediterraneo, l’Adriatico, le isole Eolie, la Campania ed ora anche Sorrento.
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