martedì 5 luglio 2022

Circumvesuviana utenti ancora ostaggio di guasti e ritardi

di Mariella Parmendola da La Repubblica Napoli 

Se il titolo che riassume la giornata può essere diverso, l'epilogo è sempre lo stesso. Passeggeri della Circumvesuviana ostaggio di guasti e ritardi, bloccati in una delle stazioni Eav lungo il percorso che va da Napoli a Sorrento come se si trattasse di una tappa della via Crucis. Turisti, pendolari o giovani diretti al mare non fa differenza, tutti uniti dallo stesso destino: a piedi a una stazione a caso. Ieri è toccato a Barra, ad otto minuti dal capolinea a Napoli. Un solo guasto ha mandato in tilt due linee, bloccando sia i treni diretti a Sorrento che quelli per Poggiomarino. Uno stop totale di una mezzora, con la ripresa poi della circolazione sempre nello stesso straziante andamento, fatto di ritardi annunciati e soppressione di corse decise all'improvviso. Due treni per Sorrento cancellati in tarda mattinata e quasi tutti quelli che andavano a Poggiomarino fino a sera. Mentre Eav fa sapere che la domenica di passione, che ha preceduto un lunedì più o meno simile, è colpa del caldo. Il direttore Pasquale Sposito spiega così la decisione di fermare tre treni diretti a Sorrento a Torre Annunziata. "Il ritorno dell'energia, mancata nella stazione di Pioppaino, ha prodotto una sovratensione che ha causato gravi danni all'impianto. I ritardi della domenica sono dovuti a questo e si è fatto perciò fronte alla situazione con lo stop a Torre Annunziata" dice Sposito, che si racconta come vittima e non colpevole. Invece è il consigliere regionale del Pd, Luca Cascone, che per la seconda volta in pochi giorni interviene sul caso Circum, provando contemporaneamente a spiegare quanto sta avvenendo e a promettere un cambio di marcia.


Fissa la data del 2023 per l'arrivo sui binari dei nuovi treni: «La Regione ha investilo un miliardo in tutto, di cui la metà per i nuovi treni, ma deve lottare con difficoltà di ogni genere, dalla pandemia alla guerra in Ucraina, che rallentano i nostri cronoprogrammi». Poi tocca il tasto più delicato della guerra interna ad Eav tra il presidente, Umberto De Gregorio e i dipendenti. Ragiona il presidente della commissione Trasporti: «Non è possibile che questa situazione porti a un taglio del 50%delle corse se paragoniamo il 30 maggio e il 30 giugno. I problemi sono gli stessi nei due periodi, ma la risposta dei dipendenti è diversa, a giugno rifiutano lo straordinario perché ora ci sono dei temi di accordo sindacale che portano maggiori problemi. Abbiamo i treni rotti ma anche più aiuti sti in malattia? Ogni malattia è legittima, ma trovo anomala la quantità aumentata di questo periodo». È stanco di questa situazione il sindaco di Sorrento. Massimo Coppola paragona i treni dell'Eav «a carri bestiame. Io sconsiglierei a mia moglie e mia figlia di prendere la Circumvesuviana e penso facciano lo stesso i dirigenti Eav. C'è ormai un problema di scarsa credibilità di chi dovrebbe trovare soluzioni». Coppola non pensa solo ai turisti: «Su questo Sorrento ha dimostrato di potere competere a livello mondiale con gli eventi internazionali che abbiamo ospitato. Ma siamo in cali tutte le settimane con la prefettura di Napoli e la Regione. I nostri cittadini non meritano di essere mortificati così». E sul tema del caos per raggiungere la penisola sorrentina, anche visto gli ingorghi sulla strada che da Castellammare di Stabia va a Sorrento, i sindaci attendono ora il tavolo con il governo promesso dal ministro Garavaglia. È molto teso anche il primo cittadino di Vico Equense Peppe Aiello: «Ho apprezzato la disponibilità di Garavaglia, ma dobbiamo fare presto. Il turista che resta bloccato ore in una stazione della Circum o sulla statale sorrentina non toma più. I danni sono enormi». L'unico a dirsi ottimista è il sindaco di Pompei Carmine Lo Sapio, nonostante le disavventure dei turisti diretti al Parco archeologico: «Manca il personale. I vertici Eav stanno facendo il possibile. Gli scavi sono tornati ai numeri pre Covid. E la Circumvesuviana risolverà i suoi problemi». Un ottimismo non condiviso dai viaggiatori, sempre più arrabbiati.

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