Vico Equense - I partiti del centro destra vicano sono totalmente appiattiti sull’amministrazione comunale, non c’è nessun confronto con i cittadini e con i loro problemi. Anche quelle poche associazioni di categoria che ci sono, sembrano sparite nel nulla insieme all’amministrazione. Eppure, in un momento così tragico per l'economia, anche i segnali sono importanti. Rassicurare i cittadini e le imprese, sulla loro esistenza, e sulla loro capacità di reagire, sarebbe auspicabile. Possibile che non ci sia preoccupazione per questa crescita delle bollette di luce e gas nel nostro Comune? Questa fase complessa impone nuove riflessioni sulle politiche energetiche locali, ma anche, per quanto possibile, iniziative immediate finalizzate a limitare subito i danni. Francesco Marciano di Patierno, contitolare di un caseificio, oggi su Agorà parla di un rincaro di energia elettrica e gasolio del 100 per cento rispetto all’anno scorso. “Siamo molto esposti – dice – per le nostre produzioni sul fronte dell’autotrazione. Corrente per elettricità e per riscaldare l’acqua e attivare i macchinari che utilizziamo, oltre al gasolio per i trasporti.” L’Associazione nazionale Comuni italiani ha previsto che per il prossimo anno servirà un miliardo di euro in più per poter fronteggiare il caro bollette. Ecco allora che molti Comuni si stanno muovendo per poter limitare le spese: riduzione dell’illuminazione degli edifici comunali, riscaldamento spento alle 13, il divieto di usare fornelli e altre apparecchiature elettroniche. "Abbiamo ceduto gran parte del profitto di questa estate, - afferma Mena Caccioppoli, imprenditrice di Massaquano - in cui si è lavorato bene, alla speculazione che ha triplicato il costo dell'energia. In questi termini si tratta di una prospettiva che nell'immediato ci penalizza fortemente, ma se dovesse proseguire diventa insopportabile da gestire".

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