Vico Equense - Il prossimo 16 settembre 2025, alle ore 9.30, il Comune di Vico Equense sceglierà da che parte della storia stare. All’ordine del giorno del Consiglio comunale il riconoscimento dello stato di Palestina e la propria contrarietà a quanto il Governo Israeliano sta compiendo a Gaza. Il gruppo di minoranza “Un’altra Vico è possibile” in conferenza dei capigruppo dello scorso 2 settembre, ha manifestato la volontà che all’assise cittadina partecipasse anche Salvatore Buonocore (foto), che si è sempre distinto per aver portato avanti progetti di pace della Comunità Papa Giovanni XXIII di don Oreste Benzi. Sono giorni drammatici e occorre alzare tutte e tutti la voce per chiedere un immediato e ormai improcrastinabile cessate il fuoco e l’ingresso degli aiuti umanitari per una popolazione sotto assedio, uccisa dalle bombe e dalla fame. «Siamo consapevoli – sottolineano i consiglieri Raffaele Giannico, Maurizio Cinque, Luigi Vanacore, Luigi Cioffi, Giuseppe Alvino e Giuseppe Ferraro di Un’altra Vico è possibile - che la voce del consiglio comunale di Vico Equense, da sola, non cambierà la situazione ma, insieme ad altre, potrà contribuire a costruire un futuro più giusto». Un voto che, pur non avendo effetti legislativi immediati, rappresenta un segnale politico forte da parte della città, che si unisce alla rete di enti locali italiani ed europei che chiedono una soluzione giusta e duratura al conflitto israelo-palestinese, fondata sul principio dei “due popoli, due Stati”. Salvatore Buonocore a Moiano ha dato vita al centro anziani “Papa Francesco” e collabora attivamente con l’Associazione Oltre il Guscio. In passato è stato responsabile anche di progetti realizzati nei paesi poveri con la Comunità Papa Giovanni XXIII. Un vissuto fatto di impegno sociale e profonda dedizione al prossimo che condivide con la moglie Raffaella Improta. Attualmente hanno aderito ad un importante progetto Il senso del pane, ideato e promosso da Arnaldo Mosca Mondadori, scrittore e poeta, con lo scopo di far produrre le ostie dalle mani di persone che hanno vissuto delle fragilità importanti.

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