domenica 19 settembre 2010

Legittimità formale e legittimità Politica di un Governo

Vico Equense - Intervengo per ricordare che sono stato eletto nel duemilasei con oltre trecento preferenze ed ero capolista di un gruppo che raccolse circa milletrecento voti. Il principio democratico di rappresentanza vorrebbe che si rispettasse la volontà degli elettori. Un governo è Politicamente legittimo quando ciò avviene. Invece quando un governo senza validi e soprattutto enunciati motivi sovverte la volontà popolare può anche rimanere in carica ma è DELEGITTIMATO politicamente. Questo è avvenuto a Vico Equense. I Cittadini che votarono la coalizione che sosteneva l'attuale sindaco e quindi anche me ed altri quattro assessori poi "eliminati" nel 2009 avevano il diritto di essere rappresentati perchè avevano espresso il volere che queste persone fossero impegnate nel governo della Città. Abbiamo, come gruppo politico collocato nell'ambito del centro destra liberale e democratico del nostro paese,più volte denunciato che l'averci impedito di contribuire al governo della Città ha provocato guasti e disagi e rallentato o impedito lo sviluppo di essa. Si può ovviamente non essere d'accordo su questo. L'impegno civile e politico ha sempre come obiettivo mediato la conquista della tanto vituperata "poltrona", quale mezzo al fine, però. Il fine per me e gli amici con i quali condivido l'impegno e l'azione politica è sempre stato -e sempre sarà- quello del bene di Vico Equense. La mia storia personale e politica nè è testimone e sono pronto a confrontarmi PUBBLICAMENTE sul punto. Gli errori sia in Politica che nella vita quotidiana si commettono, inevitabilmente. Quelli da me commessi sono in buona fede, ne ho subito le conseguenze e li considero parte di un percorso tutto sommato positivo che ha portato risultati concreti e visibili alla nostra Città. A me non interessano "i voti di Cinque" perchè penso che i voti sono della Collettività e nessuno ne è padrone: nè io nè tantomeno Cinque. Il consenso viene meritato e tributato a chi lo merita, a chi ha lavorato per il Bene Pubblico, rispettando le Leggi, e il mandato ricevuto, a chi ha rispettato gli accordi e la volontà degli elettori. Rinnovo l'invito a tutti, compresa la cittadina presente e attenta alla quale sono tanto antipatico, a partecipare alla Politica attiva del Paese, impegnandosi in prima persona con spirito di servizio ed entusiasmo, aderendo a qualsiasi formazione politica si ritenga vicina alle proprie idee e convinzioni. Così, credo, potremo renderci utili e migliorare noi stessi e la Città. (Giuseppe Dilengite)

46 commenti:

Anonimo ha detto...

perchè vi svegliate solo oggi, se avevate i voti , quindi la forza e la volontà perchè non siete riuscite a mettere in minoranza la giunta e ristabilire la correttezza democratica?

Anonimo ha detto...

Bene Dilengite!
Ha aperto gli occhi troppo tardi sui suoi compagni di cordata, ma almeno adesso si riparte.
C'è bisogno di un fronte di unità cittadina contro la banda Bassotti che sta al comune...
Si faccia presto!

Giuseppe Dilengite ha detto...

Come ha spiegato Nello Davino dopo la crisi abbiamo cercato attraverso il dialogo di ripristinare gli equilibri politici ma inutilmente.Non abbiamo voluto scegliere di intraprendere la strada di sfiduciare il sindaco perchè abbiamo ritenuto che un nuovo Commissariamento sarebbe traumatico e dannoso per la città.E' chiaro che la rottura definitiva di ogni possibilità di dialogo ha avuto come conseguenza una più evidente esplicitazione pubblica della nostra posizione per cui a te sembra che ci "siamo svegliati solo oggi" ma ti assicuro che il nostro impegno anche nel senso del controllo dell'azione amministrativa è stato costante.La correttezza democratica verrà ristabilita dagli elettori che dovranno giudicare quello che è accaduto e dare il proprio voto a chi ritengono possa rappresentarli e garantire il rispetto delle regole e lo sviluppo della Città.Grazie per la domanda. Guseppe Dilengite

Anonimo ha detto...

Dilengite pone dei problemi obiettivi e che nessuno può negare, magari per antipatia personale. quello che vorrei chidere all'ex sindaco è questo: possibile che Gennaro Cinque "mandi a casa" quattro assessori, forti di una più o meno ampia rappresentatività ed i consiglieri comunali che fanno riferimento a quegli stessi assessori cacciati in malo modo, non sanzionino l'operato del sindaco? In un paese civile sarebbero passati all'oposizione o avrebbero fatto opposizione ( allora non ora). Dilengite, cosa pensa di questo particolare aspetto? Gennaro Cinque ha pure tanti difetti ( che sia chiaro si vedono tutti) ma ci sono state troppe pavidità che gli hanno consentito di trasformarsi in padrone assoluto del paese. Pavidità o anche qualche promessa, magari non corrisposta, che ha allietato ( in realtà prendendo in giro) i gruppi consiliari di Colline Vicane e UDC. gentile avvocato, sia protagonista di una nuova stagione politica. ma inizi bene: cacci i suoi "amici". Di queste mezze cartucce non abbiamo bisogno. Vorrei, se possibile, il suo punto di vista.

Giuseppe Dilengite ha detto...

C'è in realtà un vuoto nel sistema normativo che si dovrebbe colmare. Nei comuni con meno di 15.000 abitanti i consiglieri comunali possono fare gli assessori senza dimettersi, a Vico Equense che ha circa 21.000 abitanti ciò non è possibile.Se gli eletti assessori fossero rimasti in Cnsiglio Comunale tutto ciò non poteva avvenire. In mancanza di una norma era il rapporto di fiducia e lealtà che doveva garantire i cinque assessori eletti.Evidentemente questo rapporto di fiducia e lealtà non ha funzionato e i consiglieri comunali subentrati al posto dei cinque eletti che si dimisero per fare gli assessori-non tutti- hanno ritenuto di agire sostenendo Cinque a prescindere da tutto.Alcuni dei non eletti che hanno avuto la fortuna di entrare in consiglio comunale grazie al sistema dello "scivolamento" evidentemente hanno deciso di non "difendere" i propri amici e compagni di partito.E' una scelta che va rispettata ma che ovviamente io non condivido.Il motivo principale è che la mancata solidarietà interna nei gruppi che sostennero Cinque ha provocato un senso di sfiducia nella Politica e negli uomini che la fanno.Il timore di essere "pugnalati alle spalle" costringerà molte persone a non impegnarsi più attivamente in politica e questo io lo considero un pericolo assoluto contro cui combattere. Cinque ha anche sfruttato il fatto che il precedente Commissariamento ha indotto molti a preferire di non sfiduciarlo,nonostante tutto. Ora è importante che coloro che credono che la Politica si può fare nel rispetto dei principi civili etici e morali portino il loro contributo e si impegnino anche se le rispettive collocazioni partitiche non coincidono.Grazie per la domanda.Giuseppe Dilengite

Anonimo ha detto...

E' un inzio di campagna eletorale? si evidenziano scortesie ricevute e limiti ad operare di vecchi e nuovi amministratori molte volte capaci/incapaci di intervenire solo in ambito lavori pubblici per ovvi motivi....
Questi sono i contenuti della politica offerta al Paese da circa venti anni. Sempre gli stessi personaggi, le solite gang, le solite promesse mai mantenute. Il Paese sempre più diventa un dormitorio e perde vantaggio competitivo fra i paesi a vocazione turistica, un commercio fatto di soli bar negozi di abbigliamento e pizzerie.Abbiate il coraggio di presentare programmi politici innovativi con persone nuove possibilmente giovani fortemente orientati a rilanciare l'economia del paese, ad occuparsi di temi sociali.

Anonimo ha detto...

L'unica certezza è che il Telearredo ha fallito la propria missione del sindaco del fare, perchè il fare male si è impadronito di questo paese: strade dissestate, lavori pubblici senza finire, verande abusive, varchi carrabili, lassismo urbanistico, procedimenti penali...
Quando finirà tutto questo?

Anonimo ha detto...

A dir la verità sono un po’ stanco di sentir sempre la frase “per senso di responsabilità”, oppure il richiamo alla coerenza etc. Oramai la consiliatura volge al termine, mi aspetto, che le proposte programmatiche per il futuro di questo paese escano subito e non dieci giorni prima delle elezioni. Voglio sapere come saranno organizzate le spiagge, i parcheggi per i residenti, le politiche sociali ecc., questo per me è il senso di responsabilità, sapere prima cosa farà chi governerà per me che sono un cittadino che paga le tasse. E’ incredibile, che per quasi cinque anni non ci sino mai stati dibattiti pubblici per far partecipare la cittadinanza alle scelte. Che non si sa neanche se i partiti in questa città esistono. La prossima sfida elettorale, sembra chiaro, sarà tra Cinque e l’avvocato Dilengite, con un centro sinistra poco incisivo e senza appeal.

Anonimo ha detto...

Mi chiedo quali danni maggiori di quelli che ha portato l'attuale sindaco a Vico avrebbe potuto produrre un commissariamento?

Anonimo ha detto...

la poltrona fa comodo a tutti, questa e' la verita!!!!

Anonimo ha detto...

Anonimo ha detto...
"Mi chiedo quali danni maggiori di quelli che ha portato l'attuale sindaco a Vico avrebbe potuto produrre un commissariamento?"

19 settembre 2010 23:19

QUOTO IN TOTO QUESTO COMMENTO.

Anonimo ha detto...

La verità sta sempre nel mezzo e quindi si dovrebbe ascoltare l'altra campana del sindaco cinque che come tutti sappiamo non parla. Credo che tutti questi amministratori fecessero bene a non presentarsi più visto che sono litigiosi per spartirsi la torta. Non si dimentiche che nel 2004 11 consiglieri comunali hanno firmato davanti ad un notaio è hanno mandato a casa il dilengite. Come si vede c'è qualcosa che non funzioni tra di loro e li invito a non riproporsi perchè la storia di ripeterà a dicapisto del tanto decantato sviluppo della città.

Anonimo ha detto...

L'Avvocato dilengite insiste dopo essere stato sfiduciato una volta come sindaco e poi come assessore. Un'ottimo professionista quale lui è non ci spederebbe più tempo ma evidentemente c'è qualcosa altro che attrae le persone alla poltrona. Ma si è proprio tanto sicuri che la gente vi vuole? Da quello che sento mi sembrerebbe proprio di no.

Anonimo ha detto...

Io credo invece che i voti sono proprio tutti di Gennaro Cinque perchè è comunque un leader, nel bene e nel male, così come tutti i leader dei partiti (Di Pietro, Casini, Berlusconi, D'Alema ecc.). Edè proprio questo il punto, ci sono altri leader a Vico Equense? Ci sono perspone carismatiche come gennaro cinque a vico equense? Io prima di candidarmi mi farei queste domande. Auguri.

Anonimo ha detto...

Ma questi sparuti anonimi chiaramente parlano male di gennaro cinque e dei suoi eventuali danni alal città, ma perchè non dite la verità che fa tanto bene ogni tanto. Ma quando mai si sono visti eseguire lavori con una simile precisione, ma dove stanno tutte queste strade dissestate se non per consentire la metanizzazione, e le scuole che hanno avuto finalmente dignità, serenità ed adeguatezza che non si vedevano da oltre 20 anni. I servizi sociali sono all'avanguardia e ricevono apprezzamenti da tutti per come intervengono e per l'alta professionalità che profondono, un'isola ecologica che solo da due anni a questa parte è diventata un salottino ambientale e che viene visitata da tanti altri comuni che ne volgiono portarla ad esenmpio. Poi se tutto non funziona siamo proprio sicuri che è colpa del Sindaco, chiunque esso sia, o dipendente fannulloni che non hanno avuto e non hanno vogli di fare niente. Ma le altre amministrazioni che hanno precdeduto questa cosa hanno fatto?

Anonimo ha detto...

Non voglio difendere gennaro cinque anche perchè sono di altre avverse posizioni politiche ma lasciatemelo dire: gennaro cinque è una risorsa per il paese è va rispettato. Strade pulite e ottimamente asfaltate, servizi comunali efficienti, quest'anno si è visto pure un sostanzioso incremento dei turisti, premi e riconoscimenti da ogni parte, ma cosa pretendente di più.

Anonimo ha detto...

la verità è che la classe politica vicana è scadente, negli ultimi 20 anni sempre gli stessi personaggi, sempre gli stessi litigi, per continuare ad essere un paese, e non dite città,senza identità, volete vivere di abusi edilizi, di turismo o di agricoltura, la verità è che non siete in grado di fare niente, tutto quello che organizzate è approssimativo, le spiaggie sono territorio per pochi e sporchè, il faito lo lasciate in preda a giornalisti,anche equani, senza scrupoli quattro albergatori che a sorrento non farebbero mai nemmeno parlare, penseno di fare turismo, pensassero a rendere visibili le proprie strutture che sono qualcosa di osceno. Viva Sorrento e la mentalità turistica dei sorrentini che aldilà del colore politico quando c'è l'interesse del paese sanno mettere da parte tutto.

Anonimo ha detto...

"Viva Sorrento e la mentalità turistica dei sorrentini che aldilà del colore politico quando c'è l'interesse del paese sanno mettere da parte tutto".
BRAVO ALL'ANONIMO. E' QUESTO CHE MANCA A VICO: TRA SORRENTO E CASTELLAMMARE, IL SINDACO CINQUE A SCELTO IL MODELLO CASTELLAMMARE.
QUESTO VI MERITATE.

Giuseppe Dilengite ha detto...

La fiducia o la sfiducia deve essere data dagli elettori! Più che sfiduciato io sono stato "gambizzato" sia come sindaco che come vice sindaco ! Ma ridiamoci su. Impegnarsi in politica non vuole dire per forza candidarsi e nulla è deciso in merito. Abbiamo sollevato un problema e aperto una discussione, già questo mi sembra un fatto positivo. Io non voglio entrare nel merito delle affermazioni circa le cose fatte e non fatte dalle amministrazioni precedenti.
Posso dire , però , che i tutti i risultati visibili sono stati ottenuti grazie al lavoro ed all'impegno di tante persone e nel tempo. La metanizzazione del territorio , per esempio , si attua adesso dopo che fu avviata dalla amministrazione del Sindaco Nino Savarese. Via Antignano , per altro esempio, è stata realizzata di recente dopo che nel 2003,Sindaco Dilengite , furono fatti i progetti ed ottenuti i finanziamenti.Mi fermo quì perchè potrei fare tantissimi esempi di opere la cui realizzazione avviene oggi ma che trovano origine nelle passate amministrazioni. Si dovrebbe riflettere su un altro aspetto della (brutta)politica cioè su quelli che la praticano sostituendo l' "Apparire" all' "Essere".Faccio un altro esempio: Per fare capire ai cittadini che via Antignano era il frutto di un lavoro di equipe che dovevo fare mettermi con il piccone sul cantiere e far finta di essere un Sindaco-operaio?? Le sceneggiate non fanno parte del mio repertorio perchè preferisco al teatro la musica e lì dò sfogo alla mia vena artistica. Quando qualcuno afferma di essere "L'UNICO e il SOLO" io vado in sospetto perchè tale attributo riguarda la religione non la politica. Non esistono leader senza gruppi che lo sostengono. Nella storia ci sono anche i capopopolo e i capibastone...che , di solito fanno una brutta fine ! [consentitemi la battuta finale:-)]
Un saluto a tutti. Giuseppe Dilengite

Anonimo ha detto...

Ma come il modello Castellammare non vi piace? Ma se ha governato la sinistra per oltre un ventennio! E cosa volete affermare dicendo modello Castellammare che forse cìè la camorra e sono tutti fuori legge? Sfido chiunque della Penisola Sorrentina a trovarmi qualcuno che non è fuori legge, ma se ognuno ha fatto un abuso edilizion allora siete tutti fuorilegge, sinistra,destra e centro. Penso che non sfigurate proprio con i confinanti castelluonici.

Anonimo ha detto...

Solo gennaro cinque poteva gare via antignano e ai volgia di dire che si lavora insieme, non vi dimenticate che nel 2003 gennaro cinque era assessore ai lavori pubblici e molto probabilmente tutti gli altri non sapevano, ed alcuni ancora oggi non sanno, dove sta antignano.

Anonimo ha detto...

Colgo l'occasione di questo dibatitto interesante e che ha visto la partecipazione dell'ex sindaco Giuseppe Dilengite con diversi interventi e chiedo: ma secondo voi, e lo chiedo a tutti, a Vico Equense si pagano tangenti e ci sono elementi per poterlo affermare ?

Anonimo ha detto...

La tua domanda è banale: le tangenti si pagano per forza.
I casi sono due: o la classe politica è piena di fessi che si fanno fare fessi, o sono furbi e allora si buttano i soldi in tasca.
Io opto per la seconda cosa.

Anonimo ha detto...

Caro Dilengite nei tuoi continui sfoghi c'e molta rabbia possiamo anche comprenderlo, il ruolo di prima donna ti piace ti conosciamo bene. Ti invito per un attimo invece ad immaginare quali potrebbero essere gli sfoghi di un cittadino che da anni nota che tutto quello che c'era di buono in questo paese è stato distrutto(clinica villa maria,cinema,ss trinita magistrale e linguistico,per non aggiungere il castello giusso)tu dove eri e cosa hai fatto insieme ad i tuoi discendenti ,siamo stufui di ascoltare i vs pettegolezzi noi vogliamo persone che ci dimostrino il bene del paese per il futuro dei nostri figli,persone con coscienza rifletti.......

Anonimo ha detto...

Dilengite è chiaramente bruciato, come politico e come candidato sindaco. Anche se è cento volte meglio della banda bassotti che sta al comune.
La prossima partita si giocherà tra Telearredo, con i suoi appetiti, e un centrosinistra allargata che dovrà cacciarlo via per restituire dignità a questa città.

Anonimo ha detto...

Sì, unità di forze contro la cordata Cinque per le prossime elezioni.Ma Dilengite si faccia da parte una buona volta! Per combattere Cinque ci vogliono più capacità amministrative, meno interessi personali ( Monte Comune!!! è un esempio)e nessuna tracotanza da galletto sul letame...
Gennaro Cinque lo ha fatto fuori,ma prima lo hanno fatto fuori i suoi!

Anonimo ha detto...

Dilingite ha trovato tante scusanti per non mandare a casa telearredo, non voleva il commissario, la verità è che aspirava sempre al rimpasto per riottenere la poltrona|

Anonimo ha detto...

Dilengite metti a fare parte di un centrosinistra allargato e dai una mano per restituire dignità a questo paese contro la Banda Bassotti...!!!!

Anonimo ha detto...

complimenti al commentatore che rimarca le differenze tra sorrento e vico, la classe politica è completamente differente, immagino se sorrento avesse le nostre spiagge ed il nostro Faito, sarebbero impeccabili e posti di lavoro in quantità per i nostri concittadini. No al comune dell'abuso edilizio, si ad un comune turistico

Anonimo ha detto...

Come al solito noto tanta superficialità,odio,invidia e rabbia nei commenti dei sinistrorsi.Consiglio a Dilengite di tornare a sostenere Cinque perchè senza l'appoggio del suo gruppo il centro destra è destinato a perdere !

Anonimo ha detto...

Ma la nuova casa comunale , i parcheggi , le iniziative culturali di respiro internazionale cari sinistrorsi ve le dimenticate? Tutto quel che c'è di buono a Vico è stato fatto dal centro destra abbiate il coraggio di ammetterlo.Riuscirono a vincere le elezioni anche dopo che Dilengite fu sostituito dal Commissario e questo significa che gli elettori volevano e vogliono un sindaco di destra. Siete destinati a rimanere all'opposizione e costringerete il centro destra a compattarsi di nuovo con la vostra miopia politica......

Anonimo ha detto...

Dilengite deve assolutamente rimanere nella coalizione di centro destra altrimenti si perde.Gennaro Cinque lo deve capire anche perchè hanno portato tanti risultati anche con l'aiuto dell'avvocato Migliaccio. Nessuno ha ancora capito perchè Cinque ha voluto rompere con i suopi amici e sarebbe bene che facesse chiarezza e tentasse di tenere la coalizione unita , un vero lider deve prima di tutto tenere uniti i gruppi non vedete Berlusconi?

Anonimo ha detto...

A me sembra una persona gentile e disponibile e stava sempre al Comune a lavorare forse proprio perchè era una persona troppo perbene lo hanno fatto fuori.Quà leggo tutte cose scritte con voglia di mettere gli uni contro gli altri mentre l'intervento di Dilengite era misurata e non offendeva nessuno mentre molti commenti che ho letto erano al veleno.Come donna dico che a Vico manca la nostra presenza in politica sia a destra che a sinistra. Il prossimo sindaco dovrà essere donna secondo me.

Anonimo ha detto...

Cinque è stato un buon Sindaco ha forse fatto il massimo con le risorse che aveva disponibili e per il limite che le capacità personali e delle persone di cui si è circondato gli consentivano, ha messo tanto impegno e tanta personale presenza nel realizzare quello che la sua visione forse un pò più di gestione che di sviluppo gli ha consentito. Sicuramente non è un Leader o meglio un populista ma c'è anche da dire che il suo fare autoritario è giustificato quale autodifesa a porre rimedi ai propri limiti di comunicatore, ma anche per protegersi dopo aver visto di cosa erano stati capaci di fare a Dilengite. Ma a Dilengite che potrebbe potenzialmente non avere i limiti del Cinque vorrei chiedere quale è la sua visione del Paese nei prossimi dieci anni? come intende avere il consenso popolare? quali sono i progetti per rilanciare l'economia morente del paese? Quale è la sua squadra? che cosa significa per Dilengite essere/diventare un Leader? mi sia consentito indicare alcuni spunti:

un movimento fatto di giovani con valori e una visione condivis da chi sarà artefice del futuro del paese;

valorizzazione dei prodotti tipici del territorio;

consorzio delle industrie lattiero/casearie;

valorizzare i percossi enogastronomici;

valorizzare la scuola e i discenti della scuola alberghiera;

riorganizzare il commercio, basta licenze per bar e abbigliamento;

incetivare l'offerta ricettiva che non per forza di cosa deve essere alberghiera;
mi farebbe piacere sviluppare la discussione su proposte e non sul sesso degli angeli di questioni etiche e morali delle quali ognuno prima di parlarne si dovrebbe passarsi la cosiddetta mano per la coscienza..........

Anonimo ha detto...

Bene l'ultimo anonimo.
A vico equense non si discute più di programmi e di futuro.
Telearredo non è in grado di farlo e sta rovinando questo paese.
La palla passa in mano al PD e alla fronda di Dilengite che unendosi possono portare a termine un governo di unità cittadina contro la banda Bassotti che mo sta al comune.

Giuseppe Dilengite ha detto...

Gentile Anonimo del 21 settembre 2010 h. 22:33 Ti ringrazio per l'intervento che apprezzo molto per la serietà degli argomenti e per la correttezza con il quale li esponi.A breve proverò a dare ancora un mio contributo sulle questioni che hai sollevato.
Giuseppe Dilengite

Giuseppe Dilengite ha detto...

ATTUAZIONE DEI PROGRAMMI E STABILITA' DEI GOVERNI
Rispondo all’Anonimo del 21 settembre 2010 22:33 avvertendolo che..non sarò breve ! Ho sempre ritenuto che avere un programma valido, serio e condiviso dalle coalizioni che si propongono di governare è certamente un elemento fondamentale onde consentire all'elettore valutazione su "quel che si vuol fare" per la Città e i Cittadini per poi decidere a chi dare il proprio voto. Un buon programma contiene le volontà collettive ,le manifesta , le sintetizza e indica i modi e i mezzi per giungere alla attuazione degli obbiettivi prefissati. Da un buon programma nasce la credibilità di una forza politica. Ma avere un buon programma non basta. L'esperienza che ho fatto da pubblico amministratore negli anni addietro mi ha indotto a ritenere che la garanzia di stabilità del governo eletto è parimenti fondamentale perché in presenza di stabilità e continuità il programma diventa attuabile nel concreto .Questo argomento attualmente è molto discusso tanto che alcuni ritengono che anche per i governi regionali o nazionali si debbano prevedere norme e meccanismi che garantiscano ad un governo legittimamente eletto la possibilità di durare fino alla fine del mandato senza essere “ribaltato” per motivi legati solo ad interessi particolari o a lotte di fazioni politiche o peggio. Ma queste norme non ci sono e quindi si deve trovare un altro modo per raggiungere lo scopo. Per questo penso che si debba affiancare al “programma politico” un “programma etico”. Quest’ultimo dovrebbe contenere le regole di comportamento che i politici ed amministratori dovranno seguire al fine di garantire la stabilità del governo eletto. Dico subito che il limite del ragionamento è che la violazione di queste regole non porterebbe a delle sanzioni materiali ma solo “morali” ma aggiungo che chi si rendesse autore delle stesse sarebbe perseguibile con una “espulsione” dal gruppo -sociale- che avrebbe pubblica risonanza e provocherebbe una ricaduta negativa sull’immagine del politico in questione.E’ vero che i partiti hanno Statuti che prevedono deferimenti a collegi di probiviri e possibili espulsioni ma nelle realtà locali i partiti sono assenti , non ci sono sedi , rappresentanti o referenti e si deve “fare da sé”. (segue)

Giuseppe Dilengite ha detto...

ATTUAZIONE DEI PROGRAMMI E STABILITA' DEI GOVERNI
Rispondo all’Anonimo del 21 settembre 2010 22:33 avvertendolo che..non sarò breve ! Ho sempre ritenuto che avere un programma valido, serio e condiviso dalle coalizioni che si propongono di governare è certamente un elemento fondamentale onde consentire all'elettore valutazione su "quel che si vuol fare" per la Città e i Cittadini per poi decidere a chi dare il proprio voto. Un buon programma contiene le volontà collettive ,le manifesta , le sintetizza e indica i modi e i mezzi per giungere alla attuazione degli obbiettivi prefissati. Da un buon programma nasce la credibilità di una forza politica. Ma avere un buon programma non basta. L'esperienza che ho fatto da pubblico amministratore negli anni addietro mi ha indotto a ritenere che la garanzia di stabilità del governo eletto è parimenti fondamentale perché in presenza di stabilità e continuità il programma diventa attuabile nel concreto .Questo argomento attualmente è molto discusso tanto che alcuni ritengono che anche per i governi regionali o nazionali si debbano prevedere norme e meccanismi che garantiscano ad un governo legittimamente eletto la possibilità di durare fino alla fine del mandato senza essere “ribaltato” per motivi legati solo ad interessi particolari o a lotte di fazioni politiche o peggio. Ma queste norme non ci sono e quindi si deve trovare un altro modo per raggiungere lo scopo. Per questo penso che si debba affiancare al “programma politico” un “programma etico”. Quest’ultimo dovrebbe contenere le regole di comportamento che i politici ed amministratori dovranno seguire al fine di garantire la stabilità del governo eletto. Dico subito che il limite del ragionamento è che la violazione di queste regole non porterebbe a delle sanzioni materiali ma solo “morali” ma aggiungo che chi si rendesse autore delle stesse sarebbe perseguibile con una “espulsione” dal gruppo -sociale- che avrebbe pubblica risonanza e provocherebbe una ricaduta negativa sull’immagine del politico in questione.E’ vero che i partiti hanno Statuti che prevedono deferimenti a collegi di probiviri e possibili espulsioni ma nelle realtà locali i partiti sono assenti , non ci sono sedi , rappresentanti o referenti e si deve “fare da sé”. (segue)

Giuseppe Dilengite ha detto...

ATTUAZIONE DEI PROGRAMMI E STABILITA' DEI GOVERNI
Rispondo all’Anonimo del 21 settembre 2010 22:33 avvertendolo che..non sarò breve ! Ho sempre ritenuto che avere un programma valido, serio e condiviso dalle coalizioni che si propongono di governare è certamente un elemento fondamentale onde consentire all'elettore valutazione su "quel che si vuol fare" per la Città e i Cittadini per poi decidere a chi dare il proprio voto. Un buon programma contiene le volontà collettive ,le manifesta , le sintetizza e indica i modi e i mezzi per giungere alla attuazione degli obbiettivi prefissati. Da un buon programma nasce la credibilità di una forza politica. Ma avere un buon programma non basta. L'esperienza che ho fatto da pubblico amministratore negli anni addietro mi ha indotto a ritenere che la garanzia di stabilità del governo eletto è parimenti fondamentale perché in presenza di stabilità e continuità il programma diventa attuabile nel concreto .Questo argomento attualmente è molto discusso tanto che alcuni ritengono che anche per i governi regionali o nazionali si debbano prevedere norme e meccanismi che garantiscano ad un governo legittimamente eletto la possibilità di durare fino alla fine del mandato senza essere “ribaltato” per motivi legati solo ad interessi particolari o a lotte di fazioni politiche o peggio. Ma queste norme non ci sono e quindi si deve trovare un altro modo per raggiungere lo scopo. Per questo penso che si debba affiancare al “programma politico” un “programma etico”. Quest’ultimo dovrebbe contenere le regole di comportamento che i politici ed amministratori dovranno seguire al fine di garantire la stabilità del governo eletto. Dico subito che il limite del ragionamento è che la violazione di queste regole non porterebbe a delle sanzioni materiali ma solo “morali” ma aggiungo che chi si rendesse autore delle stesse sarebbe perseguibile con una “espulsione” dal gruppo -sociale- che avrebbe pubblica risonanza e provocherebbe una ricaduta negativa sull’immagine del politico in questione.E’ vero che i partiti hanno Statuti che prevedono deferimenti a collegi di probiviri e possibili espulsioni ma nelle realtà locali i partiti sono assenti , non ci sono sedi , rappresentanti o referenti e si deve “fare da sé”.(segue)

Giuseppe Dilengite ha detto...

ATTUAZIONE DEI PROGRAMMI E STABILITA' DEI GOVERNI
Rispondo all’Anonimo del 21 settembre 2010 22:33 avvertendolo che..non sarò breve ! Ho sempre ritenuto che avere un programma valido, serio e condiviso dalle coalizioni che si propongono di governare è certamente un elemento fondamentale onde consentire all'elettore valutazione su "quel che si vuol fare" per la Città e i Cittadini per poi decidere a chi dare il proprio voto. Un buon programma contiene le volontà collettive ,le manifesta , le sintetizza e indica i modi e i mezzi per giungere alla attuazione degli obbiettivi prefissati. Da un buon programma nasce la credibilità di una forza politica. Ma avere un buon programma non basta. L'esperienza che ho fatto da pubblico amministratore negli anni addietro mi ha indotto a ritenere che la garanzia di stabilità del governo eletto è parimenti fondamentale perché in presenza di stabilità e continuità il programma diventa attuabile nel concreto .Questo argomento attualmente è molto discusso tanto che alcuni ritengono che anche per i governi regionali o nazionali si debbano prevedere norme e meccanismi che garantiscano ad un governo legittimamente eletto la possibilità di durare fino alla fine del mandato senza essere “ribaltato” per motivi legati solo ad interessi particolari o a lotte di fazioni politiche o peggio. Ma queste norme non ci sono e quindi si deve trovare un altro modo per raggiungere lo scopo. Per questo penso che si debba affiancare al “programma politico” un “programma etico”. Quest’ultimo dovrebbe contenere le regole di comportamento che i politici ed amministratori dovranno seguire al fine di garantire la stabilità del governo eletto. Dico subito che il limite del ragionamento è che la violazione di queste regole non porterebbe a delle sanzioni materiali ma solo “morali” ma aggiungo che chi si rendesse autore delle stesse sarebbe perseguibile con una “espulsione” dal gruppo -sociale- che avrebbe pubblica risonanza e provocherebbe una ricaduta negativa sull’immagine del politico in questione.E’ vero che i partiti hanno Statuti che prevedono deferimenti a collegi di probiviri e possibili espulsioni ma nelle realtà locali i partiti sono assenti , non ci sono sedi , rappresentanti o referenti e si deve “fare da sé”.(segue)

Giuseppe Dilengite ha detto...

ATTUAZIONE DEI PROGRAMMI E STABILITA' DEI GOVERNI
Rispondo all’Anonimo del 21 settembre 2010 22:33 avvertendolo che..non sarò breve ! Ho sempre ritenuto che avere un programma valido, serio e condiviso dalle coalizioni che si propongono di governare è certamente un elemento fondamentale onde consentire all'elettore valutazione su "quel che si vuol fare" per la Città e i Cittadini per poi decidere a chi dare il proprio voto. Un buon programma contiene le volontà collettive ,le manifesta , le sintetizza e indica i modi e i mezzi per giungere alla attuazione degli obbiettivi prefissati. Da un buon programma nasce la credibilità di una forza politica. Ma avere un buon programma non basta. L'esperienza che ho fatto da pubblico amministratore negli anni addietro mi ha indotto a ritenere che la garanzia di stabilità del governo eletto è parimenti fondamentale perché in presenza di stabilità e continuità il programma diventa attuabile nel concreto .Questo argomento attualmente è molto discusso tanto che alcuni ritengono che anche per i governi regionali o nazionali si debbano prevedere norme e meccanismi che garantiscano ad un governo legittimamente eletto la possibilità di durare fino alla fine del mandato senza essere “ribaltato” per motivi legati solo ad interessi particolari o a lotte di fazioni politiche o peggio. Ma queste norme non ci sono e quindi si deve trovare un altro modo per raggiungere lo scopo. Per questo penso che si debba affiancare al “programma politico” un “programma etico”. Quest’ultimo dovrebbe contenere le regole di comportamento che i politici ed amministratori dovranno seguire al fine di garantire la stabilità del governo eletto. Dico subito che il limite del ragionamento è che la violazione di queste regole non porterebbe a delle sanzioni materiali ma solo “morali” ma aggiungo che chi si rendesse autore delle stesse sarebbe perseguibile con una “espulsione” dal gruppo -sociale- che avrebbe pubblica risonanza e provocherebbe una ricaduta negativa sull’immagine del politico in questione.E’ vero che i partiti hanno Statuti che prevedono deferimenti a collegi di probiviri e possibili espulsioni ma nelle realtà locali i partiti sono assenti , non ci sono sedi , rappresentanti o referenti e si deve “fare da sé”. Insieme agli amici con i quali condivido l’impegno politico abbiamo provato a fare un “decalogo” delle regole della Buona Politica e intendiamo proporlo insieme al programma delle cose da fare per la Città. Si tratta di una “Bozza” che è suscettibile di miglioramenti e contributi .

Giuseppe Dilengite ha detto...

Eccola: “Proposta di 10 regole per la Politica
1. I partecipanti al presente movimento intendono la Politica come impegno nell’ambito della comunità locale teso a garantire a tutti una “ Buona Esistenza” nella prospettiva di sviluppare condizioni di vita sempre migliori sotto ogni profilo : spirituale, morale e materiale. Da questa Politica deve essere generata una Amministrazione Pubblica capace di effettuare la tutela e la produzione di questo bene.
2.Coloro che vengono chiamati a rappresentare la collettività non agiscono , dunque , per mero interesse egoistico, ma traggono soddisfazione personale dalla consapevolezza che il proprio impegno e le proprie azioni servono per l’interesse generale della Città e della Comunità a cui appartengono. Questa è la virtù di un buon politico, in questo crede e per questo opera: per il diritto alla Felicità di tutti i cittadini.
3. Al fine di rendere efficace la loro azione le persone che condividono tale idea e tali intenti si uniscono per dare forma e sostanza alla loro comune visione politica .
4. L’Unione di queste persone è ispirata ai valori della Amicizia, della Solidarietà , della Lealtà e Fedeltà .
5. Il vincolo che unisce è la adesione a un progetto politico. Questo progetto si rende esplicito in un Programma la cui condivisione è essenziale per l’ appartenenza alla Unione stessa.
6. Il Programma è la sintesi delle idee, dei progetti e delle volontà di tutti i partecipanti : questo può essere scritto e dettagliato o semplicemente una comunione spirituale d’intenti e convincimenti, basta che tutti ne siano resi edotti e partecipi, ma sempre il fine delle azioni in esso determinato deve tendere al perseguimento dell’ interesse generale di tutti i cittadini.
7. La volontà di aderire al programma politico si deve rendere in forma esplicita , e vincola i comportamenti degli aderenti , che nel caso lo contestino nella sua sostanza, sono tenuti ad indurre un cambiamento di esso, secondo il proprio convincimento, in seno al gruppo. In mancanza di tale cambiamento essi hanno il dovere di abbandonare l’ associazione politica .
8. La fedele attuazione del programma , che è sempre suscettibile di cambiamenti decisi collegialmente, riposa nell’onore e nella lealtà dei singoli. Nel caso di un ingiustificato ed irragionevole venir meno degli impegni presi , colui il quale se ne sarà reso responsabile ne risponderà non solo al gruppo , dal quale rimarrà escluso , ma soprattutto alla comunità in generale, che in lui aveva riposto fiducia.
9. I rapporti all’ interno del gruppo non si esauriscono certamente nel suo programma politico, il quale rispecchia una lucida volontà di agire nell’ interesse della Città, questi sono fondati soprattutto per quanto riguarda le persone, sul buon senso, sull’Amicizia, e sull’Etica la quale comanda di non recare mai danno alla comunità né agire solo in ragione dei propri interessi o di quelli di pochi.
10. Con questi semplici principi all’azione del gruppo Politico è garantita la via della Giustizia e dell’autentica Libertà, a cui non mancherà di corrispondere il genuino affetto che la sua comunità vorrà tributargli e riconoscergli con in consenso elettorale , ed è questo il compenso che il Politico, più di ogni altro, chiede.”

Giuseppe Dilengite ha detto...

stagionalità- senza dimenticare l’innovazione e l’integrazione con le altre attività economiche anche complementari.
Perchè ciò sia possibile occorre puntare al rafforzamento delle attività produttive e dei servizi non solo connessi all’attività di base (ricettività, convegnistica, agenzie, formazione/promozione), ma anche indipendenti da essa, come quelle di produzione e lavorazione dei prodotti tipici e di pregio, dell’artigianato, della cultura e conoscenza dell’ambiente.”

Giuseppe Dilengite ha detto...

Pensiamo ad un programma teso ad armonizzare ed omogeneizzare lo sviluppo del paese, Vico centro con le sue frazioni , esaltando ed ottimizzando le risorse e le aspirazioni dei singoli casali mediante più azioni. Prevedendo la realizzazione di opere tese a rendere la citta’ piu’ vivibile dove il recupero dei centri storici sotto il profilo urbanistico, la loro pedonalizzazione,la rivalutazione ed esaltazione del patrimonio artistico e culturale,dovrebbe portare poi al rilancio del turismo del commercio dell’artigianato e della impresa locale con la conseguenza di creare lavoro. Indispensabile in tal senso è la progettazione e la ricerca di finanziamenti per la realizzazione di percorsi viari alternativi per bypassare alcuni centri storici. Valorizzazione dei borghi marinari e lo sviluppo della portualita’ turistica di pari passo con il recupero delle coste e delle spiagge . Fondamentale sarà il lavoro dell’Ufficio Europa per la elaborazione di studi di fattibilità e per la progettazione per attingere ai fondi POR 2007 2013.
Per un progetto complessivo del suo assetto territoriale e urbanistico, Vico deve cogliere due sfide.
La prima è quella dello sviluppo della società, dell’economia e dell’assetto del territorio comunale e si motiva anche con la duplice necessità di fronteggiare la competizione tra territori e città nell’era della “globalizzazione” mediante un “progetto strategico”.
La seconda, strettamente collegata alla prima, riguarda la qualità dell’assetto territoriale, che dev’essere riconoscibile nella struttura urbana e del sistema produttivo, nelle reti, nei connotati estetici e, più in generale, nella complessiva funzionalità insediativa. Entrambe le prospettive non si esauriscono entro i limiti del territorio comunale, ma riguardano, per la loro portata, l’ambito sovracomunale. Occorre dare al Paese un respiro ampio, che raccordi la realtà locale con quella dei territori vicini nei quali si riconoscano problemi e condizioni affini.
Si richiedono due grandi azioni: riqualificazione urbana e sviluppo dell’assetto territoriale. Tali azioni sono da intendersi come le “due facce d’una stessa medaglia”. Non può darsi infatti ulteriore sviluppo se non si migliora lo stato dell’urbanizzazione attuale attraverso una generale riqualificazione e la compatibilità della struttura insediativa con l’ambiente ed il paesaggio modernamente intesi in senso dinamico.Gli elementi costitutivi di fondo di tali azioni possono così riconoscersi:l’ambiente naturale e culturale;l’insediamento residenziale;i luoghi della produzione e dei servizi;i siti dei progetti strategici;le reti di trasporto (nel senso soprattutto di verificare la possibilità di potenziamento dei percorsi trasversali, costa/interno, anche con sistemi di trasporto collettivo o automatizzati, in alternativa ai percorsi costieri che, benché in un certo senso obbligati dall’orografia, hanno raggiunto livelli di congestione tali da richiedere sforzi per una razionalizzazione complessiva della mobilità e della sosta).
Gentile Anonimo delle 22.33 Comprendo di non avere risposto a tutti i tuoi quesiti e che la elaborazione di un Programma Politico deve essere più meditata e più ampia . Siamo al lavoro per il resto e con quuesto intendiamo solo offrire spunto e indicazione da sottoporre alla vostra attenzione chiedendo contributi , modifiche, e quanto altro di positivo si possa immaginare per la nostra Città. Saluti a tutti Giuseppe Dilengite
Post Scriptum : la “mano sulla coscienza” me la passo in continuazione e considero i mea culpa ma trovo anche qualcosa di buono fatto per Vico Equense.

Anonimo ha detto...

Anonimo del 21 settembre 2010 22:33 per facilità da oggi " il picchio"

Gentile Avv. Dilengite
in attesa di poter leggere la sua risposta completa mi consenta di esprimerle uno spassionato mio primo punto di vista. La sua risposta mi sembra nello stile una disamina di un caso legale forse involontariamente influenzato dalla sua professione, il linguaggio usato è poco semplice e poco comprensibile alla gente comune. I contenuti sono troppo generalistici e la premessa vuole essere più una pararsi il ..... difronte forse al fatto di non essere ancora pronto ad indicare una squadra che possa degnamente rappresentarla, proprio in quei valori etici che sono la premessa imprescindibile di chi vuole oggi proporsi a Leader di un paese e nello esprimere una visione chiara, semplice e comprensibile a tutti da realizzare negli anni attraverso un serio programma politico. Credo che lei abbia le capacità per indicare ai Vicani la strada giusta da seguire, ma deve avere il coraggio di assumersi la responsabiltà di creare un movimento sociale fatto di giovani e non solo, lontano dalle logiche delle spartenze e dai partiti politici attuali ormai in crisi a destra come a sinistra e mancanti di una identita in cui la gente sana può identificarsi, è un lavoro lungo e duro ma l'unico credo che possa creare la base di un consenso popolare che risolva il problema da lei espresso in premessa.
spero che lei apprezzi la mia come una critica costruttiva verso una persona in cui credo che potenzialmente abbia i requisiti di far bene.
il mio impegno anonimo e spassionato per una Vico Equense migliore che rioccupi come in passato un prestigioso ruolo nei paesi della costiera.
FORZA VICO - VIVA VICO - L'IMPEGNO DI TUTTI PER UNA VICO MIGLIORE.
Potrebbe essere lo slogan di tutta la gente sana e che in modo propositivo deve partecipare ai proggetti.
un cordiale saluto all'avv Dilengite e un ringrazziamento al blog che ci consente di esprimere la la nostra liberta di espressione.

Anonimo ha detto...

il picchio
quando ho scritto il precedente post non era presente l'ultima parte della risposta dell'avv Dilengite, pertanto rispetto ai contenuti devo ammettere che sono stati trattati ampiamente ed esaustivi anche nei modi di realizazione.