lunedì 4 febbraio 2008
Ad aprile si torna alle urne
Consultazioni concluse. Sentiti anche i presidenti emeriti Cossiga, Scalfaro e Ciampi, ora Franco Marini può dire di aver veramente fatto il possibile per trovare la sintesi che ci facesse uscire dalla crisi. Purtroppo, non ce l’ha fatta. Una settimana di consultazioni non è bastata a mettere d’accordo le forze politiche, né a farle ragionare in virtù della responsabilità nazionale a cui il presidente si era più volte appellato. Silvio Berlusconi, nei suoi 25 minuti di colloquio con il presidente del Senato, non ha aperto nessuno spiraglio. È convinto di vincere, e vuole correre al voto. Come lui Gianfranco Fini, che non ha voluto nemmeno accettare l’ipotesi di un “governo per il referendum” nonostante An fosse uno dei maggiori sponsor dei quesiti. Per questo a Walter Veltroni, l’ultimo, il 27esimo, degli “ospiti” di Marini, il presidente del Senato non ha potuto fare altro che mettere in tavola le carte della sconfitta. A questo punto, non c’è alternativa, Napolitano dovrà sciogliere le Camere e indire le prossime elezioni per una data compresa tra il 30 marzo e il 13 aprile.
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