mercoledì 15 aprile 2009
Alimuri, in mare chiazze di rifiuti
Meta - È già finita nell’obiettivo delle videocamere e nelle immagini scattate con i telefonini dai turisti l’enorme chiazza di colore scuro che l’altro pomeriggio ha invaso lo specchio d’acqua compreso tra il porto e la marina di Alimuri. «La scena è di quelle già viste numerose volte la scorsa estate e che anche quest’anno si è ripetuta in diverse occasioni», dice uno degli ultimi pescatori di Meta. Mistero sulle cause che con cadenza periodica trasformano l’immagine di uno degli angoli più suggestivi della penisola sorrentina in una fogna a cielo aperto. Tra gli indiziati, ovviamente, ci sono le griglie che filtrano i liquami fognari prima di immetterli nella condotta sottomarina di Punta Gradelle, ma il materiale, dall’aspetto grossolano, apparso l’altro giorno fin sul bagnasciuga, non dovrebbe provenire dalle reti di grigliatura della struttura. In passato, infatti, in più di una occasione è capitato che la mancata o poco frequente pulizia degli impianti è stata all’origine dello sversamento in mare di acque non trattate. «Al momento non siamo in grado di sapere a cosa è dovuto questo fenomeno ma chiederemo agli enti deputati di fare i dovuti accertamenti», fanno sapere dal Comune. Tra le possibili cause dell’evidente inquinamento, tuttavia, non può essere esclusa la possibilità di scarichi abusivi che attraverso i cosiddetti «rivi». Proprio nei giorni scorsi, infatti, è scattato un nuovo allarme ambientale all´interno del rivo Lavinola dove gli ambientalisti della sezione della penisola sorrentina del Wwf hanno documentato un copioso versamento di liquami da un impianto di natura fognaria localizzato al di sotto dell’antico tracciato pedonale all´interno del sito ricadente nel parco regionale dei monti Lattari. Da qui l´esposto alla procura della Repubblica di Torre Annunziata con relative segnalazioni al comando dei carabinieri ed all’amministrazione comunale di Piano di Sorrento, nel cui territorio si trova lo scarico. Sul banco A essere incriminati sono una serie di tombini che si trovano su un tracciato in cemento al di sopra dell´antico sentiero pedonale. Per quanto documentato dal Wwf lo sversamento di liquidi fognari si ripeterebbe oramai con cadenza quotidiana già da circa un mese con discrete quantità di acque reflue che dopo avere attraversato fondi coltivati sfociano in mare in prossimità della spiaggia del Purgatorio lungo il litorale di Meta. L´intero alveo al confine tra Piano e meta, infatti, da anni sottoposto a un fenomeno di inquinamento al punto che nella scorsa estate, in pieno agosto furono proprio i dati del nucleo scientifico dei carabinieri a lanciare l´allarme inquinamento dopo avere riscontrato nelle acque del porto di Meta una presenza di coliformi fecali con percentuali sei volte superiori alla norma e con una concentrazione di enterococchi fecali con un tasso decine di volte più ammassato rispetto ai limiti. (Francesco Aiello il Mattino)
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