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Al fianco dei lavoratori a Roma, in associazione a Napoli. Antonio Bassolino si fa in due, tre, quattro. Litiga con Montemarano, va a fare i conti con il governo, stringe un patto con la Cigl, rompe con Cisl e Uil, lancia la candidatura di Cozzolino alle Europee e continua a punzecchiare il Pd. E nel frattempo taglia pure lo stipendio ai consiglieri regionali, come aveva anticipato Mariano D’Antonio. Quando il gioco si fa duro, il governatore tira fuori le atomiche. E così tanto per continuare con la stagione della «real-autocritica» cominciata qualche tempo fa dai suoi (Il caso Campania di Gianfranco Nappi docet), Bassolino si fa pure «Sudd». Come anticipato un mese fa dal Corriere del Mezzogiorno un gruppo di bassoliniani e sinistra varia sta lavorando ad un’associazione (lo statuto lo sta redigendo Tino Santangelo) con una forte identità meridionalista, che faccia un’analisi del quindicennio nel bene e nel male e che sia soprattutto un luogo di dibattito. Entro maggio verrà lanciata. E si chiamerà, appunto, «Sudd» come uno spettacolo che il salernitano Leo de Berardinis portò in scena a Parigi. E che si può declinare in vari modi: Sinistra unita democrazia diritti, ma anche dinamicità e finiamola qui. Associazione culturale, ma soprattutto politica. Lo spirito degli animatori dell’iniziativa è riequilibrare l’immagine distorta del governo di centrosinistra a Napoli e in Campania. Ma anche trovare una via di fuga per il futuro a chi in questi anni ha lavorato a San Giacomo e a Santa Lucia. In questo quadro non stupisca il repulisti presidenziale. A cominciare dalla guerra aperta tra Bassolino e Montemarano. Il risultato dell’ultimo capitolo, ovvero la candidatura dell’assessore alle Europee, vuol dire per i bassoliniani: «Ora ci sentiamo più liberi ». Più liberi di muoversi. Di aprire un fronte che non si sa dove porterà e quanti cocci lascerà sulla strada. Di certo il governatore è imbufalito. «Ma come, mentre io lavoro per evitare il commissariamento della sanità, gli altri pensano a candidarsi?», ha detto ai suoi. E allora ecco che il sostegno alla candidatura di Andrea Cozzolino sarà decuplicato. Altro che cedimenti. E si dice pure che il governatore, in qualche modo, porterà Montemarano a lasciare la giunta prima del tempo.Per rimarcare certe differenze sarà poi oggi in piazza con gli operai della Fiat di Pomigliano. Il governatore campano parteciperà di persona alla manifestazione nazionale indetta dalla Cgil. Va oltre e spinge a fondo Bassolino, passando dalle parole (l’adesione di qualche giorno fa, giunta anche con quella della sindaca Iervolino, fece espoldere le reprimenda di Pietro Cerrito e Anna Rea, segretari di Cisl e Uil: «Non sono super partes», dissero») ai fatti. «Per me — spiega — è un dovere istituzionale esserci. Perché la gravissima crisi che stiamo vivendo richiede il forte impegno e la massima unità di tutte le forze politiche, sociali e culturali ». Immediate le reazioni di Cerrito e Rea, che ieri hanno avuto come unico destinatario Bassolino, visto che la sindaca rimarrà invece a Napoli. «Bassolino — accusa Cerrito — sapeva fin dall’inizio di partecipare a una manifestazione indetta da una sola parte dei lavoratori. In questo modo ha messo in discussione anche la fiducia di tanti iscritti alla Cisl che, come sa, avevano votato per lui». Ancora più dure le dichiarazioni di Anna Rea, che parla di «abuso di ruolo istituzionale ». Continua la sindacalista: «Quella dellla Cgil è una manifestazione ‘‘contro’’. Contro l’accordo firmato da Cisl e Uil e altre 34 sigle; quindi contro un’altra parte del mondo del lavoro. In questo momento quella di Bassolino mi sembra una partecipazione dal sapore elettorale. Il governatore vuol stare dalla parte del mondo del lavoro? Bene, applichi il contratto del pubblico impiego e abbassi l’Irpef per lavoratori e precari». Alla manifestazione capitolina hanno anche aderito Tino Iannuzzi, segretario regionale del Pd, e Antonio Marciano. (Simona Brandolini e Patrizio Mannu da il Corriere del Mezzogiorno)
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