sabato 4 aprile 2009

Bassolino alla manifestazione CGIL. Bassoliniani pronti a lanciare l’associazione «Sudd»

Al fianco dei la­voratori a Roma, in associazio­ne a Napoli. Antonio Bassoli­no si fa in due, tre, quattro. Li­tiga con Montemarano, va a fa­re i conti con il governo, strin­ge un patto con la Cigl, rompe con Cisl e Uil, lancia la candi­datura di Cozzolino alle Euro­pee e continua a punzecchiare il Pd. E nel frattempo taglia pu­re lo stipendio ai consiglieri re­gionali, come aveva anticipa­to Mariano D’Antonio. Quando il gioco si fa duro, il governatore tira fuori le ato­miche. E così tanto per conti­nuare con la stagione della «real-autocritica» cominciata qualche tempo fa dai suoi (Il caso Campania di Gianfranco Nappi docet), Bassolino si fa pure «Sudd». Come anticipato un mese fa dal Corriere del Mezzogiorno un gruppo di bassoliniani e sinistra varia sta lavorando ad un’associa­zione (lo statuto lo sta redi­gendo Tino Santangelo) con una forte identità meridionali­sta, che faccia un’analisi del quindicennio nel bene e nel male e che sia soprattutto un luogo di dibattito. Entro mag­gio verrà lanciata. E si chiame­rà, appunto, «Sudd» come uno spettacolo che il salernita­no Leo de Berardinis portò in scena a Parigi. E che si può de­clinare in vari modi: Sinistra unita democrazia diritti, ma anche dinamicità e finiamola qui. Associazione culturale, ma soprattutto politica. Lo spi­rito degli animatori dell’inizia­tiva è riequilibrare l’immagi­ne distorta del governo di cen­trosinistra a Napoli e in Cam­pania. Ma anche trovare una via di fuga per il futuro a chi in questi anni ha lavorato a San Giacomo e a Santa Lucia. In questo quadro non stupi­sca il repulisti presidenziale. A cominciare dalla guerra aperta tra Bassolino e Monte­marano. Il risultato dell’ulti­mo capitolo, ovvero la candi­datura dell’assessore alle Euro­pee, vuol dire per i bassolinia­ni: «Ora ci sentiamo più libe­ri ». Più liberi di muoversi. Di aprire un fronte che non si sa dove porterà e quanti cocci la­scerà sulla strada. Di certo il governatore è imbufalito. «Ma come, mentre io lavoro per evitare il commissaria­mento della sanità, gli altri pensano a candidarsi?», ha detto ai suoi. E allora ecco che il sostegno alla candidatura di Andrea Cozzolino sarà decu­plicato. Altro che cedimenti. E si dice pure che il governato­re, in qualche modo, porterà Montemarano a lasciare la giunta prima del tempo.Per rimarcare certe differen­ze sarà poi oggi in piazza con gli operai della Fiat di Pomi­gliano. Il governatore campa­no parteciperà di persona alla manifestazione nazionale in­detta dalla Cgil. Va oltre e spin­ge a fondo Bassolino, passan­do dalle parole (l’adesione di qualche giorno fa, giunta an­che con quella della sindaca Iervolino, fece espoldere le re­primenda di Pietro Cerrito e Anna Rea, segretari di Cisl e Uil: «Non sono super partes», dissero») ai fatti. «Per me — spiega — è un dovere istitu­zionale esserci. Perché la gra­vissima crisi che stiamo viven­do richiede il forte impegno e la massima unità di tutte le forze politiche, sociali e cultu­rali ». Immediate le reazioni di Cerrito e Rea, che ieri hanno avuto come unico destinata­rio Bassolino, visto che la sin­daca rimarrà invece a Napoli. «Bassolino — accusa Cerrito — sapeva fin dall’inizio di par­tecipare a una manifestazione indetta da una sola parte dei lavoratori. In questo modo ha messo in discussione anche la fiducia di tanti iscritti alla Cisl che, come sa, avevano votato per lui». Ancora più dure le di­chiarazioni di Anna Rea, che parla di «abuso di ruolo istitu­zionale ». Continua la sindaca­­lista: «Quella dellla Cgil è una manifestazione ‘‘contro’’. Con­tro l’accordo firmato da Cisl e Uil e altre 34 sigle; quindi con­tro un’altra parte del mondo del lavoro. In questo momen­to quella di Bassolino mi sem­bra una partecipazione dal sa­pore elettorale. Il governatore vuol stare dalla parte del mon­do del lavoro? Bene, applichi il contratto del pubblico im­piego e abbassi l’Irpef per lavo­ratori e precari». Alla manife­stazione capitolina hanno an­che aderito Tino Iannuzzi, se­gretario regionale del Pd, e An­tonio Marciano. (Simona Brandolini e Patrizio Mannu da il Corriere del Mezzogiorno)

Nessun commento: