giovedì 2 aprile 2009
Scoperta una casa squillo
Vico Equense - Appartamento a luci rosse in una casa vacanze dove una 40enne colombiana di cittadinanza spagnola con residenza a Catania esercitava attività di prostituzione attirando clienti attraverso inserzioni pubblicate sulla stampa locale. La scoperta della casa di piacere in un noto residence nel pieno centro cittadino è avvenuta grazie ad una intensa indagine sul territorio portata avanti dagli uomini del commissariato di polizia di Sorrento coordinato dal vicequestore Antonio Galante che ha fatto seguito al precedente caso del 23 marzo scorso quando a Sant´Agnello era stato identificato un altro appartamento a luci rosse dove una avvenente 26enne romana riceveva clienti di ogni estrazione sociale selezionati accuratamente con tariffe fino a 200,00 euro da una 56enne che gestiva l´organizzazione. In seguito ad interrogatorio è emerso che la 40enne colombiana e la 26enne romana si conoscevano, da qui l´ipotesi degli inquirenti sulla esistenza di una vera e propria organizzazione che gestisce il fenomeno della prostituzione in penisola sorrentina affittando residence con contratti regolarmente registrati all´ufficio imposte dirette di Castellammare di Stabia. Nel caso specifico di Vico Equense, invece, il giro era direttamente gestito dalla 40enne spagnola, in Italia già da diverso tempo, che per incrementare i guadagni aveva fatto pubblicare nelle inserzioni anche i propri contatti telefonici. Quando due finti clienti, in realtà agenti in borghese della squadra speciale diretta dall´ispettore Emanuele Bruno, sono risaliti all´appartamento l´attività di prostituzione è apparsa evidente. La 40enne spagnola è stata immediatamente segnalata alla questura da dove è partito il decreto di allontanamento obbligatorio per tre anni da tutti i comuni della penisola sorrentina. Con tariffe che arrivavano fino a 100,00 euro la 40enne attirava una clientela di vasta estrazione sociale, ma non è stato semplice per gli agenti di polizia identificarla. Dopo un primo contatto telefonico la donna si è insospettita ed ha troncato tutte le comunicazioni impedendo agli investigatori di risalire alla zona dove esercitava l´attività di prostituzione. Il residence è stato poi individuato grazie all´uso del passaparola. Due agenti in borghese hanno cominciato a chiedere in giro dell´esistenza di un luogo dove trascorrere momenti di piacere, fino ad intercettare un giro di persone che evidentemente aveva già avuto a che fare con la 40enne colombiana. La buona riuscita dell´operazione è stata resa possibile grazie ad una serie di appostamenti operati a ridosso del residence. La conferma che si trattasse di un appartamento a luci rosse si è manifestata con rumori, inequivocabili e ben udibili, provenienti dall´interno del residence, luogo di pellegrinaggio di persone di diversa età e ceto sociale. Avviate nel frattempo anche indagini per verificare se le diverse utenze telefoniche che appaiono sulla stampa locale siano collegate tra di loro attraverso uno scambio di telefonini. (Vincenzo Maresca il Giornale di Napoli)
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