Berlusconi «confonde il consenso popolare, che ovviamente ha e che lo legittima a governare, con una sorta di immunità nei confronti di qualsiasi altra autorità di garanzia e di controllo: magistratura, Corte dei Conti, Cassazione, Capo dello Stato, Parlamento. Siccome è eletto dal popolo...». Lo ha detto il Gianfranco Fini, in un fuori onda (rilanciato da Repubblica.it) registrato all'insaputa del presidente della Camera. Fini parla con il procuratore di Pescara Nicola Trifuoggi, seduto accanto a lui, in occasione della giornata conclusiva del Premio Borsellino, il 6 novembre scorso a Pescara, non sospettando minimamente che i microfoni del tavolo della presidenza siano aperti e stiano registrando la conversazione privata. Nella conversazione con Trifuoggi Fini si riferisce ancora a Berlusconi quando dice: «Io gliel'ho detto. Confonde la leadership con la monarchia assoluta. Poi in privato gli ho detto: ricordati che gli hanno tagliato la testa a... quindi "statte quieto" » replica il presidente della Camera a una battuta del procuratore che si riferisce a Berlusconi con queste parole: «È nato con qualche millennio di ritardo, voleva fare l'imperatore romano».
Nessun commento:
Posta un commento