Direzione Pd su deroghe e tavolo del centrodestra
Fonte: Adolfo Pappalardo da Il Mattino
Il giorno cruciale, o comunque nevralgico da qui alla presentazione delle liste il 29 gennaio, per Pd e il centrodestra, si consuma oggi pomeriggio. Ieri sera Antonio Tajani, nel suo ufficio a Strasburgo, ha visionato gli ultimi sondaggi ed oggi alle 16 a Roma riunisce il tavolo con gli alleati di centrodestra. Risiko complicato per dividere anzitutto i collegi per tre fasce di importanza e poi ripartirli, per quote, tra i partiti del centrodestra. Con la massima attenzione ai sondaggi, sperando che, quelli azzurri abbiano una media nazionale vicina al 20 per cento e, quindi, fare la parte del leone al tavolo. Anche per evitare che al Nord sia la Lega a fare man bassa dei posti migliori. In totale, circa 350 posti (232 alla Camera, 118 al Senato) che dovrebbero andare allo schieramento alternativo a Renzi. Ma occorre vedere chi riuscirà a battere di più i pugni sul tavolo per prendersi il grosso dei posti migliori. Con Forza Italia decisa ad alzare il prezzo della media nazionale dei collegi per accaparrarsene la maggioranza. L'accordo poi verrà girato, stasera o al massimo domani, ai coordinatori regionali di Forza Italia, Lega ed Fdi (Domenico De Siano, Gianluca Cantalamessa e Antonio Iannone) per ratificare la spartizione dei collegi campani.
Vedremo. Resta intanto da capire il risiko delle liste e come andrà a finire lo scouting che in queste ore sta portando avanti Forza Italia. Il partito di Berlusconi, infatti, sta cercando un nome da contrapporre a quello del democrat Paolo Siani su Napoli. È questione di immagine per non sfigurare alla sfida lanciata personalmente da Matteo Renzi (candidato tra l'altro in Campania). Probabile un nome che sia espressione dell'imprenditoria, in stile Forza Italia, o vista l'emergenza di queste ore sulla baby criminalità, un nome che venga dal mondo della sicurezza. E che sia, naturalmente, di alto impatto elettorale e di grande visibilità. In casa Pd, sempre oggi pomeriggio, è una giornata decisiva. Alle 17 Matteo Renzi riunisce i segretari regionali e un'ora dopo è fissata la Direzione nazionale del partito al nazareno. Probabile, quindi, come l’ ex premier voglia anticipare e illustrare prima con i responsabili regionali del partito le decisioni sui criteri delle candidature. All'ordine del giorno della direzione, infatti, oltre al programma elettorale c'è da discutere delle regole e, soprattutto, delle deroghe per europarlamentari e consiglieri regionali che hanno chiesto di scendere in campo e per chi è arrivato al limite dei tre mandati. Sull'ultimo punto dalla Campania è arrivata solamente una richiesta: il salernitano Tino Iannuzzi che dovrebbe candidarsi, sponsorizzato dal governatore, nel collegio uninominale di Salerno. Ma, attenzione, perché i criteri varranno per tutti e se il segretario Pd non ha problemi qui, ne ha invece altrove: in Lombardia sono ben 10 le richieste di derogare al limite dei 15 anni in Parlamento. Probabile, quindi, vista la penuria di posti che si segua un criterio generale di stop tranne nei casi di ministri e alte cariche istituzionali (sino a presidenti di commissioni). E così anche chi vuole cambiare scranno dovrebbe sapere se oggi se salterà fuori un posto. Dagli europarlamentari Nicola Caputo a Pina Picierno ai 7 consiglieri regionali che hanno chiesto una deroga. Intanto da Pomigliano, un tempo roccaforte rossa, arriva una richiesta dalla base: trovare un nome da contrapporre al grillino Luigi Di Maio. Una lettera spedita al segretario Renzi e al presidente Matteo Orfini affinchè si scelga un nome disposto ad accettare la sfida contro il candidato premier dei 5 Stelle. Già. Ma chi? «Tutti i segretari del collegio chiedano a Renzi - spiega Nicola Foglia, storico dirigente pd di Pomigliano e componente della segreteria provinciale - di accettare la sfida di Di Maio nell'uninominale per dare insieme una spinta al partito in un territorio dove un tempo non lontano era una roccaforte».
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