sabato 7 maggio 2022

Faito, parla Giuseppe Tito “Oggi possiamo lavorare”

Vico Equense - Giuseppe Tito, consigliere della Città metropolitana di Napoli si occuperà del monte Faito. Una delega ad hoc, che assieme alla ripresa dell'attività della funivia, che sta facendo registrare numeri da record, rappresenta un passaggio fondamentale per il rilancio della montagna di proprietà dell’ex Provincia e della Regione Campania. Tito è l’unico rappresentate della penisola sorrentina in Consiglio metropolitano, molto pragmatico, che lascia ai fatti il compito di parlare, ha ricevuto una delega che in passato non esisteva direttamente dal sindaco metropolitano, Gaetano Manfredi. “Oggi c’è e possiamo lavorare” conferma Tito che, senza giri di parole, si è già attivato per la pulizia del gigante verde. “C'è una cooperativa cui la Città metropolitana ha affidato determinati servizi che comprendono taglio erba e pulizia ed ho già chiesto al funzionario di attivare l'iter per assicurare in tempi rapidi un intervento a Faito”. Altra questione fondamentale da definire riguarda i manufatti di proprietà di città metropolitana su cui pendono pratiche di condono. “Sono risorse importanti – afferma Tito - da valorizzare per il rilancio della montagna. In tutti i casi in cui è possibile arrivare ad una definizione si deve fare”. In tempi brevi assicura Giuseppe Tito convocherà i rappresentanti dei Comuni di Vico Equense e Castellammare di Stabia per stabilire un tavolo di concertazione unitario sulle cose da fare, coinvolgendo, quando necessario, anche gli altri Comuni del comprensorio. “Monte Faito –aggiunge Tito - puó essere un fattore attrattivo per tutta l'area e non solo per due Comuni”. Il Faito è citato anche nelle linee programmatiche del Sindaco Gaetano Manfredi, e nelle intenzioni di Giuseppe Tito c’è la necessità di programmare eventi, iniziative di ampio respiro in grado di portare gente sulla montagna. “Ci sono risorse del Pnrr che devono e possono essere intercettate per ridare slancio a questa grande risorsa ambientale, paesaggistica e anche gastronomica” conclude Giuseppe Tito.

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