Vico Equense - Effimero. Non siamo a Roma, e l’Assessore alla cultura non è Renato Nicolini, che dal 1977 al 1985, diede vita a un nuovo modello culturale. Inventore dell’estate romana, un effimero lungo quasi un decennio... Qui da noi l’effimero dura un solo giorno. Questa parola è stata usata in un post dal collettivo civico per la sensibilizzazione ai temi del dissesto stradale, sicurezza stradale, viabilità e degrado urbano e paesaggistico, che chiede agli amministratori di intervenire per chiudere le buche che costellano le nostre strade. “Recentemente – si legge sulla loro pagina social - l'effimero evento legato ai 'fiori che salvano il mondo', costato qualche decina di migliaia di euro, non ha contemplato la "circolare destra", limitandosi a Vico e Moiano. Qualcuno dice "per fortuna" poiché se ci fossero, anche solo poche risorse da investire, ma immaginiamo ci siano, lo ha ribadito Draghi ieri a Sorrento, andrebbero innanzitutto destinate alla manutenzione ordinaria e straordinaria della Raffaele Bosco e delle strade, altrettanto dissestate, all'interno delle singole frazioni. Questo vuol dire sicurezza stradale, decoro urbano, viabilità e, soprattutto, civiltà e diritti dei cittadini, ormai riassegnati al degrado e al malgoverno. Così da "Borghi Fioriti" a "Buche Fiorite", uno spunto di riflessione per suggerire a chi ci amministra i veri problemi basilari, che vengono prima di Dalì, delle Porte aperte ai sentieri incolti, della filosofia e delle gare dei balconi fioriti, poiché riguardano i diritti elementari dei cittadini delle frazioni abbandonate al degrado, all'incuria e al dissesto stradale!” Su facebook è nato un gruppo pubblico, (CLICCA QUI) un posto per suggerire, senza polemica alcuna, foto di tratti stradali dissestati e pericolosi, potenziali pericoli per gli automobilisti, i ciclisti e i pedoni, siti e aree pubbliche di degrado e abbandono, “solo per non abituarci noi, ma soprattutto loro, - continua il post - all'idea che così deve andare, e che ci possono anche prendere in giro con un fiore di lillà e una ginestra, due poesie e la sagra della mortadella!”
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