Nel seggio elettorale non si potrà entrare con il telefonino che scatta le foto. Lo stabilisce un decreto legge approvato oggi dal Consiglio dei ministri. Per chi sgarra è prevista la denuncia all'autorità giudiziaria con conseguenti sanzioni detentive e pecuniarie. La norma vuole combattere il cosiddetto voto di scambio documentato dal clic in cabina elettorale. Per carità, lo capisco che il problema c’è, ma non riesco a credere che, per evitare
la foto che prova l’avvenuto scambio del voto, milioni di italiani debbano essere trattati come dei potenziali corrotti, e dunque debbano lasciare al Presidente di seggio il proprio cellulare. Peraltro, come si fa ad attuare il provvedimento? Ci sarà qualcuno, nel seggio, che ispeziona gli elettori? Il ministro dell'Interno
Giuliano Amato in una conferenza stampa a Palazzo Chigi ha detto che: «Il reato di voto di scambio si consuma attraverso la prova fornita all'esterno del voto dato, e ciò determina un compenso da parte di qualcuno».
Rinvio elezioni
La riammissione della Dc di Giuseppe Pizza, decisa dal Consiglio di Stato, potrebbe comportare un rinvio della data delle elezioni. A dirlo è stato il ministro dell'Interno Giuliano Amato. Il ministro ha spiegato che, dopo il via libera del Consiglio di Stato, “la decisione finale di merito deve essere ancora espressa dal Tar del Lazio”. L'eventuale rinvio del voto, ha precisato, “spetta a chi ha fissato la data delle elezioni, quindi a Governo e Capo dello Stato”. (Ansa)
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