mercoledì 2 aprile 2008
«Pesce d’aprile»: la posta non apre
Vico Equense - «Pesce di Aprile» da parte delle Poste a centinaia di utenti della città equana. La riapertura dell’ufficio del centro urbano, chiuso da oltre venti giorni per consentire i lavori di adeguamento e messa in sicurezza, è slittata dal primo al sette aprile causando notevoli disagi a pensionati ed ad altre categorie di cittadini. In un avviso affisso sulle vetrine della sede in corso di ristrutturazione si avverte l’utenza che le pensioni Inps e i bonifici domiciliati per «venire incontro all’utenza» sono incassabili nell’ufficio di Meta, ubicato a cinque chilometri dal centro di Vico. Si è, quindi, moltiplicata notevolmente l’attività dell’ufficio di Seiano che resta aperto solo di mattina. Una sede dove in questi giorni, in meno di dieci metri quadrati, si accalcano decine di cittadini e turisti per effettuare le varie operazioni. Per cercare di ovviare agli inevitabili disagi all’inizio di marzo furono pagate in anticipo circa mille pensioni accreditate nell’ufficio di via San Ciro. Ora per centinaia di utenti l’operazione dovrà essere effettuata a Meta, mentre in molti si chiedono perché per fronteggiare l’emergenza non è stato predisposto l’arrivo di un ufficio mobile che poteva essere facilmente parcheggiato nel vicino piazzale di San Ciro o nei giardini di piazza Marconi. «Ci scusiamo con l’utenza per il ritardo – comunicano le Poste Italiane tramite l’ufficio stampa – ma tra qualche giorno troverà un ufficio più accogliente. La sede di Meta è stata scelta per il pagamento delle pensioni perché più ampia delle altri operanti a Vico». (Umberto Celentano il Mattino)
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