sabato 25 ottobre 2008
«Unico» in rosso, lite consorzio-Regione
Al Consorzio Unicocampania servono 25 milioni di euro per andare avanti altrimenti le uniche due strade possibili saranno la chiusura o un nuovo aumento del biglietto. A lanciare l’allarme sul caso sollevato dal Mattino è il direttore generale Antonietta Sannino dopo l’uscita di scena di Trenitalia, Sita e Cstp che insieme detengono circa il 34% delle quote. «Abbiamo ricevuto tre lettere di recesso a partire dal primo gennaio - spiega l’ingegnere - però in realtà il disagio riguarda tutte le aziende di trasporti. I fondi non bastano mai e paradossalmente più funziona il ticket unico, più si riducono i guadagni delle società consorziate. Nel 2003 il 30% dei napoletani effettuava due spostamenti con un solo ticket, oggi lo fa il 100%. L’integrazione tariffaria è stata dunque un successo. Ciò, appunto, a svantaggio delle aziende, costrette a mille sacrifici». Tanti i fattori alla base delle difficoltà economiche: il costo dei carburanti, le spese del personale, le riparazioni dei mezzi, i pezzi di ricambio nonché l’elevata percentuale di evasori: «L’aumento dei controlli e la tolleranza zero contro i trasgressori - prosegue la Sannino - ci hanno portato a incassare un milione e 100mila euro nel solo mese di settembre con oltre 10mila multe elevate. Con questa strategia contiamo di recuperare complessivamente 10 milioni di euro, che comunque non basteranno a far quadrare i conti. Quanto ai costi interni, riguardano esclusivamente la stampa e la distribuzione dei tagliandi». Tre le soluzioni proposte dal Consorzio: «Possiamo rinunciare a questo progetto danneggiando notevolmente i cittadini - aggiunge il direttore generale - ritoccare le tariffe o sperare nell’intervento dell’assessore Ennio Cascetta». La Regione, infatti, ha un ruolo cruciale nella partita: «Vantiamo un credito di 17 milioni fino al 2004 - tuona la Sannino - Nel 2005 sono stati previsti 14,5 milioni ma non abbiamo visto neppure un euro. Infine non c’è alcuna deliberazione da parte di Palazzo Santa Lucia per 2006 e 2007. Così non si può andare avanti. È evidente che se si crede in questo Consorzio, da sempre considerato il fiore all’occhiello della Campania, bisogna sostenerlo. Tornare indietro sarebbe un grave errore, significherebbe annullare di colpo 15 anni di duro lavoro». Più cauto il presidente Claudio Cicatiello: «Stiamo dialogando con le aziende che hanno deciso di andare avanti per la propria strada - commenta - Tuttavia Trenitalia, Sita e Cstp si sono mostrate disponibili a mantenere la tariffazione comune. Siamo convinti che anche Cascetta farà fino in fondo la propria parte. Si tratta, comunque, di un segnale di sofferenza da non sottovalutare e rispetto al quale bisogna fornire risposte adeguate». (Gerardo Ausiello il Mattino)
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