Castellammare di Stabia - Poteri ai sindaci: Vozza dispone il recupero di aree degradate utilizzando gli strumenti previsti dal decreto del Ministero dell'Interno che dà ai primi cittadini facoltà di intervenire contro il degrado urbano. Con due ordinanze il sindaco Salvatore Vozza ha intimato ai proprietari di due aree della città di cancellare il degrado in cui esse versano. Si tratta di due zone interessate dal terremoto del 1980 e che da allora non sono mai state risistemate nonostante l'accesso ai benefici della legge 219 e le ripetute ordinanze dell'ente pubblico. La prima si trova nel centro antico. Si tratta dell'area di largo Caporivo, dove prima sorgevano gli edifici di via Santa Croce 8 e vico Rivo 11. Nonostante l'area sia delimitata da un muro e da un cancello in ferro, è una vera e propria discarica a cielo aperto dove vengono continuamente accumulati rifiuti e materiali di risulta che sono stati più volte rimossi dal Comune, in danno ai proprietari. È una situazione che crea gravi inconvenienti dal punto di vista igienico-sanitario, della sicurezza urbana e della vivibilità come dimostrano le continue segnalazioni da parte dei residenti. Per questo motivo l'ordinanza del sindaco dispone l'attuazione di immediati rimedi efficaci quali la pulizia e derattizzazione dell'intera area e la sua sistemazione con la demolizione delle parti residue dei fabbricati che versano in condizioni di precarietà statica. L'altra area si trova in via Roma, in pieno centro cittadino. Anche qui sorgevano edifici gravemente danneggiati dal terremoto dell'80 e successivamente demoliti. Ora la zona è fortemente degradata e genera preoccupazione sia per la forte presenza di ratti dovuta all'accumulo di immondizia sia per la pubblica incolumità. Tutte e due le ordinanze sono state inviate al prefetto, come previsto dalla normativa in materia. «Ho inteso usare - dichiara il primo cittadino Salvatore Vozza - i poteri dati dal ministro dell'Interno ai sindaci in materia di sicurezza urbana per cancellare situazioni di forte degrado sia nel centro antico che in centro che minano la vivibilità di zone importanti di Castellammare. È una strada che il Comune continuerà a perseguire, allargando questo tipo di intervento anche ad altre zone che versano in simili condizioni di precarietà». (Il Mattino)
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