giovedì 23 ottobre 2008
Bassolino: non possiedo né casali né case
I cognomi dei magistrati non li aveva mai fatti. Neanche quando è arrivato, in piena campagna elettorale, il rinvio a giudizio, nel marzo di quest'anno. Mai il governatore aveva avuto parole diverse da: «Ho fiducia». Ebbene, ieri in un comunicato inviato in tarda serata, nell'esprimere rispetto nell'operato dei giudici ha però aggiunto: «Questa nuova indagine dei pm Noviello e Sirleo è per me incomprensibile e profondamente ingiusta». Si respira aria pesante a Palazzo Santa Lucia. Per la serie ci mancava solo questa storia. La storia di un misterioso casale in quel della vippaiola Cortona sul quale la Procura di Napoli sta indagando. Per i giudici l'ex compagno di partito ed ex amico Pino Petrella sarebbe stato il prestanome per l'acquisto di una villa rustica. Durante le perquisizione della Guardia di Finanza in casa Petrella è stato trovato materiale che gli investigatori definiscono utile a sostenere la propria tesi: una scrittura privata tra i due, un assegno di 81 milioni di lire (parliamo infatti del 2002) staccato da Bassolino in favore di Petrella e mazzi di chiavi con l'intestazione «casa Bassolino». Si indaga, dunque, su presunti arricchimenti del governatore legati ai rifiuti. Questa volta Bassolino non attende due giorni prima di chiarire. Lo fa subito. E si difende con fermezza: «Non possiedo casali e neppure una casa di proprietà», spiega: «Sono invece titolare, contrariamente a quanto a volte scrivono organi di stampa, e come è del tutto naturale, di un (uno e solo) conto corrente, quello dove vengono versate le mie indennità. Questa è la realtà. L'unica casa che ho comprato quando ero parlamentare, e che ho pagato con lungo e oneroso mutuo, l'ho data ai miei figli prima di risposarmi». Poi affronta la vicenda della villa in Val di Chiana: «Diversi anni fa, mi è stato proposto di partecipare alla ristrutturazione di un immobile nella zona di Cortona e, aderendo all'invito, ho versato un assegno di 81 milioni di vecchie lire. Ma quando poi mi sono reso conto che c'erano esigenze differenti e che il progetto diventava per me troppo costoso, la mia partecipazione all'iniziativa non ha avuto più seguito. L'unico proprietario di tutto il casolare era ed è il professor Petrella, con il quale, peraltro, non ci sentiamo da anni». Quello che Bassolino non dice apertamente è che con il fraterno amico Petrella ha litigato. L'oncologo nel 2005 si trovò al centro di un'altra indagine che riguardava l'Asl Napoli 2, causa una telefonata alquanto vivace con il manager Perluigi Cerato. Ebbene il governatore ne prese le distanze dicendo: «Pino ha sbagliato nel merito e nel metodo». Da allora non hanno avuto più rapporti. «Come sempre — termina Bassolino — esprimo rispetto per la magistratura. Ma questa nuova indagine dei pm Noviello e Sirleo è per me incomprensibile e profondamente ingiusta». Domani il Riesame deciderà sul sequestro del materiale prelevato a casa dell'oncologo. (Simona Brandolini da il Corriere del Mezzogiorno)
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento