Dopo i fannulloni nella pubblica amministrazione, il ministro Brunetta ora punta anche i magistrati: ''Vorrei mettere i tornelli anche per loro. Molti magistrati - ha detto il responsabile della Funzione Pubblica - lavorano solo 2-3 giorni a settimane e poi stanno a casa''. Non tarda la replica dell'Associazione Nazionale delle toghe che accusa Brunetta di voler confondere e disinformare: ''Invece dei tornelli servono aule e uffici". "Il ministro - ha risposta il presidente Luca Palamara - confonde il fatto che i magistrati lavorano per due o tre giorni quando in realtà tengono ogni settimana le udienze due-tre-quattro volte, e dimostra di ignorare ''che il lavoro del magistrato non si esaurisce nella aule ma necessita della scrittura delle sentenze che il più delle volte i giudici sono costretti a fare a casa a causa della cronica mancanza di uffici e strutture nei quali poter svolgere regolarmente il proprio lavoro''. "Io l'ho già fatto a Palazzo Chigi - ha detto il ministro - nel mio ministero e vorrei farlo per tutta la pubblica amministrazione, quindi magistratura compresa. Mi diranno di tutto ma io vado avanti''. Palamara ribatte: ''Il ministro evidentemente non ha cognizione di quella che è la realtà degli uffici giudiziari italiani. Dovrebbe sapere che grazie al lavoro dei magistrati, del personale amministrativo, degli avvocati e della magistratura onoraria, la macchina della giustizia è potuta andare avanti pur in assenza di mezzi e strutture. E' arrivato il momento di accendere i riflettori su quello che sono le reali disfunzioni della giustizia. Invece di pensare ai tornelli sarebbe importante rimediare ai tagli ai fondi per le spese di giustizia e alle riduzioni del personale amministrativo''.
Cantone-story, così un magistrato è diventato un simbolo. Suo malgrado
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